Ecco perchè Verstappen ha scelto il numero 3: svelato finalmente l’arcano | Le auto non c’entrano niente
Dopo 4 anni, Max Verstappen abbandona il numero 1 sulla sua monoposto F1, lasciandolo a Lando Norris. Scopri il significato nascosto dietro la sua scelta inaspettata.
Verstappen @automobilismodepoca, wiki
La notizia è giunta pochi giorni dopo l’ufficializzazione da parte di Lando Norris, fresco campione del mondo, che ha dichiarato la sua intenzione di adottare proprio il numero 1 sulla sua McLaren per la prossima stagione. Un passaggio di testimone simbolico e significativo, che aggiunge un ulteriore strato di intrigo al panorama della F1. L’annuncio di Verstappen, diffuso sui suoi profili social, ha confermato il suo desiderio di scendere in pista con il numero 3, una cifra mai usata prima dall’olandese in Formula 1.
Fino al 2021, prima di conquistare il suo primo titolo mondiale, Verstappen aveva corso con il numero 33. Dal 2022, la sua Red Bull ha sempre esibito con orgoglio il numero 1. Il suo ritorno a un numero personale, e in particolare al 3, riapre il dibattito sulle tradizioni e le preferenze dei piloti in uno sport dove anche i dettagli più piccoli possono avere un grande significato emotivo e strategico.
Il significato del numero 3 per Verstappen
La scelta di Max Verstappen di abbandonare il numero 1 in favore del 3 non è casuale, come lo stesso pilota ha spiegato in un’intervista all’emittente olandese Viaplay TV. “Il mio numero preferito è sempre stato il 3… a parte l’1!” ha dichiarato Verstappen, “In passato ho usato il 33, ma preferisco un singolo 3 a due 3. Ho sempre detto che rappresentava una doppia fortuna, ma ho già avuto la mia fortuna in F1…”. Questa affermazione rivela un lato più intimo e quasi scaramantico del campione, che evidentemente non sente più la necessità di un ‘doppio portafortuna’ dopo aver raggiunto l’apice della sua carriera sportiva.
Il numero 3 torna così prepotentemente in griglia dopo un anno di assenza, aggiungendo un tocco di nostalgia per alcuni e di novità per altri. L’ultimo a utilizzarlo era stato un altro pilota Red Bull, Daniel Ricciardo, ex compagno di squadra di Verstappen, che ha corso con il 3 fino al 2024. Questo legame storico rende la scelta di Max ancora più interessante, quasi un richiamo a un passato recente condiviso con un amico e rivale.
La decisione di Verstappen, seppur puramente personale, potrebbe anche essere interpretata come un gesto di rinnovamento o di alleggerimento della pressione. Lasciare il numero che identifica il campione in carica a Lando Norris potrebbe essere un modo per sottolineare che la sua fame di vittorie non dipende da un simbolo, ma dalla sua pura abilità e determinazione. È una mossa che riflette una certa sicurezza e un’indole da campione che non ha bisogno di conferme esterne.
L’eredità del numero 1 e il futuro in F1
L’abbandono del numero 1 da parte di Max Verstappen e la sua adozione da parte di Lando Norris segnano un momento simbolico importante per la Formula 1. Il numero 1, tradizionalmente riservato al campione del mondo in carica, rappresenta il vertice della categoria, un onore e un peso che non tutti i piloti scelgono di portare. La decisione di Verstappen di rinunciarvi, dopo averlo sfoggiato per quattro anni consecutivi, è un chiaro segnale della sua personalità e della sua prospettiva.
Dall’altra parte, Lando Norris, con la sua scelta di abbracciare il numero 1, dimostra non solo la sua ambizione, ma anche la sua volontà di accettare le responsabilità e le aspettative che derivano da tale onore. Questo gesto rafforza la narrativa di un nuovo campione pronto a consolidare il proprio status e a farsi carico del peso della corona.
Il 2026, con i nuovi regolamenti tecnici e questi cambi di numero così significativi, promette di essere una stagione di transizione e di grandi sfide. Il passaggio del numero 1 da Verstappen a Norris non è solo una curiosità statistica, ma un elemento che arricchisce la narrazione di uno sport in continua evoluzione, dove anche i simboli contano e possono indicare nuove direzioni e potenziali dominatori. La F1 attende ora di vedere come questi cambiamenti si tradurranno in pista.
