In vendita la seconda Ferrari 250 GTO prodotta!

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In vendita la seconda Ferrari 250 GTO prodotta!13 Immagini12/11/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Si tratta del telaio #3387, che fu usato per prove Ferrari a Monza e poi venduto a Chinetti. Ha trascorso quasi l’intera (e intensa) carriera sportiva in America.a cura della RedazioneAlla fine ha preso la via della Gran Bretagna: è ora in mano allo specialista Talacrest, per trovare un acquirente (immaginiamo senza troppe difficolta, nonostante potrebbe valere intorno ai 35 milioni di euro), laseconda GTO costruita, esemplare usato a Maranello per sviluppare il progetto della berlinetta da corsa più famosa forse al mondo, e poi ceduta alNorth American Racing Team di Luigi Chinettiper disputare la12 Ore di Sebring del 1962 con Olivier Gendebien e Phil Hillalla guida, che la condussero al secondo posto assoluto e primo di classe. Fu la prima GTO in assoluto a gareggiare. Il colore è Blu Genziana con bande bianche, che è poi il colore da corsa degli Stati Uniti visto in negativo, applicato nel 1997.La macchina fu usata nelleprove private della Ferrari a Monza nel Marzo 1962, con Lorenzo Bandinialla guida: allora era sprovvista di alcuni elementi poi divenuti identificativi delle GTO. Lo spoiler posteriore, per esempio, era posticcio, rivettato alla carrozzeria e non a tutta larghezza, che fu poi invece applicato in un secondo tempo daScaglietti.Nel Marzo 1962 a Monza la vettura portava la targa“Prova MO 49”.Il 16 dello stesso mese fu venduta alla NART e inviata in America. Dove è rimasta quasi ininterrottamente fino a ora, portata in Inghilterra per essere venduta all’asta, tranne in un paio di occasioni: nel giugno 1962 tornò in Europa per disputare la24 Ore di Le Manse due anni dopo per tornare da Scaglietti per riparazioni a seguito di un incidente aDaytona. Oltre che alle gare USA, la GTO #3387 è stata assidua protagonista anche delleBahamas Speed Week. Dopo numerosi passaggi di proprietà, in anni recenti è rimasta esposta al Museo dellaSimeone Foundation, a Philadelphia.C’è da prevedere un nuovo record, benchè non sarà semplice sapere dal venditore la cifra, e nonostante il colore sia ben poco coerente, sia come schema sia come tinta metallizzata, con quello di allora.Tutto su:FerrariFerrari 250 GTOLuigi ChinettiMaranelloNARTScagliettiTalacrestSocialSu Automobilismo d’Epoca di Novembre GTA in copertina e prova della S4 Gr. B con Alén!In edicola a partire da domani, 29 ottobre. Speciale di 30 pagine sulla coupé Alfa Romeo, siamo saliti sulla Delta ex-ufficiale, dossier sulla Fiat Uno e un’intervista ad Alfredo Altavilla.AbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

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12/11/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Si tratta del telaio #3387, che fu usato per prove Ferrari a Monza e poi venduto a Chinetti. Ha trascorso quasi l’intera (e intensa) carriera sportiva in America.

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Si tratta del telaio #3387, che fu usato per prove Ferrari a Monza e poi venduto a Chinetti. Ha trascorso quasi l’intera (e intensa) carriera sportiva in America.

a cura della RedazioneAlla fine ha preso la via della Gran Bretagna: è ora in mano allo specialista Talacrest, per trovare un acquirente (immaginiamo senza troppe difficolta, nonostante potrebbe valere intorno ai 35 milioni di euro), laseconda GTO costruita, esemplare usato a Maranello per sviluppare il progetto della berlinetta da corsa più famosa forse al mondo, e poi ceduta alNorth American Racing Team di Luigi Chinettiper disputare la12 Ore di Sebring del 1962 con Olivier Gendebien e Phil Hillalla guida, che la condussero al secondo posto assoluto e primo di classe. Fu la prima GTO in assoluto a gareggiare. Il colore è Blu Genziana con bande bianche, che è poi il colore da corsa degli Stati Uniti visto in negativo, applicato nel 1997.La macchina fu usata nelleprove private della Ferrari a Monza nel Marzo 1962, con Lorenzo Bandinialla guida: allora era sprovvista di alcuni elementi poi divenuti identificativi delle GTO. Lo spoiler posteriore, per esempio, era posticcio, rivettato alla carrozzeria e non a tutta larghezza, che fu poi invece applicato in un secondo tempo daScaglietti.Nel Marzo 1962 a Monza la vettura portava la targa“Prova MO 49”.Il 16 dello stesso mese fu venduta alla NART e inviata in America. Dove è rimasta quasi ininterrottamente fino a ora, portata in Inghilterra per essere venduta all’asta, tranne in un paio di occasioni: nel giugno 1962 tornò in Europa per disputare la24 Ore di Le Manse due anni dopo per tornare da Scaglietti per riparazioni a seguito di un incidente aDaytona. Oltre che alle gare USA, la GTO #3387 è stata assidua protagonista anche delleBahamas Speed Week. Dopo numerosi passaggi di proprietà, in anni recenti è rimasta esposta al Museo dellaSimeone Foundation, a Philadelphia.C’è da prevedere un nuovo record, benchè non sarà semplice sapere dal venditore la cifra, e nonostante il colore sia ben poco coerente, sia come schema sia come tinta metallizzata, con quello di allora.Tutto su:FerrariFerrari 250 GTOLuigi ChinettiMaranelloNARTScagliettiTalacrest

