Braccio di ferro fra Regioni e Governo sul bollo auto
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Braccio di ferro fra Regioni e Governo sul bollo auto09/01/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Mercoledì alla riunione tecnica propedeutica alla conferenza Stato Regioni si discuterà del bollo auto per le storiche. Le amministrazioni locali non ci stanno, temono ripercussioni sull’economia e sull’indottoa cura della RedazioneIntanto una conferma: la questione del bollo per le auto storiche non interessa soltanto noi appassionati.Le Regioni si preparano a dare battagliasu questo punto che rappresenta un rischio importante dal punto di vista economico. “Ci aspettiamo moltissime radiazioni di auto storiche se non sarà fatto nulla – ci ha detto Antonio Franzina, dell’assessorato al Bilancio della Regione Veneto – ed il rischio è la ripercussione sull’indotto: meccanici anche di nicchia, raduni turistici o fiere come quella di Padova potrebbero subire un duro colpo”. Una preoccupazione che sembra essere condivisa anche da altre regioni, come laLombardia che sta lavorando ad una deliberaper riportare le agevolazioni o l’Emilia Romagna che ha già stabilito che anche i mezzi fra i 20 ed i 29 anni meritano di essere tutelati. Lo stesso Veneto sta già lavorando ad una delibera che dovrebbe superare la decisione contenuta nella Legge di Stabilità.COSA DECIDERANNO SUL BOLLO?Mercoledì 14 gennaio ci sarà una riunione tecnica propedeutica alla Conferenza Stato Regioni (l’organo che consente il dialogo fra Stato centrale ed amministrazioni regionali) che ci sarà la settimana seguente edavrà all’ordine del giorno proprio la questione del bollo per le nostre auto e moto storiche. E si prospettano diversi scenari. Il Governo può decidere di accogliere le richieste delle regioni e ripristinare le esenzioni. Oppure, può decidere di chiudere un occhio e di non impugnare tutte le eventuali delibere regionali che dovessero riportare in vita le agevolazioni. Se, invece, si dovesse andare al braccio di ferro, potrebbero essere le regioni ad impugnare l’articolo della Legge di Stabilità, visto che la stessa legge non aveva ottenuto in via preventiva il parere appunto delle regioni. O, ancora, le regioni potrebbero decidere di redigere delibere diverse – seppur tutte con lo scopo di reintrodurre le agevolazioni – in modo da mettere il Governo davanti ad un percorso difficoltoso, qualora decidesse di contestarle davanti ad una corte.“Non ci dobbiamo dimenticare – ha continuato Franzina – che il settore delle auto d’epoca porta nella nostra economia molti più soldi di quelli garantiti dal bollo.E non dobbiamo dimenticare nemmeno che l’auto è, dopo la casa, il settore più tartassato dalle imposte”. Parole sante.Tutto su:bollo autoSocialIn edicola Automobilismo d’epoca di dicembreIn copertina la storia della Peugeot 205 Turbo 16 mentre in controcopertina l’Alfa Romeo Giulietta Spider monoposto. Molti altri servizi arricchiscono questo numero, ecco un’anticipazioneSfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Braccio di ferro fra Regioni e Governo sul bollo auto09/01/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Mercoledì alla riunione tecnica propedeutica alla conferenza Stato Regioni si discuterà del bollo auto per le storiche. Le amministrazioni locali non ci stanno, temono ripercussioni sull’economia e sull’indottoa cura della RedazioneIntanto una conferma: la questione del bollo per le auto storiche non interessa soltanto noi appassionati.Le Regioni si preparano a dare battagliasu questo punto che rappresenta un rischio importante dal punto di vista economico. “Ci aspettiamo moltissime radiazioni di auto storiche se non sarà fatto nulla – ci ha detto Antonio Franzina, dell’assessorato al Bilancio della Regione Veneto – ed il rischio è la ripercussione sull’indotto: meccanici anche di nicchia, raduni turistici o fiere come quella di Padova potrebbero subire un duro colpo”. Una preoccupazione che sembra essere condivisa anche da altre regioni, come laLombardia che sta lavorando ad una deliberaper riportare le agevolazioni o l’Emilia Romagna che ha già stabilito che anche i mezzi fra i 20 ed i 29 anni meritano di essere tutelati. Lo stesso Veneto sta già lavorando ad una delibera che dovrebbe superare la decisione contenuta nella Legge di Stabilità.COSA DECIDERANNO SUL BOLLO?Mercoledì 14 gennaio ci sarà una riunione tecnica propedeutica alla Conferenza Stato