Accende la stufa in macchina: multato dall’articolo 157 | Morto di freddo SI, inquinatore NO

Accende la stufa in macchina: multato dall’articolo 157 | Morto di freddo SI, inquinatore NO

Aria condizionata @automobilismodepoca

Si ferma per “scaldarsi un attimo” in auto con il motore acceso, ma il Codice della Strada non ha pietà: l’articolo 157 lo trasforma da infreddolito a trasgressore, con una multa da oltre 200 euro.

La scena è ormai tipica delle mattine d’inverno: lui parcheggia, tira il freno a mano, lascia il motore acceso e alza la ventilazione al massimo. “Fa freddo, accendo un po’ la stufa in macchina e aspetto qui”, pensa. Peccato che per il Codice della Strada non sia una coccola innocente ma un comportamento vietato, soprattutto se la sosta si prolunga e l’auto resta ferma a inquinare senza muoversi di un centimetro.

Lo dice chiaro l’articolo 157, quello che disciplina arresto, fermata e sosta: tenere il motore acceso durante la sosta allo scopo di far funzionare l’impianto di riscaldamento o condizionamento è vietato. Tradotto: puoi essere “morto di freddo”, ma non puoi trasformare l’auto in una stufetta fissa a gasolio. E se ti beccano, la battuta “inquinatore no” diventa all’istante un verbale pesante.

Quando il comfort diventa reato (e cosa dice davvero l’articolo 157)

La differenza chiave è tra fermata e sosta. Se sei bloccato al semaforo o in coda, il motore può rimanere acceso: l’arresto del veicolo è temporaneo e legato alla circolazione. Ma se hai parcheggiato lungo il marciapiede, stai aspettando qualcuno o stai scrollando il telefono con le quattro frecce inserite, per la legge sei in sosta. In quel momento il motore va spento, anche se fuori ci sono tre gradi e il parabrezza è appannato.

Ignorare questa regola significa esporsi a una sanzione che parte da oltre 200 euro e può superare i 400, a seconda dei casi. Il paradosso è evidente: molti automobilisti pensano di non fare nulla di grave, ma la norma considera il motore acceso al minimo una fonte di inquinamento e rumore del tutto inutile. Ecco perché i controlli si concentrano proprio davanti a scuole, uffici, stazioni: i luoghi dove le “stufe su quattro ruote” proliferano.

Stufa in auto (depositphotos), automobilismodepoca

Morto di freddo (quasi) sì, inquinatore no: come scaldarsi senza prendere la multa

Ci si può indignare quanto si vuole, ma la filosofia del legislatore è semplice: meglio un po’ di fresco addosso che metri cubi di gas di scarico sotto le finestre di tutti. Tenere accesa la stufa in macchina mentre si aspetta il figlio all’uscita di scuola o la compagna al supermercato significa bruciare carburante e sporcare l’aria per il solo comfort di chi è in abitacolo. Per questo, agli occhi della legge, l’“inquinatore” è da colpire, anche se sbuffa raccontando di aver solo “freddino”.

La soluzione? Spegnere il motore ogni volta che si passa dalla guida alla sosta vera e propria. Giacca chiusa, magari una coperta leggera per i bambini, riscaldamento acceso solo poco prima di ripartire o, sulle auto più moderne, uso del preriscaldamento programmato. Perché tra il rischio di essere “morto di freddo” per qualche minuto e la certezza di regalare una multa all’Erario, il compromesso è chiaro: freddo sì, ma inquinatore no, e soprattutto portafoglio salvo.