Dispositivo obbligatorio da montare sulla bicicletta: da oggi è a tutti gli effetti da omologare | Altrimenti sei fuorilegge

Scopri la verità sulla circolazione delle bici da corsa: nuove regole, luci obbligatorie e sicurezza stradale. Tutti i ciclisti devono conoscere il nuovo Codice.

Dispositivo obbligatorio da montare sulla bicicletta: da oggi è a tutti gli effetti da omologare | Altrimenti sei fuorilegge
La bici da corsa può circolare su strada? Il codice rispondeScopri la verità sulla circolazione delle bici da corsa: nuove regole, luci obbligatorie e sicurezza stradale. Tutti i ciclisti devono conoscere il nuovo Codice.

Circola una grande confusione attorno alla possibilità per le biciclette da corsa di circolare liberamente sulle strade aperte al traffico veicolare. Molti credono erroneamente che siano limitate ai velodromi o che necessitino di omologazione. La realtà è ben diversa: tutte le biciclette, incluse quelle a pedalata assistita, possono circolare liberamente sulle strade e non sono soggette ad alcuna approvazione, immatricolazione o omologazione. L’unica eccezione riguarda le biciclette adibite al trasporto di altre persone. Ciò non toglie che, come tutti i veicoli, anche le biciclette siano soggette a regole precise per dimensioni, equipaggiamento obbligatorio e norme di condotta, fondamentali per la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

Dispositivo obbligatorio (le luci) e nuove norme

Equipaggiamento obbligatorio e nuove norme

Il nuovo equipaggiamento obbligatorio conforme alle recenti normative di sicurezza.

 

Il nostro Codice della Strada (art. 50) è chiaro riguardo alle caratteristiche che una bicicletta deve rispettare per poter circolare. Si parla specificamente di dimensioni massime (1,30 metri di larghezza, 3 metri di lunghezza, 2,20 metri di altezza) e delle caratteristiche minime dell’impianto frenante. Questo deve essere sempre funzionante e composto da due dispositivi di frenatura indipendenti tra loro, ovvero due leve e due freni, uno anteriore e uno posteriore. L’Art. 68 del Codice della Strada impone l’equipaggiamento obbligatorio, che include luci, campanello e catadiottri. Questa norma, recentemente modificata con il nuovo codice della strada in vigore dal 14 dicembre 2024, rappresenta un passo avanti significativo per la sicurezza stradale, poiché impone che le luci siano sempre presenti e funzionanti sulla bicicletta. Non più solo mezz’ora dopo il tramonto o nelle gallerie, ma anche di giorno. Questa semplificazione è cruciale, soprattutto considerando le dichiarazioni post-incidente di molti automobilisti che spesso affermano “non l’ho visto” quando coinvolgono ciclisti. L’obbligo delle luci anteriori e posteriori, insieme al campanello, ai catadiottri sui pedali e a quelli laterali, è ora senza eccezioni, garantendo una maggiore visibilità per i ciclisti.

Riflessioni su sicurezza e visibilità

Riflessioni su sicurezza e visibilità

Riflessioni su sicurezza e visibilità: spunti per maggiore consapevolezza.

 

Sull’utilità del campanello, è opportuno fare una distinzione: ha indubbiamente più senso in contesti urbani, sulle piste ciclabili o ciclopedonali, dove una segnalazione tempestiva può prevenire scontri con pedoni o altri ciclisti. Sulle bici da corsa, invece, soprattutto durante gli allenamenti su strade ad alto scorrimento, la sua efficacia nel prevenire investimenti o mancate precedenze è minore. Una riflessione più approfondita meritano i catadiottri. Essi sono obbligatori sia sui pedali sia sulla parte laterale delle ruote, con un regolamento di attuazione che ne specifica anche le caratteristiche tecniche, i materiali e i colori. Questo vanifica la possibilità di utilizzare rifrangenti con lo stesso effetto ma esteticamente più gradevoli per i ciclisti più esigenti. Tuttavia, ciò potrebbe rappresentare un’opportunità per i produttori di biciclette, pedali o ruote di creare accessori che siano apprezzabili anche su modelli da corsa di alta gamma, coniugando sicurezza e design. Certo, non sarà un catadiottro a salvare la vita dei ciclisti, ma ogni elemento di sicurezza aggiuntivo riduce la possibilità che un automobilista possa dire “non l’ho visto”. È importante notare che tutto questo equipaggiamento non è obbligatorio durante le competizioni sportive, dove vigono le norme sancite dall’Unione Ciclistica Internazionale (UCI). I nostri atleti e corridori professionisti, tuttavia, sottolineano costantemente l’importanza di rendersi il più visibili possibile per la propria sicurezza personale.