Autovelox: se la targa si capisce solo con lo zoom, la multa è NULLA | Non pagare: è un diritto italiano

Autovelox: se la targa si capisce solo con lo zoom, la multa è NULLA | Non pagare: è un diritto italiano

Targa zoommata @automobilismodepoca

Se nella foto dell’autovelox la targa della tua auto si legge solo “tirando al massimo lo zoom”, non sei obbligato a rassegnarti: in molti casi quella multa può essere contestata e dichiarata nulla, perché l’identificazione del veicolo deve essere chiara e immediata.

Il Codice della Strada non parla di megapixel o zoom digitale, ma su un punto è chiarissimo: il verbale deve indicare con certezza il veicolo responsabile dell’infrazione. Questo significa che la foto dell’autovelox deve permettere di collegare senza dubbi il rilevamento alla tua macchina. Se la targa è illeggibile, sgranata o ricostruita solo “indovinando” numeri e lettere, la prova su cui si basa la sanzione diventa fragile e, di conseguenza, attaccabile. Non basta dire “più o meno sembra la tua”: serve la certezza, non il sospetto.

Negli anni diversi giudici di pace hanno annullato verbali proprio perché l’immagine era troppo scura, sfocata o tagliata, tanto da rendere dubbia la corrispondenza tra veicolo fotografato e auto del proprietario multato. In questi casi il principio è semplice: se l’amministrazione non dimostra in modo chiaro chi ha commesso l’infrazione, la multa da autovelox può essere considerata nulla. E questo vale ancora di più quando per leggere la targa bisogna fare acrobazie con lo zoom o fidarsi di una “ricostruzione” fatta a occhio.

Quando la foto non basta: come capire se vale la pena fare ricorso

Prima regola: non farti prendere dal panico e pretendi sempre di vedere la foto originale dell’autovelox. Puoi chiederla alla Polizia locale o all’ente che ha emesso il verbale, oppure scaricarla se è disponibile online. Solo guardando l’immagine alla massima risoluzione capisci se la targa è davvero nitida o se, come spesso accade, si distingue appena tra riflessi, gocce di pioggia e scie luminose.

Se ti accorgi che i caratteri sono poco leggibili, confondibili o addirittura interrotti, è il caso di valutare un ricorso contro la multa autovelox per targa illeggibile. Nel ricorso andrà spiegato che l’identificazione non è certa, magari allegando una stampa della foto in cui si vede chiaramente il difetto. Può essere utile far notare che, in quelle condizioni, qualsiasi veicolo simile al tuo avrebbe potuto essere scambiato per il “colpevole”, e che quindi manca proprio il requisito fondamentale della prova: la riconducibilità univoca del fatto alla tua auto.

Multe autovelox @automobilismodepoca

Non pagare subito “per paura”: il diritto a difenderti è dalla tua parte

La tentazione, davanti alla busta con la sanzione, è sempre la stessa: pagare subito approfittando dello sconto e togliersi il pensiero. Ma se la targa nella foto è dubbia e leggibile solo con zoom estremi, quel “risparmio” immediato potrebbe significare rinunciare a far valere un tuo diritto. Una volta pagata, la multa in pratica viene accettata, e sarà molto più difficile – se non impossibile – ottenere l’annullamento e il rimborso.

Per questo, quando hai il sospetto che la prova fotografica non regga, è meglio fermarsi un attimo, controllare bene l’immagine e, se necessario, farsi aiutare da un professionista per impostare un ricorso. La legge italiana non pretende che tu accetti passivamente qualsiasi verbale: al contrario, prevede strumenti precisi per contestare le sanzioni basate su autovelox poco chiari, mal posizionati o con rilevamenti non leggibili. Non cedere al “pago e basta” per paura: se la targa si capisce solo con lo zoom, prima di mettere mano al portafoglio è tuo pieno diritto chiedere che sia lo Stato a dimostrare, in modo limpido, che quell’auto era davvero la tua.