Regioni (l’organo che consente il dialogo fra Stato centrale ed amministrazioni regionali) che ci sarà la settimana seguente edavrà all’ordine del giorno proprio la questione del bollo per le nostre auto e moto storiche. E si prospettano diversi scenari. Il Governo può decidere di accogliere le richieste delle regioni e ripristinare le esenzioni. Oppure, può decidere di chiudere un occhio e di non impugnare tutte le eventuali delibere regionali che dovessero riportare in vita le agevolazioni. Se, invece, si dovesse andare al braccio di ferro, potrebbero essere le regioni ad impugnare l’articolo della Legge di Stabilità, visto che la stessa legge non aveva ottenuto in via preventiva il parere appunto delle regioni. O, ancora, le regioni potrebbero decidere di redigere delibere diverse – seppur tutte con lo scopo di reintrodurre le agevolazioni – in modo da mettere il Governo davanti ad un percorso difficoltoso, qualora decidesse di contestarle davanti ad una corte.“Non ci dobbiamo dimenticare – ha continuato Franzina – che il settore delle auto d’epoca porta nella nostra economia molti più soldi di quelli garantiti dal bollo.E non dobbiamo dimenticare nemmeno che l’auto è, dopo la casa, il settore più tartassato dalle imposte”. Parole sante.Tutto su:bollo auto
Braccio di ferro fra Regioni e Governo sul bollo auto
Braccio di ferro fra Regioni e Governo sul bollo auto
09/01/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Mercoledì alla riunione tecnica propedeutica alla conferenza Stato Regioni si discuterà del bollo auto per le storiche. Le amministrazioni locali non ci stanno, temono ripercussioni sull’economia e sull’indotto
09/01/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:
Mercoledì alla riunione tecnica propedeutica alla conferenza Stato Regioni si discuterà del bollo auto per le storiche. Le amministrazioni locali non ci stanno, temono ripercussioni sull’economia e sull’indotto
a cura della RedazioneIntanto una conferma: la questione del bollo per le auto storiche non interessa soltanto noi appassionati.Le Regioni si preparano a dare battagliasu questo punto che rappresenta un rischio importante dal punto di vista economico. “Ci aspettiamo moltissime radiazioni di auto storiche se non sarà fatto nulla – ci ha detto Antonio Franzina, dell’assessorato al Bilancio della Regione Veneto – ed il rischio è la ripercussione sull’indotto: meccanici anche di nicchia, raduni turistici o fiere come quella di Padova potrebbero subire un duro colpo”. Una preoccupazione che sembra essere condivisa anche da altre regioni, come laLombardia che sta lavorando ad una deliberaper riportare le agevolazioni o l’Emilia Romagna che ha già stabilito che anche i mezzi fra i 20 ed i 29 anni meritano di essere tutelati. Lo stesso Veneto sta già lavorando ad una delibera che dovrebbe superare la decisione contenuta nella Legge di Stabilità.COSA DECIDERANNO SUL BOLLO?Mercoledì 14 gennaio ci sarà una riunione tecnica propedeutica alla Conferenza Stato Regioni (l’organo che consente il dialogo fra Stato centrale ed amministrazioni regionali) che ci sarà la settimana seguente edavrà all’ordine del giorno proprio la questione del bollo per le nostre auto e moto storiche. E si prospettano diversi scenari. Il Governo può decidere di accogliere le richieste delle regioni e ripristinare le esenzioni. Oppure, può decidere di chiudere un occhio e di non impugnare tutte le eventuali delibere regionali che dovessero riportare in vita le agevolazioni. Se, invece, si dovesse andare al braccio di ferro, potrebbero essere le regioni ad impugnare l’articolo della Legge di Stabilità, visto che la stessa legge non aveva ottenuto in via preventiva il parere appunto delle regioni. O, ancora, le regioni potrebbero decidere di redigere delibere diverse – seppur tutte con lo scopo di reintrodurre le agevolazioni – in modo da mettere il Governo davanti ad un percorso difficoltoso, qualora decidesse di contestarle davanti ad una corte.“Non ci dobbiamo dimenticare – ha continuato Franzina – che il settore delle auto d’epoca porta nella nostra economia molti più soldi di quelli garantiti dal bollo.E non dobbiamo dimenticare nemmeno che l’auto è, dopo la casa, il settore più tartassato dalle imposte”. Parole sante.Tutto su:bollo auto
