Fiat 131 Abarth Gruppo 4, regina di cuori
CERCALogin / RegistratiEditLog outxLog inricordamirecupera passwordRegistrati a Automobilismodepoca.itEDITORIALENEWSBELLISSIMEGUIDA ACQUISTOSPORTTECNICAIO E LA MIA AUTOGALLERYVIDEOFiat 131 Abarth Gruppo 4, regina di cuori28 Immagini31/12/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:La 131 a trazione posteriore, pur essendo una berlina brutta e quadrata, ha vinto tanto nelle corse ed è stata guidata da tanti campioni. Questa è uno di quegli esemplariFiat 131 Abarth Gr. 4DALLA SERIE ALLE CORSELA MECCANICASCUDERIA 4 ROMBI CORSELE VITTORIESCHEDA TECNICAdi Luca GastaldiTre titoli iridati, 18 affermazioni, 5 doppiette e 2 triplette in rally del Campionato del mondo disputati tra il 1976 e il 1981. Questo è il palmares della Fiat 131 Abarth, uno dei più efficaci cavalli di battaglia utilizzati nelle corse dalla Casa torinese. Tutto questo ha quasi più valore se si considera quanto questa particolare vettura da corsa sia nata più esigenze di marketing che non per puro spirito sportivo.Corre l’anno 1975, la Squadra Corse Fiat è reduce dai successi ottenuti con la 124 Abarth e nel 1974 aveva allestito la X1/9 per battere nei rally le cugine Lancia Stratos. Il programma che vedeva protagonista la berlinetta realizzata da Bertone viene cancellato e i vertici dell’Abarth si devono concentrare sul modello impostogli dalla Fiat: la nuova, paciosa berlina da famiglia 131. In questo periodo, Mario Colucci è il neo direttore tecnico dell’Abarth. Insieme al direttore generale Renzo Avidano e con il regolamento tecnico alla mano, in corso Marche iniziano quindi i lavori per trasformare la 131 in una vera auto da rally.Il regolamento internazionale al quale si fa riferimento per la stagione 1976 non prevede più, come il precedente, le varianti prestazionali omologabili in 100 unità. Teste a quattro valvole per cilindro, cambi a innesti frontali e frizioni bi-disco, ad esempio, devono equipaggiare il modello di normale produzione.Fiat 131 Abarth Gr. 4DALLA SERIE ALLE CORSELA MECCANICASCUDERIA 4 ROMBI CORSELE VITTORIESCHEDA TECNICATutto su:abarthfiatfiat 131 abarthSocialIn edicola Automobilismo dâEpoca di Maggio 2016La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT allâitaliana, per quanto poco fortunata.Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Fiat 131 Abarth Gruppo 4, regina di cuori28 Immagini31/12/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:La 131 a trazione posteriore, pur essendo una berlina brutta e quadrata, ha vinto tanto nelle corse ed è stata guidata da tanti campioni. Questa è uno di quegli esemplariFiat 131 Abarth Gr. 4DALLA SERIE ALLE CORSELA MECCANICASCUDERIA 4 ROMBI CORSELE VITTORIESCHEDA TECNICAdi Luca GastaldiTre titoli iridati, 18 affermazioni, 5 doppiette e 2 triplette in rally del Campionato del mondo disputati tra il 1976 e il 1981. Questo è il palmares della Fiat 131 Abarth, uno dei più efficaci cavalli di battaglia utilizzati nelle corse dalla Casa torinese. Tutto questo ha quasi più valore se si considera quanto questa particolare vettura da corsa sia nata più esigenze di marketing che non per puro spirito sportivo.Corre l’anno 1975, la Squadra Corse Fiat è reduce dai successi ottenuti con la 124 Abarth e nel 1974 aveva allestito la X1/9 per battere nei rally le cugine Lancia Stratos. Il programma che vedeva protagonista la berlinetta realizzata da Bertone viene cancellato e i vertici dell’Abarth si devono concentrare sul modello impostogli dalla Fiat: la nuova, paciosa berlina da famiglia 131. In questo periodo, Mario Colucci è il neo direttore tecnico dell’Abarth. Insieme al direttore generale Renzo Avidano e con il regolamento tecnico alla mano, in corso Marche iniziano quindi i lavori per trasformare la 131 in una vera auto da rally.Il regolamento internazionale al quale si fa riferimento per la stagione 1976 non prevede più, come il precedente, le varianti prestazionali omologabili in 100 unità. Teste a quattro valvole per cilindro, cambi a innesti frontali e frizioni bi-disco, ad esempio, devono equipaggiare il modello di normale produzione.Fiat 131 Abarth Gr. 4DALLA SERIE ALLE CORSELA MECCANICASCUDERIA 4 ROMBI CORSELE VITTORIESCHEDA TECNICATutto su:abarthfiatfiat 131 abarthSocialIn edicola Automobilismo dâEpoca di Maggio 2016La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT allâitaliana, per quanto poco fortunata.Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Fiat 131 Abarth Gruppo 4, regina di cuori28 Immagini31/12/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:La 131 a trazione posteriore, pur essendo una berlina brutta e quadrata, ha vinto tanto nelle corse ed è stata guidata da tanti campioni. Questa è uno di quegli esemplariFiat 131 Abarth Gr. 4DALLA SERIE ALLE CORSELA MECCANICASCUDERIA 4 ROMBI CORSELE VITTORIESCHEDA TECNICAdi Luca GastaldiTre titoli iridati, 18 affermazioni, 5 doppiette e 2 triplette in rally del Campionato del mondo disputati tra il 1976 e il 1981. Questo è il palmares della Fiat 131 Abarth, uno dei più efficaci cavalli di battaglia utilizzati nelle corse dalla Casa torinese. Tutto questo ha quasi più valore se si considera quanto questa particolare vettura da corsa sia nata più esigenze di marketing che non per puro spirito sportivo.Corre l’anno 1975, la Squadra Corse Fiat è reduce dai successi ottenuti con la 124 Abarth e nel 1974 aveva allestito la X1/9 per battere nei rally le cugine Lancia Stratos. Il programma che vedeva protagonista la berlinetta realizzata da Bertone viene cancellato e i vertici dell’Abarth si devono concentrare sul modello impostogli dalla Fiat: la nuova, paciosa berlina da famiglia 131. In questo periodo, Mario Colucci è il neo direttore tecnico dell’Abarth. Insieme al direttore generale Renzo Avidano e con il regolamento tecnico alla mano, in corso Marche iniziano quindi i lavori per trasformare la 131 in una vera auto da rally.Il regolamento internazionale al quale si fa riferimento per la stagione 1976 non prevede più, come il precedente, le varianti prestazionali omologabili in 100 unità. Teste a quattro valvole per cilindro, cambi a innesti frontali e frizioni bi-disco, ad esempio, devono equipaggiare il modello di normale produzione.Fiat 131 Abarth Gr. 4DALLA SERIE ALLE CORSELA MECCANICASCUDERIA 4 ROMBI CORSELE VITTORIESCHEDA TECNICATutto su:abarthfiatfiat 131 abarth
31/12/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:La 131 a trazione posteriore, pur essendo una berlina brutta e quadrata, ha vinto tanto nelle corse ed è stata guidata da tanti campioni. Questa è uno di quegli esemplari
31/12/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:
La 131 a trazione posteriore, pur essendo una berlina brutta e quadrata, ha vinto tanto nelle corse ed è stata guidata da tanti campioni. Questa è uno di quegli esemplari
di Luca GastaldiTre titoli iridati, 18 affermazioni, 5 doppiette e 2 triplette in rally del Campionato del mondo disputati tra il 1976 e il 1981. Questo è il palmares della Fiat 131 Abarth, uno dei più efficaci cavalli di battaglia utilizzati nelle corse dalla Casa torinese. Tutto questo ha quasi più valore se si considera quanto questa particolare vettura da corsa sia nata più esigenze di marketing che non per puro spirito sportivo.Corre l’anno 1975, la Squadra Corse Fiat è reduce dai successi ottenuti con la 124 Abarth e nel 1974 aveva allestito la X1/9 per battere nei rally le cugine Lancia Stratos. Il programma che vedeva protagonista la berlinetta realizzata da Bertone viene cancellato e i vertici dell’Abarth si devono concentrare sul modello impostogli dalla Fiat: la nuova, paciosa berlina da famiglia 131. In questo periodo, Mario Colucci è il neo direttore tecnico dell’Abarth. Insieme al direttore generale Renzo Avidano e con il regolamento tecnico alla mano, in corso Marche iniziano quindi i lavori per trasformare la 131 in una vera auto da rally.Il regolamento internazionale al quale si fa riferimento per la stagione 1976 non prevede più, come il precedente, le varianti prestazionali omologabili in 100 unità. Teste a quattro valvole per cilindro, cambi a innesti frontali e frizioni bi-disco, ad esempio, devono equipaggiare il modello di normale produzione.Fiat 131 Abarth Gr. 4DALLA SERIE ALLE CORSELA MECCANICASCUDERIA 4 ROMBI CORSELE VITTORIESCHEDA TECNICATutto su:abarthfiatfiat 131 abarth
