Ferrari e Aston: la Grande Mela sâillumina di raritÃ
CERCALogin / RegistratiEditLog outxLog inricordamirecupera passwordRegistrati a Automobilismodepoca.itEDITORIALENEWSBELLISSIMEGUIDA ACQUISTOSPORTTECNICAIO E LA MIA AUTOGALLERYVIDEOFerrari e Aston: la Grande Mela sâillumina di raritÃ18 Immagini27/10/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:L’asta di RM Sotheby’s a New York ha in catalogo una 500 Mondial blu e con due numeri di telaio e una delle 19 DB4 GT prodotte con la linea di Zagato. Strenne natalizie (l’incanto si terrà il 10 dicembre) per pochissimi.L’asta di RM Sotheby’s del prossimo 10 dicembre, “Driven by Disruption” si preannuncia come una delle più interessanti dell’ultimo periodo: trenta vettura da favola, contornate da automobilia di pari livello.Il pezzo più pregiato proposto all’incanto è senza dubbio laFerrari 290 MM Scagliettidel 1956, telaio 0626, realizzata per competere alla Mille Miglia dello stesso anno (finirà quarta assoluta), condotta dal cinque volte Campione del Mondo di F1Juan Manuel Fangio. Guidata in seguito da altri piloti di primissimo piano, tra cui Phil Hill, Alfonso De Portago e Wolfgang von Trips, la vettura si aggiudica l’anno successivo la 1000 Km di Buenos Aires, condotta da Eugenio Castellotti, Luigi Musso e Masten Gregory, e chiude la carriera nel 1964, ritirata in un’importante collezione privata negli Stati Uniti. Oggi è considerata una delle Ferrari da competizione più originali e preziose in circolazione.A New York la #0626 sarà in buona compagnia: ad affiancarla ci sarà infatti laFerrari 500 Mondialtelaio 0564MD/0424MD. Costruita nel 1955 in un’insolita livrea Blu Francia per il gentleman driver Yves Dupont (il doppio numero è dovuto al fatto che Dupont volle ripunzonarla con il #0424 che apparteneva alla precedente Ferrari che diede in permuta, per snellire la parte burocratica) ed equipaggiata col quattro cilindri bialbero “Lampredi”, nello stesso anno la vettura (protagonista della copertina diAutomobilismo d’Epocamarzo 2011) ha disputato la 12 Ore di Hyères e la Liegi-Roma-Liegi, prima di essere rispedita in fabbrica a Maranello per delle modifiche. Ma, come se fosse possibile dimenticarsi di possedere una Ferrari, la Mondial non verrà più ritirata, e rimarrà in un deposito per circa 20 anni. Nel 1975, dopo essere stata riverniciata in rosso ed esposta per un periodo al Museo di Monza, viene ceduta ad un collezionista, sempre francese, che dopo poco la rivenderà a sua volta. Nel 2008 ritroviamo la vettura a Padova, sottoposta ad una delicata azione di sverniciatura per riportare alla luce il blu originale che la riveste ancora oggi e che la Mondial ha sfoggiato orgogliosamente in diversi eventi mondani, dalla Mille Miglia rievocativa al Salon Privé. È così che la vedremo all’asta a dicembre, accompagnata da una revisione meccanica completa e da certificazione Ferrari Classiche. La stima è tra i 5 e i 7 milioni di dollari.Per non essere tacciati di eccessivo nazionalismo, chiudiamo il terzetto dei pezzi forti presentati da RM Sotheby’s con un’inglese purosangue, anche se il suo valore aggiunto è dato proprio dalla componente italiana: con soli diciannove esemplari costruiti, la DB4 GT Zagato è una delleAston Martinpiù pregiate e rare di sempre; di conseguenza trovarne una in vendita è un’occasione da non farsi scappare, anche se la stima d’asta veleggia allegramente verso i 15 milioni di dollari. Si tratta nello specifico della vettura con telaio 0186, la quattordicesima costruita, venduta da nuova in Australia dove ha corso e vissuto gran parte della sua vita prima di rientrare in patria, acquistata da un collezionista inglese che l’ha restaurata integralmente prima di sfoggiarla nei principali concorsi di eleganza mondiali, tra cui Pebble Beach e Villa d’Este, dove la DB4 ha conquistato la vittoria di classe. Con una stima d’asta di primo piano, la DB4 rischia di tornare ad insidiare le sue storiche rivali “rosse”, stavolta in tutt’altra classifica.Ulteriori informazioni sulle vetture e l’automobilia in vendita a New York il prossimo 10 dicembre sono disponibili online su www.rmsothebys.comTutto su:aston martinfangioferrarinew yorkrmsothebyszagatoSocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di novembreA partire da domani, il