Autovelox, l’ultimissima possibilità per non pagare la multa | È gratis (e tentar non nuoce)

Autovelox, l’ultimissima possibilità per non pagare la multa | È gratis (e tentar non nuoce)

Multe autovelox @automobilismodepoca

Quando arriva la multa dell’autovelox molti si rassegnano subito a pagare, ma esiste ancora una carta da giocare: è gratuita, si chiama “autotutela” e tentar non nuoce davvero.

La scena è sempre la stessa: apri la posta, trovi la busta bianca e leggi la parola “autovelox”. Scorri fino all’importo e già pensi a come incastrare quella spesa imprevista tra bollette e spese di Natale. Quasi tutti, per paura di peggiorare la situazione, pagano e basta, convinti che contro il verbale non ci sia nulla da fare. E invece, in alcuni casi, una via d’uscita esiste, ed è molto più semplice di quanto sembri.

Non si parla di avvocati, ricorsi complicati o udienze infinite, ma di una richiesta scritta al comando che ha emesso la multa per chiedere il riesame del verbale. Una procedura che in gergo si chiama istanza in autotutela: è gratuita, non ti espone a rischi economici aggiuntivi e può portare all’annullamento della sanzione se c’è un errore evidente.

L’autotutela: la mossa silenziosa che può salvarti il portafogli

L’autotutela è, in pratica, una richiesta al Comune o all’ente che gestisce l’autovelox di controllare di nuovo la multa. Non è un vero e proprio ricorso, ma una sorta di “segnalazione ragionata”: il cittadino spiega perché ritiene che il verbale sia sbagliato, allega eventuali prove e chiede l’annullamento. Il bello è che, a differenza delle vie formali, questa procedura è gratis: nessun bollo, nessun contributo, nessuna marca da apporre.

Quando ha senso provarci? Per esempio se sulla multa ci sono errori grossolani (targa sbagliata, modello dell’auto errato, data o luogo palesemente incongruenti), se la foto non corrisponde al tuo veicolo, se mancano riferimenti all’omologazione dell’apparecchio, se il limite indicato non coincide con quello realmente presente sulla strada. In questi casi segnalare l’anomalia con una richiesta in autotutela può portare davvero all’archiviazione, e se anche andasse male non perdi nulla.

Autovelox-YouTube-Automobilismodepoca

Da dove si comincia e cosa puoi chiedere (sempre gratis)

Il primo passo, prima ancora di parlare di ricorso, è chiedere di vedere tutto: foto, documenti dell’apparecchio, verbale completo. L’accesso agli atti è un diritto e, di norma, ha costi minimi o nulli. Già da lì puoi capire se l’autovelox ha rilevato correttamente, se la tua targa è leggibile, se i dati coincidono con il luogo in cui ti trovavi davvero. Se noti qualcosa che non torna, puoi scrivere al comando (PEC, mail, raccomandata o secondo le modalità indicate sul verbale) spiegando con calma i motivi per cui chiedi il ritiro della multa.

Va detto chiaramente: l’ente non è obbligato ad accogliere la richiesta, e spesso la risposta è negativa. Ma il punto è che questa strada è totalmente gratuita e non preclude le altre opzioni più “pesanti”, come il ricorso vero e proprio. Tradotto: puoi tentare l’autotutela per provare a chiudere la partita senza tirare fuori un euro, e solo se va male deciderai se pagare o se proseguire con le altre vie previste dalla legge. Per una multa da autovelox che ti sembra ingiusta, almeno questa carta vale la pena di giocarla.