Alla fine ha preso la via della Gran Bretagna: è ora in mano allo specialista Talacrest, per trovare un acquirente (immaginiamo senza troppe difficolta, nonostante potrebbe valere intorno ai 35 milioni di euro), laseconda GTO costruita, esemplare usato a Maranello per sviluppare il progetto della berlinetta da corsa più famosa forse al mondo, e poi ceduta alNorth American Racing Team di Luigi Chinettiper disputare la12 Ore di Sebring del 1962 con Olivier Gendebien e Phil Hillalla guida, che la condussero al secondo posto assoluto e primo di classe. Fu la prima GTO in assoluto a gareggiare. Il colore è Blu Genziana con bande bianche, che è poi il colore da corsa degli Stati Uniti visto in negativo, applicato nel 1997.La macchina fu usata nelleprove private della Ferrari a Monza nel Marzo 1962, con Lorenzo Bandinialla guida: allora era sprovvista di alcuni elementi poi divenuti identificativi delle GTO. Lo spoiler posteriore, per esempio, era posticcio, rivettato alla carrozzeria e non a tutta larghezza, che fu poi invece applicato in un secondo tempo daScaglietti.Nel Marzo 1962 a Monza la vettura portava la targa“Prova MO 49”.Il 16 dello stesso mese fu venduta alla NART e inviata in America. Dove è rimasta quasi ininterrottamente fino a ora, portata in Inghilterra per essere venduta all’asta, tranne in un paio di occasioni: nel giugno 1962 tornò in Europa per disputare la24 Ore di Le Manse due anni dopo per tornare da Scaglietti per riparazioni a seguito di un incidente aDaytona. Oltre che alle gare USA, la GTO #3387 è stata assidua protagonista anche delleBahamas Speed Week. Dopo numerosi passaggi di proprietà, in anni recenti è rimasta esposta al Museo dellaSimeone Foundation, a Philadelphia.C’è da prevedere un nuovo record, benchè non sarà semplice sapere dal venditore la cifra, e nonostante il colore sia ben poco coerente, sia come schema sia come tinta metallizzata, con quello di allora.

Alla fine ha preso la via della Gran Bretagna: è ora in mano allo specialista Talacrest, per trovare un acquirente (immaginiamo senza troppe difficolta, nonostante potrebbe valere intorno ai 35 milioni di euro), laseconda GTO costruita, esemplare usato a Maranello per sviluppare il progetto della berlinetta da corsa più famosa forse al mondo, e poi ceduta alNorth American Racing Team di Luigi Chinettiper disputare la12 Ore di Sebring del 1962 con Olivier Gendebien e Phil Hillalla guida, che la condussero al secondo posto assoluto e primo di classe. Fu la prima GTO in assoluto a gareggiare. Il colore è Blu Genziana con bande bianche, che è poi il colore da corsa degli Stati Uniti visto in negativo, applicato nel 1997.

La macchina fu usata nelleprove private della Ferrari a Monza nel Marzo 1962, con Lorenzo Bandinialla guida: allora era sprovvista di alcuni elementi poi divenuti identificativi delle GTO. Lo spoiler posteriore, per esempio, era posticcio, rivettato alla carrozzeria e non a tutta larghezza, che fu poi invece applicato in un secondo tempo daScaglietti.

Nel Marzo 1962 a Monza la vettura portava la targa“Prova MO 49”.Il 16 dello stesso mese fu venduta alla NART e inviata in America. Dove è rimasta quasi ininterrottamente fino a ora, portata in Inghilterra per essere venduta all’asta, tranne in un paio di occasioni: nel giugno 1962 tornò in Europa per disputare la24 Ore di Le Manse due anni dopo per tornare da Scaglietti per riparazioni a seguito di un incidente aDaytona. Oltre che alle gare USA, la GTO #3387 è stata assidua protagonista anche delleBahamas Speed Week. Dopo numerosi passaggi di proprietà, in anni recenti è rimasta esposta al Museo dellaSimeone Foundation, a Philadelphia.

C’è da prevedere un nuovo record, benchè non sarà semplice sapere dal venditore la cifra, e nonostante il colore sia ben poco coerente, sia come schema sia come tinta metallizzata, con quello di allora.

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