nuovo numero. In copertina, la BMW 1600 GT: progetto Glas, disegno Pietro FruaSfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Ferrari e Aston: la Grande Mela sâillumina di raritÃ18 Immagini27/10/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:L’asta di RM Sotheby’s a New York ha in catalogo una 500 Mondial blu e con due numeri di telaio e una delle 19 DB4 GT prodotte con la linea di Zagato. Strenne natalizie (l’incanto si terrà il 10 dicembre) per pochissimi.L’asta di RM Sotheby’s del prossimo 10 dicembre, “Driven by Disruption” si preannuncia come una delle più interessanti dell’ultimo periodo: trenta vettura da favola, contornate da automobilia di pari livello.Il pezzo più pregiato proposto all’incanto è senza dubbio laFerrari 290 MM Scagliettidel 1956, telaio 0626, realizzata per competere alla Mille Miglia dello stesso anno (finirà quarta assoluta), condotta dal cinque volte Campione del Mondo di F1Juan Manuel Fangio. Guidata in seguito da altri piloti di primissimo piano, tra cui Phil Hill, Alfonso De Portago e Wolfgang von Trips, la vettura si aggiudica l’anno successivo la 1000 Km di Buenos Aires, condotta da Eugenio Castellotti, Luigi Musso e Masten Gregory, e chiude la carriera nel 1964, ritirata in un’importante collezione privata negli Stati Uniti. Oggi è considerata una delle Ferrari da competizione più originali e preziose in circolazione.A New York la #0626 sarà in buona compagnia: ad affiancarla ci sarà infatti laFerrari 500 Mondialtelaio 0564MD/0424MD. Costruita nel 1955 in un’insolita livrea Blu Francia per il gentleman driver Yves Dupont (il doppio numero è dovuto al fatto che Dupont volle ripunzonarla con il #0424 che apparteneva alla precedente Ferrari che diede in permuta, per snellire la parte burocratica) ed equipaggiata col quattro cilindri bialbero “Lampredi”, nello stesso anno la vettura (protagonista della copertina diAutomobilismo d’Epocamarzo 2011) ha disputato la 12 Ore di Hyères e la Liegi-Roma-Liegi, prima di essere rispedita in fabbrica a Maranello per delle modifiche. Ma, come se fosse possibile dimenticarsi di possedere una Ferrari, la Mondial non verrà più ritirata, e rimarrà in un deposito per circa 20 anni. Nel 1975, dopo essere stata riverniciata in rosso ed esposta per un periodo al Museo di Monza, viene ceduta ad un collezionista, sempre francese, che dopo poco la rivenderà a sua volta. Nel 2008 ritroviamo la vettura a Padova, sottoposta ad una delicata azione di sverniciatura per riportare alla luce il blu originale che la riveste ancora oggi e che la Mondial ha sfoggiato orgogliosamente in diversi eventi mondani, dalla Mille Miglia rievocativa al Salon Privé. È così che la vedremo all’asta a dicembre, accompagnata da una revisione meccanica completa e da certificazione Ferrari Classiche. La stima è tra i 5 e i 7 milioni di dollari.Per non essere tacciati di eccessivo nazionalismo, chiudiamo il terzetto dei pezzi forti presentati da RM Sotheby’s con un’inglese purosangue, anche se il suo valore aggiunto è dato proprio dalla componente italiana: con soli diciannove esemplari costruiti, la DB4 GT Zagato è una delleAston Martinpiù pregiate e rare di sempre; di conseguenza trovarne una in vendita è un’occasione da non farsi scappare, anche se la stima d’asta veleggia allegramente verso i 15 milioni di dollari. Si tratta nello specifico della vettura con telaio 0186, la quattordicesima costruita, venduta da nuova in Australia dove ha corso e vissuto gran parte della sua vita prima di rientrare in patria, acquistata da un collezionista inglese che l’ha restaurata integralmente prima di sfoggiarla nei principali concorsi di eleganza mondiali, tra cui Pebble Beach e Villa d’Este, dove la DB4 ha conquistato la vittoria di classe. Con una stima d’asta di primo piano, la DB4 rischia di tornare ad insidiare le sue storiche rivali “rosse”, stavolta in tutt’altra classifica.Ulteriori informazioni sulle vetture e l’automobilia in vendita a New York il prossimo 10 dicembre sono disponibili online su www.rmsothebys.comTutto su:aston martinfangioferrarinew yorkrmsothebyszagatoSocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di novembreA partire da domani, il nuovo numero. In copertina, la BMW 1600 GT: progetto Glas, disegno Pietro FruaSfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Ferrari e Aston: la Grande Mela sâillumina di raritÃ18 Immagini27/10/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:L’asta di RM Sotheby’s a New York ha in catalogo una 500 Mondial blu e con due numeri di telaio e una delle 19 DB4 GT prodotte con la linea di Zagato. Strenne natalizie (l’incanto si terrà il 10 dicembre) per pochissimi.L’asta di RM Sotheby’s del prossimo 10 dicembre, “Driven by Disruption” si preannuncia come una delle più interessanti dell’ultimo periodo: trenta vettura da favola, contornate da automobilia di pari livello.Il pezzo più pregiato proposto all’incanto è senza dubbio laFerrari 290 MM Scagliettidel 1956, telaio 0626, realizzata per competere alla Mille Miglia dello stesso anno (finirà quarta assoluta), condotta dal cinque volte Campione del Mondo di F1Juan Manuel Fangio. Guidata in seguito da altri piloti di primissimo piano, tra cui Phil Hill, Alfonso De Portago e Wolfgang von Trips, la vettura si aggiudica l’anno successivo la 1000 Km di Buenos Aires, condotta da Eugenio Castellotti, Luigi Musso e Masten Gregory, e chiude la carriera nel 1964, ritirata in un’importante collezione privata negli Stati Uniti. Oggi è considerata una delle Ferrari da competizione più originali e preziose in circolazione.A New York la #0626 sarà in buona compagnia: ad affiancarla ci sarà infatti laFerrari 500 Mondialtelaio 0564MD/0424MD. Costruita nel 1955 in un’insolita livrea Blu Francia per il gentleman driver Yves Dupont (il doppio numero è dovuto al fatto che Dupont volle ripunzonarla con il #0424 che apparteneva alla precedente Ferrari che diede in permuta, per snellire la parte burocratica) ed equipaggiata col quattro cilindri bialbero “Lampredi”, nello stesso anno la vettura (protagonista della copertina diAutomobilismo d’Epocamarzo 2011) ha disputato la 12 Ore di Hyères e la Liegi-Roma-Liegi, prima di essere rispedita in fabbrica a Maranello per delle modifiche. Ma, come se fosse possibile dimenticarsi di possedere una Ferrari, la Mondial non verrà più ritirata, e rimarrà in un deposito per circa 20 anni. Nel 1975, dopo essere stata riverniciata in rosso ed esposta per un periodo al Museo di Monza, viene ceduta ad un collezionista, sempre francese, che dopo poco la rivenderà a sua volta. Nel 2008 ritroviamo la vettura a Padova, sottoposta ad una delicata azione di sverniciatura per riportare alla luce il blu originale che la riveste ancora oggi e che la Mondial ha sfoggiato orgogliosamente in diversi eventi mondani, dalla Mille Miglia rievocativa al Salon Privé. È così che la vedremo all’asta a dicembre, accompagnata da una revisione meccanica completa e da certificazione Ferrari Classiche. La stima è tra i 5 e i 7 milioni di dollari.Per non essere tacciati di eccessivo nazionalismo, chiudiamo il terzetto dei pezzi forti presentati da RM Sotheby’s con un’inglese purosangue, anche se il suo valore aggiunto è dato proprio dalla componente italiana: con soli diciannove esemplari costruiti, la DB4 GT Zagato è una delleAston Martinpiù pregiate e rare di sempre; di conseguenza trovarne una in vendita è un’occasione da non farsi scappare, anche se la stima d’asta veleggia allegramente verso i 15 milioni di dollari. Si tratta nello specifico della vettura con telaio 0186, la quattordicesima costruita, venduta da nuova in Australia dove ha corso e vissuto gran parte della sua vita prima di rientrare in patria, acquistata da un collezionista inglese che l’ha restaurata integralmente prima di sfoggiarla nei principali concorsi di eleganza mondiali, tra cui Pebble Beach e Villa d’Este, dove la DB4 ha conquistato la vittoria di classe. Con una stima d’asta di primo piano, la DB4 rischia di tornare ad insidiare le sue storiche rivali “rosse”, stavolta in tutt’altra classifica.Ulteriori informazioni sulle vetture e l’automobilia in vendita a New York il prossimo 10 dicembre sono disponibili online su www.rmsothebys.comTutto su:aston martinfangioferrarinew yorkrmsothebyszagato
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L’asta di RM Sotheby’s a New York ha in catalogo una 500 Mondial blu e con due numeri di telaio e una delle 19 DB4 GT prodotte con la linea di Zagato. Strenne natalizie (l’incanto si terrà il 10 dicembre) per pochissimi.
