Al Museo Mercedes potete ammirare il Road Book di Jenkinson

Il navigatore di Stirling Moss contribuì alla vittoria del 1955 alla 1000 Miglia con un ingegnoso sistema di note e di comunicazione non verbale

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Il museo Mercedes non è certo a corto di veicoli e memorabilia da esporre: 160 vetture e circa 1.500 oggetti sono presenza costante all’interno dei saloni, ma 33 di questi sono particolarmente importanti e classificati come ’33 Extras’. Uno però ci affascina particolarmente: il Road Book di Denis Jenkinson, il navigatore di Stirling Moss che lo aiutò a vincere la Mille Miglia del 1955 a bordo della famosa 300 SLR 722. Un’impresa epica che tutt’ora nessuno è riuscito a battere. Il Road Book di Jenkinson in realtà assomiglia ben poco ad un libro, dato che l’abile navigatore utilizzò un sistema brillante: per evitare di perdere il segno a causa del vento nell’abitacolo o rovinare le pagine con la pioggia e le intemperie tutti gli appunti di gara sono stati scritti su cinque metri e mezzo di carta arrotolati all’interno di una scatoletta di alluminio; la parte superiore è di plexiglass e vi sono due perni da ruotare per scorrere gli appunti.

Moss e Jenkinson si allenarono in Italia per mesi per prepararsi alla 1000 Miglia inventando anche un sistema di comunicazione a gesti per recepire al volo le note scritte sul Road Book (in foto l'ultimo chilometro prima di Brescia) senza dover sovrastare il rumore della loro Mercedes scoperta. Dieci ore e sette minuti dopo la partenza – alle 7.22 – l’equipaggio entrò nella leggenda con una media sconvolgente di 157.6 km/h che resterà un record storico per la Freccia Rossa. Quella piccola scatoletta di alluminio rappresenta tantissimo, e forse forse vale la pena visitare il Museo Mercedes già solo per ammirarla.

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