Tre titoli iridati, 18 affermazioni, 5 doppiette e 2 triplette in rally del Campionato del mondo disputati tra il 1976 e il 1981. Questo è il palmares della Fiat 131 Abarth, uno dei più efficaci cavalli di battaglia utilizzati nelle corse dalla Casa torinese. Tutto questo ha quasi più valore se si considera quanto questa particolare vettura da corsa sia nata più esigenze di marketing che non per puro spirito sportivo.Corre l’anno 1975, la Squadra Corse Fiat è reduce dai successi ottenuti con la 124 Abarth e nel 1974 aveva allestito la X1/9 per battere nei rally le cugine Lancia Stratos. Il programma che vedeva protagonista la berlinetta realizzata da Bertone viene cancellato e i vertici dell’Abarth si devono concentrare sul modello impostogli dalla Fiat: la nuova, paciosa berlina da famiglia 131. In questo periodo, Mario Colucci è il neo direttore tecnico dell’Abarth. Insieme al direttore generale Renzo Avidano e con il regolamento tecnico alla mano, in corso Marche iniziano quindi i lavori per trasformare la 131 in una vera auto da rally.Il regolamento internazionale al quale si fa riferimento per la stagione 1976 non prevede più, come il precedente, le varianti prestazionali omologabili in 100 unità. Teste a quattro valvole per cilindro, cambi a innesti frontali e frizioni bi-disco, ad esempio, devono equipaggiare il modello di normale produzione.
Tre titoli iridati, 18 affermazioni, 5 doppiette e 2 triplette in rally del Campionato del mondo disputati tra il 1976 e il 1981. Questo è il palmares della Fiat 131 Abarth, uno dei più efficaci cavalli di battaglia utilizzati nelle corse dalla Casa torinese. Tutto questo ha quasi più valore se si considera quanto questa particolare vettura da corsa sia nata più esigenze di marketing che non per puro spirito sportivo.
Corre l’anno 1975, la Squadra Corse Fiat è reduce dai successi ottenuti con la 124 Abarth e nel 1974 aveva allestito la X1/9 per battere nei rally le cugine Lancia Stratos. Il programma che vedeva protagonista la berlinetta realizzata da Bertone viene cancellato e i vertici dell’Abarth si devono concentrare sul modello impostogli dalla Fiat: la nuova, paciosa berlina da famiglia 131. In questo periodo, Mario Colucci è il neo direttore tecnico dell’Abarth. Insieme al direttore generale Renzo Avidano e con il regolamento tecnico alla mano, in corso Marche iniziano quindi i lavori per trasformare la 131 in una vera auto da rally.
Il regolamento internazionale al quale si fa riferimento per la stagione 1976 non prevede più, come il precedente, le varianti prestazionali omologabili in 100 unità. Teste a quattro valvole per cilindro, cambi a innesti frontali e frizioni bi-disco, ad esempio, devono equipaggiare il modello di normale produzione.
SocialIn edicola Automobilismo dâEpoca di Maggio 2016La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT allâitaliana, per quanto poco fortunata.Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
In edicola Automobilismo dâEpoca di Maggio 2016La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT allâitaliana, per quanto poco fortunata.Sfoglia il numero
La copertina è dedicata alla De Tomaso Mangusta, splendida GT allâitaliana, per quanto poco fortunata.
AbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Scarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
Scarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!
