Brigitte Bardot era letteralmente ossessionata da questa Lancia | Da quando aveva 23 anni non pensava ad altro che alla sua “Flaminia”

Brigitte Bardot e le auto: un legame istintivo che ha attraversato decenni. Dalla Simca alla Renault 4, ogni scelta un riflesso della sua vita. Scopri i modelli iconici.

Brigitte Bardot era letteralmente ossessionata da questa Lancia | Da quando aveva 23 anni non pensava ad altro che alla sua “Flaminia”
Un legame indissolubile: Brigitte Bardot e il mondo delle automobili.
Brigitte Bardot e le auto: un legame istintivo che ha attraversato decenni. Dalla Simca alla Renault 4, ogni scelta un riflesso della sua vita. Scopri i modelli iconici.L’automobile, ben più di un semplice mezzo di trasporto, ha sempre rappresentato un potente strumento di espressione personale. Nel corso della sua straordinaria vita, Brigitte Bardot ha saputo interpretare questa relazione in ogni sua sfaccettatura, dimostrando un approccio autentico e mai forzato alle quattro ruote. Il suo rapporto con le auto non è mai stato dettato dall’immagine pubblica, ma ha sempre rispecchiato le diverse fasi della sua esistenza, diventando così una sorta di specchio fedele del suo tempo.

Nel 1958, con la sua fama ormai inarrestabile, Bardot scelse di acquistare la celebre tenuta della Madrague, destinata a diventare il suo rifugio. In quegli anni, la si vedeva spesso alla guida di una Simca 8 1200 cabriolet, una scelta che si sposava perfettamente con il contesto di un ambiente urbano ancora intimo e con un’immagine sì celebre, ma non ancora globalizzata. Accanto a lei, Roger Vadim prediligeva una Lancia Aurelia B24, sottolineando anche in campo automobilistico la diversità delle loro sensibilità. Fu proprio in quell’anno che un’altra immagine memorabile la ritrasse, a soli ventitré anni, elegantemente posata sul cofano di una Lancia Flaminia, simbolo di lusso e stile, davanti allo storico Hotel Miramonti di Cortina d’Ampezzo.

L’icona di stile tra pubblicità e lusso sfrenato

La crescente notorietà e il suo status di vera icona resero Brigitte Bardot il volto perfetto per il lancio della Renault Floride. Questa spider, basata sulla meccanica della Dauphine, fu concepita per incarnare un’idea di eleganza accessibile, leggera e decisamente moderna. L’operazione di marketing ebbe un impatto clamoroso, ma per Bardot non fu solo una questione di pubblicità: la Floride divenne effettivamente la sua auto personale. Questa autentica identificazione tra il prodotto e il personaggio fu ulteriormente suggellata dalla sua presenza sulla copertina di Quattroruote nel maggio del 1961, un gesto che ne confermò l’enorme risonanza.

Con l’arrivo degli anni Settanta e il consolidamento del suo status di star mondiale, inevitabilmente entrò nella sua vita anche il lusso più sfrenato. L’acquisto di una Rolls-Royce Silver Cloud II Mulliner, rilevata nientemeno che da Charles Aznavour, segnò una fase diversa, più distaccata e protetta. La utilizzò per un periodo relativamente breve nel XVI arrondissement di Parigi, quasi a voler confermare che quell’auto rappresentava più una parentesi di mondanità che una vera e propria scelta di vita definitiva, un mezzo per ritagliarsi un attimo di riservatezza in un mondo sempre più sotto i riflettori.

Dal funzionale al leggendario: scelte inattese

Molto più duraturo, e forse più significativo, è stato il legame di Brigitte Bardot con veicoli di natura più semplice e funzionale. Negli anni Ottanta, fu immortalata più volte a bordo di una Mini Moke, un’auto leggera e spartana, perfetta per muoversi con agilità tra le strade sterrate che circondavano la sua amata Madrague. Ancora più emblematico è il rapporto con la Renault 4 Van bianca, che è diventata l’automobile dei suoi ultimi anni. Questo veicolo modesto, simbolo della Francia rurale e della sua praticità, l’accompagnava negli spostamenti quotidiani tra La Madrague e La Garrigue, la villa dove accudiva i suoi numerosi animali. Questa passione per l’utilitaria non è sfuggita ai media: nell’ottobre 2023, all’età di 89 anni, Bardot è stata fotografata da Paris Match proprio alla guida della sua fedele R4, un’immagine che la ritraeva con i capelli raccolti e grandi occhiali da sole, appena dimessa dall’ospedale, a testimonianza di una vita senza fronzoli.

Esiste anche un legame più laterale ma incredibilmente iconico con il mondo delle supercar. Brigitte Bardot fu infatti passeggera di una Lamborghini Miura d’eccezione, la celebre “Millechiodi”. Nata nel 1969 come Miura S telaio #4302, quest’auto, originariamente blu notte con interni senape, fu gravemente danneggiata in un incidente prima di essere acquistata e ricostruita con una visione personale da Gianni Sotgiu e Walter Ronchi. Interamente rivettata nei punti strategici, la Millechiodi ospitò la Bardot quando l’auto apparteneva a Franco Galli, il quale, non a caso, affidò il volante anche all’amico François Cevert, all’epoca legato sentimentalmente all’attrice, per garantire personalmente il massimo comfort alla bellissima Brigitte. Un viaggio tra velocità e leggenda, che sigilla ulteriormente la versatilità del suo rapporto con le auto.