Questa è passata alla storia come la “Ferrari degli straccioni”: la comprava chi voleva (ma non poteva) fare l’esibizionista benestante

Scopri la Ferrari Mondial, l’unica 4 posti a motore centrale e la più economica. Un’icona del 1979 con design Pininfarina. Ne vale la pena oggi?

Questa è passata alla storia come la “Ferrari degli straccioni”: la comprava chi voleva (ma non poteva) fare l’esibizionista benestante

Ferrari Mondial @wikicommons, automobilismodepoca

L’Affare Ferrari: Un Cavallino per tutti?Scopri la Ferrari Mondial, l’unica 4 posti a motore centrale e la più economica. Un’icona del 1979 con design Pininfarina. Ne vale la pena oggi?

Nata per celebrare il Campionato Piloti di Jody Scheckter e quello Costruttori nel Campionato di Formula 1 del 1979, la Ferrari Mondial si presentò come una vettura dal lignaggio illustre ma con una proposta inedita. Riprendendo dalla Dino 308 GT4 la configurazione a quattro posti e il motore V8 centrale, introdusse un passo lungo e un abitacolo sorprendentemente spazioso, il tutto avvolto in una linea disegnata da Pininfarina. Questa combinazione la rese un esemplare unico nel panorama del Cavallino Rampante.

La Mondial sfoggiava stilemi che avrebbero influenzato le Ferrari successive, come le fittissime griglie laterali, ma manteneva anche tratti familiari alle cugine 208 e 308, quali i quattro fari tondi in coda e i proiettori a scomparsa sul frontale. È storicamente significativa come l’ultima quattro posti con motore centrale prodotta dalla Casa di Maranello, e ad oggi rappresenta ancora il modo più economico e forse il più accessibile per portare un Cavallino Rampante nel proprio garage. Ma un acquisto così conveniente mantiene il fascino e le prestazioni attese da una vera Ferrari?

Dimensioni e un design controverso

Dimensioni e un design controverso

Il controverso design e le sue imponenti dimensioni.

 

Le dimensioni della Ferrari Mondial la distinguevano fin da subito: con una lunghezza di 4,58 metri, una larghezza di 1,79 metri, un’altezza di 1,25 metri e un passo di ben 2,65 metri, offriva proporzioni che non erano tipiche delle sportive di Maranello dell’epoca. Il team di Pininfarina, sotto la direzione di Leonardo Fioravanti, affrontò la sfida di conciliare un abitacolo spazioso e quattro posti comodi con lo stile sportivo e dinamico caratteristico delle Ferrari a otto cilindri. Il risultato, almeno inizialmente, generò pareri contrastanti.

Il passo particolarmente lungo e l’altezza contenuta conferivano alla vettura uno stile distintivo. Il frontale presentava un cofano corto con feritoie trasversali, ereditate dalla 308, i classici fari a scomparsa e un parabrezza ampio e avanzato. Nel corso dei restyling, fu introdotta una presa d’aria anteriore che prefigurava elementi delle Ferrari 348 e 355. Lateralmente, il passo generoso era evidente, permettendo finestrini ampi e un abitacolo capiente. Spiccava poi la presa d’aria posteriore per il V8, con tagli verticali che sarebbero stati amplificati nelle future Testarossa e 348/355. La coda, sorprendentemente corta nonostante ospitasse motore e bagagliaio, beneficiava del motore V8 posizionato trasversalmente anziché longitudinalmente, ottimizzando gli ingombri. Il vano bagagli, anzi, i vani bagagli, combinati, offrivano una capacità totale di 300 litri, un dettaglio non trascurabile per una sportiva.

Interni: lusso spartano e l’eredità Mondial

Interni: lusso spartano e l'eredità Mondial

Interni: lusso spartano ed esclusiva eredità Mondial.

 

Gli interni della Ferrari Mondial riflettevano l’ambizione di offrire sia comfort che lusso, senza però perdere quell’essenzialità tipica delle Ferrari di quegli anni. Le finiture erano curate, ma l’impronta sportiva era evidente. Il volante, ad esempio, era un sottilissimo tre razze nero, estremamente sportivo e iconico, impreziosito dal Cavallino Rampante su sfondo giallo. Dietro di esso, un quadro strumenti ampio e completo dominato da contagiri e tachimetro di grandi dimensioni, con tutti gli strumenti Veglia Borletti caratterizzati dal classico font Ferrari arancione su sfondo nero.

La plancia, invece, si presentava estremamente pulita, quasi priva di orpelli, con una finitura superiore nera e una inferiore in pelle che richiamava il colore dei sedili. Solo le bocchette dell’aria e uno sportello con il nome cromato del modello interrompevano la sua linearità. Tutti i comandi principali della Ferrari Mondial erano sapientemente concentrati nel sottile ma funzionale tunnel centrale, che ospitava l’autoradio, il check panel e i comandi per finestrini e climatizzatore. A completare l’abitacolo, quattro sedili singoli rivestiti in pelle offrivano un buon livello di comfort per i passeggeri anteriori, sebbene lo spazio per le gambe nel retro non fosse il punto di forza. Le finiture complessive erano di un livello decisamente buono, superiori rispetto alle berlinette più spartane, posizionando la Mondial come una Ferrari più orientata al lusso pratico, un’eredità che ancora oggi la rende un oggetto di grande interesse per gli appassionati e i collezionisti.