E perché lasciare la Fiat?
-si chiede-. La 850 coupé, dopotutto, mi ha dato tante soddisfazioni. Guarda con quanta facilità ho superato quella 600. E non mi ha mai lasciato a piedi, anzi, se non fosse stato per i tagliandi e la manutenzione, non avrei neppure visto l’officina.”
E se la cambiassi con la nuova 124 Sport? Dicono che sia una gran macchina... quasi quasi... ma sì, un salto in concessionaria lo faccio. Chissà se si ricordano che ho comperato qui la 850 tre anni fa”. È più grande la concessionaria Fiat, c’è più spazio in officina, ci sono tante auto nuove nel piazzale. E nel salone, dove campeggiano grandi manifesti appesi al soffitto con i nomi dei modelli, in bella mostra c’è una Dino coupé color champagne accanto a una 125 azzurra. Più in là si intravvede una 124 Sport grigio alluminio metallizzato con interno nero. E c’è anche il pieghevole illustrativo, che l’impiegato preleva: “La stiamo preparando per un giro di prova, vuole approfittarne?” -gli chiede un giovanotto in camicia, cravatta e maglioncino, mentre un meccanico armeggia dietro la vettura per fissare la targa prova. Dieci minuti dopo il nostro impiegato è intento a trovare la giusta posizione di guida. La prima impressione è di avere più spazio nell’abitacolo e il sedile è confortevole. Dietro al volante sportivo a razze forate con corona in legno, la strumentazione è chiaramente leggibile. In più c’è un mobiletto centrale con una pratica vaschetta portaoggetti con ripiano in legno: insomma, si sta bene. Il collaudatore gli spiega come azionare i principali comandi, illustra le caratteristiche del motore ed è prodigo di informazioni.
La 124 Sport è brillante, scatta volentieri e, malgrado le cautele che si usano quando si guida una vettura per la prima volta, specie se è in rodaggio, il giro di prova lo soddisfa in pieno. Rientrati alla concessionaria, l’impiegato prende posto sul sedile dietro e scopre che il divano non fa rimpiangere troppo quello di una berlina. È questo, accanto alla buona capienza del bagagliaio, un argomento in più per il futuro: dopotutto a “sistemarsi” ci sta pensando.
La moquette al pavimento, la cura dei dettagli e la fine decorazione dei pannelli porta con appoggia-braccia integrali, sono il segnale che la Fiat ha inteso qualificare il proprio coupé a un livello degno della miglior concorrenza. E anche il colore della carrozzeria e dello skai che riveste i sedili non gli dispiace affatto. Il venditore gli mostra una particolarità tecnica innovativa: il parabrezza e il lunotto sono incollati, dunque privi di guarnizione. Inoltre egli sottolinea come la 124 Sport adotti un circuito frenante di sicurezza sdoppiato con sistema antibloccaggio delle ruote posteriori, che, fa notare, poche altre concorrenti (tra le quali la Fulvia coupé) hanno. Gli viene spiegato che tra gli accessori a pagamento c’è la quinta marcia “surmoltiplicata”, che, in altre parole, non è una marcia di potenza con la quale raggiungere la massima velocità –“la si prende in quarta” - precisa il venditore. La sua funzione è di abbassare, a parità di velocità, il regime di giri del motore in autostrada o in rettilineo, con risparmio di carburante. E inoltre la 124 Sport è dotata di ruote in lega leggera - “con sovrapprezzo” - aggiunge il venditore - che donano un tocco in più.
Un bel rebus! Se il giro delle concessionarie doveva orientare la scelta, tutto si è fatto invece più confuso. Forse, se l’addetto fosse stato un po’ meno evasivo alla richiesta di stimare il valore della 850 coupé, che ha circa 60mila km ed è in buone condizioni, l’affare avrebbe potuto essere concluso. La 124 Sport, infatti, fra le tre, ha il prezzo di listino inferiore ed è quella dalla progettazione più moderna, argomento che un impiegato tecnico come lui può capire meglio di altri.