A “Villa d’Este Style” l’eredità stilistica della Touring

L’evento 2018 focalizzato sulla diffusione degli stilemi della carrozzeria milanese
dalle Alfa Romeo 6C 2500 SS. Testimoni una Ferrari 166 del 1950 e un’AC Cobra del 1962
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Grande successo per il Villa d’Este Style, l’appuntamento canonico che da 7 anni anima il parco della Villa con il raduno delle affascinanti e rarissime Alfa Romeo 6C 2500 SS Villa d’Este ancora esistenti al mondo. L’evento ideato e promosso da Villa d’Este -il celebre hotel sul Lago di Como riconosciuto in tutto il mondo come simbolo di raffinata ospitalità- per il secondo anno consecutivo ha portato l’esposizione in Piazza Risorgimento a Cernobbio, in riva al lago, dove molti appassionati delle quattro ruote hanno potuto ammirare l’irripetibile parterre -che per questa edizione ha ospitato 5 esemplari provenienti da tutto il mondo- e altri venti esemplari di Alfa Romeo anteriori al 1980 che hanno celebrato le intramontabili Villa d’Este.
“Ogni anno riceviamo sempre più apprezzamenti da parte dei proprietari di queste auto rivoluzionarie, che durante l’evento hanno la possibilità di incontrarsi, scambiare esperienze e ammirare reciprocamente le proprie vetture” commenta Giuseppe Fontana, Vice Presidente del Gruppo Villa d’Este, che nel 2011 ha inserito nella sua collezione di opere d’arte anche un esemplare di queste Alfa Romeo. “Visto il grande interesse dello scorso anno dove per la prima volta le auto sono uscite dal parco della villa per sfilare sul lungolago di Cernobbio abbiamo deciso di ripetere questo format per dare a tutti la possibilità di ammirare questi capolavori di rara bellezza”. Continua il Signor Danilo Zucchetti, Direttore Generale di Villa d’Este Hotels.
L’Alfa Romeo 6C 2500 SS Villa d’Este è, infatti, il modello che nel 1949 vinse la “Coppa d’Oro Villa d’Este” all’ultima edizione del Concorso d’Eleganza, grazie soprattutto a uno stile – realizzato dalla Carrozzeria Touring – che segnava una nuova era nella storia del design automobilistico italiano, fatto di leggerezza e grazia, rappresentativo dell’atmosfera che si respirava e delle eccellenze delle aziende del Paese.
Ad ogni edizione il concept dell’evento si rinnova per stimolare nuovi spunti di riflessione. Durante gli anni passati sono stati evidenziati diversi parallelismi tra automobile, design e architettura degli anni ‘40 e ’50. Il focus della settima edizione è stato dedicato all’eredità stilistica della Villa d’Este: ospiti della manifestazione sono state infatti due vetture prodotte negli anni successivi che mostrano diversi punti in comune con le protagoniste 6C 2500, a testimonianza di come alcuni stilemi di Bianchi Anderloni sopravvissero a lungo su vetture costruite anche molto lontano da Milano. È il caso della Ferrari 166 del 1950, realizzata dalla carrozzeria Touring nello stesso periodo e che rappresenta un momento cerniera tra l’Alfa Romeo classica e l’inizio del grande mito Ferrari. Altra ospite d’eccezione l’AC Cobra del 1962, evoluzione delle AC Bristol degli anni ’50, che rappresenta la continuità e la modernità della linea Villa d’Este e che ancora oggi è in produzione.
“Con la Coupé Villa d’Este, risultato di uno studio evolutivo durato più di due anni, Carlo Felice Bianchi Anderloni ha raggiunto uno dei punti più alti della sua Carrozzeria Touring” ha dichiarato Marco Makaus, project manager dell’iniziativa Villa d’Este Style e del registro di queste meravigliose Coupè. “La prova sta nel fatto che quelle linee e quei particolari hanno potuto essere adattati dalla Touring ad altre vetture, alcune delle quali molto diverse dalla 6C 2500. Possiamo riconoscere alcuni dettagli della Villa d’Este persino su alcune vetture inglesi dei primi anni ’60. In questa occasione abbiamo potuto osservare alcune di queste vetture”.
Un’occasione unica, quindi, per gli appassionati di auto d’epoca ma non solo, di scoprire questo appuntamento che dal 2012 celebra alcune delle più riconosciute eccellenze italiane, l’automotive e l’hotellerie, e che -una volta l’anno- “riporta a casa” tutte le Coupè che a questa location devono il loro nome.
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