L’asta di RM Sotheby’s del prossimo 10 dicembre, “Driven by Disruption” si preannuncia come una delle più interessanti dell’ultimo periodo: trenta vettura da favola, contornate da automobilia di pari livello.Il pezzo più pregiato proposto all’incanto è senza dubbio laFerrari 290 MM Scagliettidel 1956, telaio 0626, realizzata per competere alla Mille Miglia dello stesso anno (finirà quarta assoluta), condotta dal cinque volte Campione del Mondo di F1Juan Manuel Fangio. Guidata in seguito da altri piloti di primissimo piano, tra cui Phil Hill, Alfonso De Portago e Wolfgang von Trips, la vettura si aggiudica l’anno successivo la 1000 Km di Buenos Aires, condotta da Eugenio Castellotti, Luigi Musso e Masten Gregory, e chiude la carriera nel 1964, ritirata in un’importante collezione privata negli Stati Uniti. Oggi è considerata una delle Ferrari da competizione più originali e preziose in circolazione.A New York la #0626 sarà in buona compagnia: ad affiancarla ci sarà infatti laFerrari 500 Mondialtelaio 0564MD/0424MD. Costruita nel 1955 in un’insolita livrea Blu Francia per il gentleman driver Yves Dupont (il doppio numero è dovuto al fatto che Dupont volle ripunzonarla con il #0424 che apparteneva alla precedente Ferrari che diede in permuta, per snellire la parte burocratica) ed equipaggiata col quattro cilindri bialbero “Lampredi”, nello stesso anno la vettura (protagonista della copertina diAutomobilismo d’Epocamarzo 2011) ha disputato la 12 Ore di Hyères e la Liegi-Roma-Liegi, prima di essere rispedita in fabbrica a Maranello per delle modifiche. Ma, come se fosse possibile dimenticarsi di possedere una Ferrari, la Mondial non verrà più ritirata, e rimarrà in un deposito per circa 20 anni. Nel 1975, dopo essere stata riverniciata in rosso ed esposta per un periodo al Museo di Monza, viene ceduta ad un collezionista, sempre francese, che dopo poco la rivenderà a sua volta. Nel 2008 ritroviamo la vettura a Padova, sottoposta ad una delicata azione di sverniciatura per riportare alla luce il blu originale che la riveste ancora oggi e che la Mondial ha sfoggiato orgogliosamente in diversi eventi mondani, dalla Mille Miglia rievocativa al Salon Privé. È così che la vedremo all’asta a dicembre, accompagnata da una revisione meccanica completa e da certificazione Ferrari Classiche. La stima è tra i 5 e i 7 milioni di dollari.Per non essere tacciati di eccessivo nazionalismo, chiudiamo il terzetto dei pezzi forti presentati da RM Sotheby’s con un’inglese purosangue, anche se il suo valore aggiunto è dato proprio dalla componente italiana: con soli diciannove esemplari costruiti, la DB4 GT Zagato è una delleAston Martinpiù pregiate e rare di sempre; di conseguenza trovarne una in vendita è un’occasione da non farsi scappare, anche se la stima d’asta veleggia allegramente verso i 15 milioni di dollari. Si tratta nello specifico della vettura con telaio 0186, la quattordicesima costruita, venduta da nuova in Australia dove ha corso e vissuto gran parte della sua vita prima di rientrare in patria, acquistata da un collezionista inglese che l’ha restaurata integralmente prima di sfoggiarla nei principali concorsi di eleganza mondiali, tra cui Pebble Beach e Villa d’Este, dove la DB4 ha conquistato la vittoria di classe. Con una stima d’asta di primo piano, la DB4 rischia di tornare ad insidiare le sue storiche rivali “rosse”, stavolta in tutt’altra classifica.Ulteriori informazioni sulle vetture e l’automobilia in vendita a New York il prossimo 10 dicembre sono disponibili online su www.rmsothebys.comTutto su:aston martinfangioferrarinew yorkrmsothebyszagato
