1600 S, la Giulia per contrastare la Fiat 125 Special

Quando nel 1967 il Lingotto propone la sua bella berlina media da 100 Cv, per una delle auto più amate dagli italiani arriva una concorrente difficile. Al Portello corrono ai ripari proponendo una versione di mezzo tra la TI e la Super
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Bellissime: Alfa Romeo Giulia 1600 S

Regina nel segmento delle berline medie da famiglia, per la Alfa Romeo Giulia Super 1600 i sonni tranquilli finiscono nella primavera del 1967. La nuova avversaria di pari cilindrata si materializza con le forme della Fiat 125: una berlina con motore 1,6 litri dalla linea di grande appeal e un abitacolo più spazioso rispetto all’auto milanese “disegnata dal vento”. In più la vettura torinese ha anche un prezzo d’acquisto inferiore. La Giulia ha dalla sua le prestazioni, ma non per molto. La Fiat sta già preparando la versione “incattivita”: è la 125 Special da 100 CV, con cambio a cinque marce e nuovi dettagli caratteristici. E a quel punto la Giulia Super il fiato sul collo comincia a sentirlo davvero. Perciò, ad Arese, al quartier generale dell’Alfa Romeo, decidono di reagire.

La gamma Giulia, molto gettonata dalla media borghesia italiana, si articolava con la Giulia 1300 TI (venduta all’inizio del ’69 a un prezzo di listino di 1.375.000 lire) e con la Giulia Super 1600, che di lire ne costava 1.665.000. Con la Super di maggiore cubatura si accontentava il cliente abituato ad automobili importanti e dalle prestazioni elevate. Invece la 1300 TI era un’auto divertente da guidare e con cui fare bella figura, anche se più economica da acquistare e da gestire. Tra i due modelli c’erano, tuttavia, precise differenze estetiche per poterli riconoscere a prima vista. D’altra parte il cliente di una Giulia Super, che aveva speso di più, esigeva giustamente che il maggiore esborso fosse reso visibile.
(L'articolo completo è su Automobilismo d'epoca di novembre 2009).

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