ALFA ROMEO GIORGIA: l’auto presidenziale che dovrebbe trasportare Meloni secondo Angelo Berardino | La visionaria ipotesi
Alfa Romeo "Giorgia" @automobilismodepoca, wiki, linkedin
Un’ammiraglia presidenziale Alfa Romeo, blu “diplomatico” e super tecnologica: il render che fa sognare (e discutere) l’Italia.
Non è una foto rubata davanti a Palazzo Chigi, ma un’immagine che sta girando parecchio tra appassionati e curiosi: una Alfa Romeo presidenziale immaginata come fiore all’occhiello del Biscione, elegante e imponente, pensata per accompagnare addirittura Giorgia Meloni negli spostamenti istituzionali. Il nome scelto dall’autore è già un messaggio: “Giorgia”.
Secondo quanto riportato da ClubAlfa.it, si tratta di un render pubblicato su LinkedIn da Angelo Berardino: una visionaria ipotesi di ammiraglia futura che punta tutto su lusso e tecnologia italiana, con una livrea “Blu Diplomatico” e proporzioni da auto di rappresentanza, più vicina a una limousine che alle Alfa di tutti i giorni.
Non è un modello in arrivo: è un sogno che tocca un nervo scoperto
Il fascino del progetto sta anche nel suo paradosso. Da una parte c’è la voglia, antica e quasi romantica, di rivedere Alfa Romeo nel segmento alto: una ammiraglia di prestigio capace di fare immagine, come simbolo nazionale su ruote. Dall’altra c’è la realtà industriale, molto più prudente, che negli ultimi anni ha spinto il marchio verso scelte diverse.
Nel pezzo si ricorda infatti che il CEO Santo Ficili avrebbe escluso il ritorno nel segmento E, prendendo le distanze da ipotesi precedenti legate a un maxi SUV “E-Jet” evocato dall’ex CEO Imparato. E così l’“Alfa Romeo Giorgia” resta un’idea affascinante: linee aerodinamiche, dettagli futuristici e un’immagine istituzionale che in tanti chiedono, ma che oggi sembra lontana.

Perché il render funziona: lusso, identità e un messaggio ai fan
Berardino mette insieme due ingredienti che scaldano subito il pubblico: identità italiana e rappresentanza. La colorazione scelta, i richiami al prestigio, l’idea di un abitacolo pensato per “passeggeri istituzionali” raccontano una mobilità ufficiale moderna, dove l’eleganza non è nostalgia ma dichiarazione di stile.
E mentre la gamma futura sembra orientata su eredi di Tonale e Stelvio e su una Giulia “rivoluzionata” in chiave fastback, questo render diventa una cartolina di ciò che molti vorrebbero: un’auto bandiera, non solo un prodotto. Una ipotesi digitale, sì, ma abbastanza potente da far nascere la domanda che brucia: se un’ammiraglia così alzerebbe davvero il prestigio del marchio, perché non provarci almeno una volta?