L’asta di RM Sotheby’s del prossimo 10 dicembre, “Driven by Disruption” si preannuncia come una delle più interessanti dell’ultimo periodo: trenta vettura da favola, contornate da automobilia di pari livello.Il pezzo più pregiato proposto all’incanto è senza dubbio laFerrari 290 MM Scagliettidel 1956, telaio 0626, realizzata per competere alla Mille Miglia dello stesso anno (finirà quarta assoluta), condotta dal cinque volte Campione del Mondo di F1Juan Manuel Fangio. Guidata in seguito da altri piloti di primissimo piano, tra cui Phil Hill, Alfonso De Portago e Wolfgang von Trips, la vettura si aggiudica l’anno successivo la 1000 Km di Buenos Aires, condotta da Eugenio Castellotti, Luigi Musso e Masten Gregory, e chiude la carriera nel 1964, ritirata in un’importante collezione privata negli Stati Uniti. Oggi è considerata una delle Ferrari da competizione più originali e preziose in circolazione.A New York la #0626 sarà in buona compagnia: ad affiancarla ci sarà infatti laFerrari 500 Mondialtelaio 0564MD/0424MD. Costruita nel 1955 in un’insolita livrea Blu Francia per il gentleman driver Yves Dupont (il doppio numero è dovuto al fatto che Dupont volle ripunzonarla con il #0424 che apparteneva alla precedente Ferrari che diede in permuta, per snellire la parte burocratica) ed equipaggiata col quattro cilindri bialbero “Lampredi”, nello stesso anno la vettura (protagonista della copertina diAutomobilismo d’Epocamarzo 2011) ha disputato la 12 Ore di Hyères e la Liegi-Roma-Liegi, prima di essere rispedita in fabbrica a Maranello per delle modifiche. Ma, come se fosse possibile dimenticarsi di possedere una Ferrari, la Mondial non verrà più ritirata, e rimarrà in un deposito per circa 20 anni. Nel 1975, dopo essere stata riverniciata in rosso ed esposta per un periodo al Museo di Monza, viene ceduta ad un collezionista, sempre francese, che dopo poco la rivenderà a sua volta. Nel 2008 ritroviamo la vettura a Padova, sottoposta ad una delicata azione di sverniciatura per riportare alla luce il blu originale che la riveste ancora oggi e che la Mondial ha sfoggiato orgogliosamente in diversi eventi mondani, dalla Mille Miglia rievocativa al Salon Privé. È così che la vedremo all’asta a dicembre, accompagnata da una revisione meccanica completa e da certificazione Ferrari Classiche. La stima è tra i 5 e i 7 milioni di dollari.Per non essere tacciati di eccessivo nazionalismo, chiudiamo il terzetto dei pezzi forti presentati da RM Sotheby’s con un’inglese purosangue, anche se il suo valore aggiunto è dato proprio dalla componente italiana: con soli diciannove esemplari costruiti, la DB4 GT Zagato è una delleAston Martinpiù pregiate e rare di sempre; di conseguenza trovarne una in vendita è un’occasione da non farsi scappare, anche se la stima d’asta veleggia allegramente verso i 15 milioni di dollari. Si tratta nello specifico della vettura con telaio 0186, la quattordicesima costruita, venduta da nuova in Australia dove ha corso e vissuto gran parte della sua vita prima di rientrare in patria, acquistata da un collezionista inglese che l’ha restaurata integralmente prima di sfoggiarla nei principali concorsi di eleganza mondiali, tra cui Pebble Beach e Villa d’Este, dove la DB4 ha conquistato la vittoria di classe. Con una stima d’asta di primo piano, la DB4 rischia di tornare ad insidiare le sue storiche rivali “rosse”, stavolta in tutt’altra classifica.Ulteriori informazioni sulle vetture e l’automobilia in vendita a New York il prossimo 10 dicembre sono disponibili online su www.rmsothebys.com
L’asta di RM Sotheby’s del prossimo 10 dicembre, “Driven by Disruption” si preannuncia come una delle più interessanti dell’ultimo periodo: trenta vettura da favola, contornate da automobilia di pari livello.
