3629 euro di multa se guidi un’auto non tua: è finita l’epoca del “poi me la ridai” | Non si può più fare
Guidare un’auto non intestata a te è legale, ma ci sono regole precise da seguire. Scopri quando è obbligatorio comunicare il cambio conducente per evitare multe salate e il ritiro della carta di circolazione.
Mettersi alla guida di un veicolo non proprio è una situazione comune che solleva spesso interrogativi e timori riguardo a possibili sanzioni. Molti si chiedono se un controllo su strada possa trasformarsi in un problema legale. È fondamentale chiarire un aspetto: il Nuovo Codice della Strada non vieta di condurre un’auto intestata ad altri. Tuttavia, la legislazione prevede delle specifiche casistiche che, se non rispettate, possono portare a conseguenze spiacevoli. La distinzione cruciale riguarda la durata del prestito del veicolo e il rapporto di parentela con il proprietario. A seconda di questi fattori, potrebbero rendersi necessarie delle modifiche anagrafiche sui documenti di circolazione, come stabilito dall’articolo 94, comma 4-bis, dello stesso codice. Ignorare queste normative non solo espone al rischio di multe, ma anche a provvedimenti più seri che incidono direttamente sulla possibilità di utilizzare il veicolo. Comprendere le regole è il primo passo per guidare in sicurezza e nel pieno rispetto della legge, evitando sorprese in caso di fermo.
Quando la legge richiede un’azione
La legge impone un’azione: l’imperativo di agire prontamente.
La normativa italiana stabilisce con chiarezza i confini entro cui è possibile utilizzare un veicolo altrui senza incorrere in obblighi burocratici o sanzioni. Il punto di partenza è la distinzione tra familiari conviventi e non conviventi, o soggetti terzi. Nel primo caso, i familiari conviventi del titolare del mezzo godono di una notevole flessibilità: possono utilizzare l’auto senza alcun vincolo temporale e, soprattutto, senza la necessità di effettuare modifiche anagrafiche o documentali. Questa interpretazione è stata rafforzata da diversi interventi ministeriali, tra cui la Circolare 15513 del 10 luglio 2014, emessa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha fornito chiarimenti essenziali in merito. La situazione cambia radicalmente per i familiari non conviventi o per chi non ha legami di parentela con il proprietario. In queste circostanze, se l’utilizzo del veicolo si protrae per un periodo superiore ai 30 giorni consecutivi, diventa obbligatoria una comunicazione di cambio di conducente alla Motorizzazione Civile. Questo adempimento è fondamentale poiché permette alla Motorizzazione stessa di aggiornare i documenti di circolazione del veicolo, registrando l’utilizzatore abituale. Non è una mera formalità: è un passaggio chiave per garantire la tracciabilità del veicolo e la responsabilità in caso di sinistri o infrazioni. È quindi essenziale prestare attenzione alla durata del prestito per evitare omissioni che potrebbero rivelarsi costose.
Cosa si rischia: sanzioni e nuove disposizioni
Sanzioni e nuove norme: un approfondimento su cosa si rischia oggi.
Le conseguenze di una mancata osservanza delle normative sul cambio di conducente, specialmente dopo il trentesimo giorno di utilizzo continuativo di un veicolo non intestato, possono essere particolarmente severe. Con l’introduzione e la previsione delle nuove disposizioni del Nuovo Codice della Strada 2025, le sanzioni sono state rese ancora più stringenti per dissuadere comportamenti non conformi alla legge. Guidare un’auto non propria senza aver effettuato la comunicazione richiesta alla Motorizzazione Civile, trascorsi i 30 giorni previsti dalla legge, espone il conducente a una multa significativa. L’importo di questa sanzione pecuniaria varia da un minimo di 727 euro a un massimo di 3.629 euro. Una somma che, è facile intuire, può avere un impatto notevole sul bilancio personale. Ma le implicazioni non si limitano all’aspetto economico. Un’altra grave conseguenza è la possibilità di vedersi ritirare la carta di circolazione del veicolo. Questo provvedimento impedisce di fatto l’ulteriore utilizzo del mezzo su strada fino a quando non sarà stata completata la regolarizzazione della posizione. È un iter che può comportare ulteriori disagi e tempistiche. La lezione è chiara: la trasparenza e il rispetto delle procedure burocratiche sono indispensabili per evitare inconvenienti e per garantire una circolazione stradale sicura e conforme alle regole. Ignorare queste norme può trasformare una semplice cortesia in un onere amministrativo e finanziario non indifferente.
