Autovelox, il 2026 sarà l’anno delle multe annullate | Il MIT è disperato: i giudici stanno dando ragione agli automobilisti
Una multa per eccesso di velocità è stata annullata per autovelox non omologato. Scopri la storica decisione del Giudice di pace che tutela gli automobilisti.
Il punto cruciale della difesa riguardava il fatto che l’accertamento fosse stato effettuato con un dispositivo sì approvato, ma non omologato. Il giudice ha accolto pienamente questa tesi, annullando la sanzione e condannando il Comune di San Severino al pagamento delle spese di giudizio.
Omologazione e approvazione: la Cassazione fa chiarezza.
La sentenza in questione non è un caso isolato, ma si fonda su un solido orientamento della Corte di Cassazione, citando in particolare l’ordinanza n. 10505 del 18 aprile 2024. Questa pronuncia ribadisce la netta differenza tra i concetti di “approvazione” e “omologazione” del prototipo di un apparecchio. Si tratta di due procedimenti distinti per natura, finalità e caratteristiche tecniche. La semplice approvazione di un apparecchio, senza la successiva e necessaria omologazione ministeriale, rende l’accertamento stesso illegittimo.
L’omologazione, infatti, è l’atto formale che consente la riproduzione in serie di un dispositivo che è stato precedentemente testato e convalidato in laboratorio, una competenza esclusiva attribuita al Ministero competente (Ministero dello sviluppo economico). La Cassazione ha inoltre richiamato l’articolo 142, comma 6, del Codice della strada, che per la determinazione dei limiti di velocità e per i relativi controlli considera valide esclusivamente le risultanze di apparecchiature debitamente omologate. La Corte ha giudicato irrilevanti e prive di valore legale i tentativi di equiparare approvazione e omologazione basati su circolari ministeriali, poiché tali atti amministrativi non possono in alcun modo prevalere su una chiara e specifica previsione normativa primaria.
Le implicazioni per gli automobilisti e il futuro dei controlli
Guida e controlli: le implicazioni future per ogni automobilista.
Questa pronuncia del Giudice di pace di Camerino, in linea con l’orientamento della Cassazione, ha profonde implicazioni per la tutela dei diritti degli automobilisti e per la legittimità dei controlli stradali. Se sorgono contestazioni sull’affidabilità di un apparecchio di rilevazione della velocità, queste possono essere affrontate solo producendo in giudizio specifiche certificazioni di omologazione o di conformità. Tali prove non possono essere sostituite né da semplici circolari interne, né tantomeno dalle sole attestazioni riportate nel verbale di contravvenzione.
Il motivo è semplice: l’omologazione possiede un contenuto squisitamente tecnico e serve a garantire la piena funzionalità e la precisione dello strumento utilizzato dal pubblico ufficiale. Questo precedente rafforza la necessità per gli enti accertatori di un’aderenza rigorosa alle normative e offre agli automobilisti un valido strumento per contestare multe derivanti da apparecchiature non adeguatamente certificate. È fondamentale, quindi, che i conducenti siano consapevoli dei loro diritti e della possibilità di verificare la corretta omologazione dei dispositivi di rilevamento della velocità.
