Intervista a Leonardo Fioravanti
Quando si parla di “Made in Italy”, del “saper fare” tipico della nostra migliore manifattura, spesso si parla di attività tramandate di padre in figlio per generazioni. In Italia siamo pieni di “distretti” di questo tipo: ceramica, tessitura, produzioni alimentari, tanto per citarne qualcuno. E automobili, in Emilia Romagna soprattutto. Ma il “fatto in Italia” può anche essere una cosacausale,talento puro,Dna individuale. È il caso del progettista che intervistiamo oggi, che nasce dapadre ingegnere elettrotecnicoe fin dalla tenera età, appena sa tenere in mano una matita, si mette a disegnare veicoli: automobili, motociclette, barche, treni aerei: di tutto. Quella frenesia pittorica di bambino è il sintomo di ungenio automobilistico. Sembra un’incredibile coincidenza che il bambino si chiami Leonardo. Seguendo la sua inclinazione diventerà Fioravanti.
Quando si parla di “Made in Italy”, del “saper fare” tipico della nostra migliore manifattura, spesso si parla di attività tramandate di padre in figlio per generazioni. In Italia siamo pieni di “distretti” di questo tipo: ceramica, tessitura, produzioni alimentari, tanto per citarne qualcuno. E automobili, in Emilia Romagna soprattutto. Ma il “fatto in Italia” può anche essere una cosacausale,talento puro,Dna individuale. È il caso del progettista che intervistiamo oggi, che nasce dapadre ingegnere elettrotecnicoe fin dalla tenera età, appena sa tenere in mano una matita, si mette a disegnare veicoli: automobili, motociclette, barche, treni aerei: di tutto. Quella frenesia pittorica di bambino è il sintomo di ungenio automobilistico. Sembra un’incredibile coincidenza che il bambino si chiami Leonardo. Seguendo la sua inclinazione diventerà Fioravanti.