Il pezzo più pregiato proposto all’incanto è senza dubbio laFerrari 290 MM Scagliettidel 1956, telaio 0626, realizzata per competere alla Mille Miglia dello stesso anno (finirà quarta assoluta), condotta dal cinque volte Campione del Mondo di F1Juan Manuel Fangio. Guidata in seguito da altri piloti di primissimo piano, tra cui Phil Hill, Alfonso De Portago e Wolfgang von Trips, la vettura si aggiudica l’anno successivo la 1000 Km di Buenos Aires, condotta da Eugenio Castellotti, Luigi Musso e Masten Gregory, e chiude la carriera nel 1964, ritirata in un’importante collezione privata negli Stati Uniti. Oggi è considerata una delle Ferrari da competizione più originali e preziose in circolazione.
A New York la #0626 sarà in buona compagnia: ad affiancarla ci sarà infatti laFerrari 500 Mondialtelaio 0564MD/0424MD. Costruita nel 1955 in un’insolita livrea Blu Francia per il gentleman driver Yves Dupont (il doppio numero è dovuto al fatto che Dupont volle ripunzonarla con il #0424 che apparteneva alla precedente Ferrari che diede in permuta, per snellire la parte burocratica) ed equipaggiata col quattro cilindri bialbero “Lampredi”, nello stesso anno la vettura (protagonista della copertina diAutomobilismo d’Epocamarzo 2011) ha disputato la 12 Ore di Hyères e la Liegi-Roma-Liegi, prima di essere rispedita in fabbrica a Maranello per delle modifiche. Ma, come se fosse possibile dimenticarsi di possedere una Ferrari, la Mondial non verrà più ritirata, e rimarrà in un deposito per circa 20 anni. Nel 1975, dopo essere stata riverniciata in rosso ed esposta per un periodo al Museo di Monza, viene ceduta ad un collezionista, sempre francese, che dopo poco la rivenderà a sua volta. Nel 2008 ritroviamo la vettura a Padova, sottoposta ad una delicata azione di sverniciatura per riportare alla luce il blu originale che la riveste ancora oggi e che la Mondial ha sfoggiato orgogliosamente in diversi eventi mondani, dalla Mille Miglia rievocativa al Salon Privé. È così che la vedremo all’asta a dicembre, accompagnata da una revisione meccanica completa e da certificazione Ferrari Classiche. La stima è tra i 5 e i 7 milioni di dollari.
Per non essere tacciati di eccessivo nazionalismo, chiudiamo il terzetto dei pezzi forti presentati da RM Sotheby’s con un’inglese purosangue, anche se il suo valore aggiunto è dato proprio dalla componente italiana: con soli diciannove esemplari costruiti, la DB4 GT Zagato è una delleAston Martinpiù pregiate e rare di sempre; di conseguenza trovarne una in vendita è un’occasione da non farsi scappare, anche se la stima d’asta veleggia allegramente verso i 15 milioni di dollari. Si tratta nello specifico della vettura con telaio 0186, la quattordicesima costruita, venduta da nuova in Australia dove ha corso e vissuto gran parte della sua vita prima di rientrare in patria, acquistata da un collezionista inglese che l’ha restaurata integralmente prima di sfoggiarla nei principali concorsi di eleganza mondiali, tra cui Pebble Beach e Villa d’Este, dove la DB4 ha conquistato la vittoria di classe. Con una stima d’asta di primo piano, la DB4 rischia di tornare ad insidiare le sue storiche rivali “rosse”, stavolta in tutt’altra classifica.
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