di Tommaso Ferrari - 19 July 2022

Elogio delle auto analogiche

Negli ultimi dieci anni le auto moderne sono diventate sempre più sottomesse all'elettronica, fino a punti francamente assurdi. Godiamoci le nostre auto classiche e ancora emozionanti

Ho letto questo weekend (sì, è una notizia vera!) che Bmw ha cominciato a far pagare ai propri clienti un abbonamento mensile per utilizzare i sedili riscaldati su berline e Suv della casa. Cioè, per dei sedili che ho già pagato, che ho già montato sull'auto e che sono GIA' dotati di riscaldamento interno mi tocca pure pagare una tassa mensile. E non solo, volete gli abbaglianti automatici? Ecco un abbonamentino facile facile. Il volante riscaldato? Idem. La casa tedesca aveva già tastato le acque con l'abbonamento all'Apple Car Play (qualunque roba sia) e da qui in avanti si andrà sempre a peggiorare, probabilmente con Mercedes, Audi etc. a seguire.

E dopo uno non dovrebbe paragonare gli ultimi berlinoni moderni a elettrodomestici o televisori... il concetto praticamente è quello. Comprate qualcosa in leasing o a rate, vi stufate e lo ricambiate con il modello più aggiornato e tecnologico, mentre ormai non sarete nemmeno più liberi di decidere se mettere la freccia o sorpassare il tizio che intralcia la strada. Non parliamo poi delle auto elettriche, non vedo proprio un futuro dove qualcuno terrà e coccolerà il suo EV di 30 anni perché significativo di un'epoca o dannatamente emozionante, dopo 3-4 anni lo troverà vecchio e lo butterà via, con tutti i problemi annessi. Come fosse un telefono.

Ringrazio ogni giorno di esser cresciuto appassionato di roba seria, meccanica, analogica. Auto emozionali e viscerali che stampano un sorriso infinito quando le guidate, che comunicano con voi e con la quale potete godervi un punta tacco, una parzializzazione col sinistro, un sovrasterzo in uscita o la scalata del secolo… sensazioni per noi impagabili. E per queste cose, signori bavaresi, non esiste abbonamento che regga.

© RIPRODUZIONE RISERVATA