di Michele Di Mauro
16 November 2016

Andati all’asta i mostri del giardino incantato

Tutto ciò che è sopravvissuto ai saccheggi perpetrati alla “collezione” dell’accumulatore seriale, ed ex-pilota, Gérard Gombert, è andato all’incanto lo scorso 10 novembre. Star dell’evento una Alpine Le Mans da quasi 900.000 euro

Andati all’asta i mostri del giardino incantato

Lo scorso 10 novembre  è andata all’incanto una collezione alquanto singolare: quella del francese Gérard Gombert, un personaggio complesso, a cui va un po’ stretta la classica definizione di “accumulatore seriale”, per quanto calzante.

Morto la scorsa primavera, Gombert, ex-motociclista e meccanico, era un tipo particolare, riservato ai limiti del burbero, tendenzialmente un solitario. La sua collezione, all’incanto a Fontainebleau e battuta da Jean-Pierre Osenat, agli occhi di un profano poteva apparire merce degna di un rottamaio di periferia. In realtà, i 328 lotti recuperati da un giardino semi abbandonato in Provenza, più volte soggetto a furti e incursioni abusive, celavano pezzi di notevole interesse, confermato dai valori spuntati all’asta, nonostante le condizioni spesso disastrose e il fatto che tutti i lotti fossero proposti senza prezzo di riserva.

Da buon accumulatore, pur non possedendo strutture adeguate ad ospitare la sua sempre crescente collezione, Gombert non si è mai occupato né della manutenzione né dell’eventuale vendita dei suoi pezzi, nonostante le tante offerte ricevute nel tempo.

Ne risultò una sorta di giardino degli orrori, dove natura e manufatti si sono fusi negli anni formando un tutt’uno malinconicamente suggestivo, in cui scovare davvero di tutto: da pezzi di automobilia di poco valore, come targhe, latte e insegne, ad autentiche perle del motorsport, in gran parte francese, come l’Alpine A210 prototipo realizzata per la 24 Ore di Le Mans del 1967, una di nove, battuta a 872.800 euro; la AC Bristol del 1958 della scrittrice francese Francoise Sagan (150.000 euro); una Lamborghini Miura segata ma con motore completo e numero di telaio (150.000 euro); numerose Alpine in varie versioni ma tutte in stato pietoso, che hanno spuntato prezzi da 20 a oltre 35 mila euro, inclusa una A 110 Competizione del 1969, una Alpine A 108 del 1962 e pure una A110 Cabriolet Jaune, che ha spuntato ben 48.750 euro.

Tra le chicche straniere, un’Alfa Romeo Montreal, stimata 20.000 euro e battuta a soli 15.000, diverse Lotus, Mercedes, BMW e Fiat, e poi ancora tantissime moto, piccole barche, caravan, vecchi frigoriferi, documenti, ruote e pezzi di motori di ogni genere.

 

Per curiosare tra i lotti e i loro risultati d’asta: http://www.osenat.fr/html/index.jsp?id=79376&np=1&lng=fr&npp=150&ordre=&aff=5&r=

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