A 84 anni si ritrova la patente “sospesa a vita” | Non hanno perdonato le candeline sulla torta (e non solo)

A 84 anni si ritrova la patente “sospesa a vita” | Non hanno perdonato le candeline sulla torta (e non solo)

Patente sospesa a 84 anni @freepik, automobilismodepoca

Un automobilista di 84 anni è stato sorpreso a 235 km/h su un SUV e ora rischia una sospensione della patente così lunga da diventare, di fatto, definitiva.

La vicenda ha creato scalpore perché non si tratta del classico eccesso di velocità, ma di un caso estremo: un uomo di 84 anni è stato rilevato a ben 235 km/h, una velocità che supera di molto i limiti di qualunque tratto stradale italiano. Un episodio che ha acceso il dibattito sulla sicurezza, sui controlli e sul rapporto tra età anagrafica e idoneità alla guida.

Secondo quanto riportato da diverse testate, l’uomo viaggiava su un SUV quando è stato intercettato dagli strumenti di rilevazione. Un comportamento che non solo mette a rischio la propria vita, ma anche quella degli altri automobilisti. In casi così gravi, le autorità hanno margine quasi nullo: la legge prevede sanzioni pesanti, dalla multa alla sospensione prolungata della patente, che per una persona molto anziana può equivalere a un ritiro di fatto definitivo.

Cosa comporta essere pizzicati a 235 km/h

Superare di oltre 60 km/h il limite di velocità è una delle infrazioni più severe previste dal Codice della Strada. Significa multa salata, perdita dei punti e sospensione della patente che può arrivare fino a 12 mesi. Se poi la persona coinvolta è già stata sanzionata in passato, scatta la possibilità della revoca, ossia l’annullamento totale del titolo di guida.

In questo caso, considerando l’età dell’automobilista e la gravità della violazione, la sospensione rischia di trasformarsi in uno stop praticamente definitivo. Tornare a guidare dopo un lungo periodo senza patente richiede infatti nuovi accertamenti, esami e valutazioni psicofisiche che diventano sempre più stringenti con l’avanzare dell’età.

Patente @automobilismodepoca

La sicurezza prima di tutto: l’età non cancella le responsabilità

Una convinzione diffusa è che chi ha molti anni sulle spalle possa ricevere trattamenti più indulgenti. Ma sulla strada non funziona così: i limiti sono uguali per tutti, indipendentemente da quante candeline ci siano sulla torta. Aumenti di velocità di questa portata non vengono mai considerati “errori”, ma condotte ad alto rischio sociale.

Le autorità ricordano che l’età avanzata non esonera nessuno dal rispetto delle regole. Anzi, in molti casi è proprio chi ha più anni a godere di una maggiore attenzione nei controlli, soprattutto per valutare lucidità, riflessi e condizioni fisiche necessarie per guidare in sicurezza. In questo episodio l’azzardo a 235 km/h ha cancellato ogni possibile indulgenza, trasformando un gesto imprudente in una sanzione che per l’84enne potrebbe significare la fine definitiva della sua vita al volante.