Intanto una conferma: la questione del bollo per le auto storiche non interessa soltanto noi appassionati.Le Regioni si preparano a dare battagliasu questo punto che rappresenta un rischio importante dal punto di vista economico. “Ci aspettiamo moltissime radiazioni di auto storiche se non sarà fatto nulla – ci ha detto Antonio Franzina, dell’assessorato al Bilancio della Regione Veneto – ed il rischio è la ripercussione sull’indotto: meccanici anche di nicchia, raduni turistici o fiere come quella di Padova potrebbero subire un duro colpo”. Una preoccupazione che sembra essere condivisa anche da altre regioni, come laLombardia che sta lavorando ad una deliberaper riportare le agevolazioni o l’Emilia Romagna che ha già stabilito che anche i mezzi fra i 20 ed i 29 anni meritano di essere tutelati. Lo stesso Veneto sta già lavorando ad una delibera che dovrebbe superare la decisione contenuta nella Legge di Stabilità.COSA DECIDERANNO SUL BOLLO?Mercoledì 14 gennaio ci sarà una riunione tecnica propedeutica alla Conferenza Stato Regioni (l’organo che consente il dialogo fra Stato centrale ed amministrazioni regionali) che ci sarà la settimana seguente edavrà all’ordine del giorno proprio la questione del bollo per le nostre auto e moto storiche. E si prospettano diversi scenari. Il Governo può decidere di accogliere le richieste delle regioni e ripristinare le esenzioni. Oppure, può decidere di chiudere un occhio e di non impugnare tutte le eventuali delibere regionali che dovessero riportare in vita le agevolazioni. Se, invece, si dovesse andare al braccio di ferro, potrebbero essere le regioni ad impugnare l’articolo della Legge di Stabilità, visto che la stessa legge non aveva ottenuto in via preventiva il parere appunto delle regioni. O, ancora, le regioni potrebbero decidere di redigere delibere diverse – seppur tutte con lo scopo di reintrodurre le agevolazioni – in modo da mettere il Governo davanti ad un percorso difficoltoso, qualora decidesse di contestarle davanti ad una corte.“Non ci dobbiamo dimenticare – ha continuato Franzina – che il settore delle auto d’epoca porta nella nostra economia molti più soldi di quelli garantiti dal bollo.E non dobbiamo dimenticare nemmeno che l’auto è, dopo la casa, il settore più tartassato dalle imposte”. Parole sante.
Intanto una conferma: la questione del bollo per le auto storiche non interessa soltanto noi appassionati.Le Regioni si preparano a dare battagliasu questo punto che rappresenta un rischio importante dal punto di vista economico. “Ci aspettiamo moltissime radiazioni di auto storiche se non sarà fatto nulla – ci ha detto Antonio Franzina, dell’assessorato al Bilancio della Regione Veneto – ed il rischio è la ripercussione sull’indotto: meccanici anche di nicchia, raduni turistici o fiere come quella di Padova potrebbero subire un duro colpo”. Una preoccupazione che sembra essere condivisa anche da altre regioni, come laLombardia che sta lavorando ad una deliberaper riportare le agevolazioni o l’Emilia Romagna che ha già stabilito che anche i mezzi fra i 20 ed i 29 anni meritano di essere tutelati. Lo stesso Veneto sta già lavorando ad una delibera che dovrebbe superare la decisione contenuta nella Legge di Stabilità.
Mercoledì 14 gennaio ci sarà una riunione tecnica propedeutica alla Conferenza Stato Regioni (l’organo che consente il dialogo fra Stato centrale ed amministrazioni regionali) che ci sarà la settimana seguente edavrà all’ordine del giorno proprio la questione del bollo per le nostre auto e moto storiche. E si prospettano diversi scenari. Il Governo può decidere di accogliere le richieste delle regioni e ripristinare le esenzioni. Oppure, può decidere di chiudere un occhio e di non impugnare tutte le eventuali delibere regionali che dovessero riportare in vita le agevolazioni. Se, invece, si dovesse andare al braccio di ferro, potrebbero essere le regioni ad impugnare l’articolo della Legge di Stabilità, visto che la stessa legge non aveva ottenuto in via preventiva il parere appunto delle regioni. O, ancora, le regioni potrebbero decidere di redigere delibere diverse – seppur tutte con lo scopo di reintrodurre le agevolazioni – in modo da mettere il Governo davanti ad un percorso difficoltoso, qualora decidesse di contestarle davanti ad una corte.
“Non ci dobbiamo dimenticare – ha continuato Franzina – che il settore delle auto d’epoca porta nella nostra economia molti più soldi di quelli garantiti dal bollo.E non dobbiamo dimenticare nemmeno che l’auto è, dopo la casa, il settore più tartassato dalle imposte”. Parole sante.
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