Avere questa Lancia nel 1980 era come andare sulla Luna: avevi vinto, punto | La Thema e le altre bellezze impossibili
Rivivi il fascino delle berline iconiche degli anni ’80 e ’90 che sfidavano le sportive pure. Dalla Thema Ferrari alla Lotus Omega, un viaggio tra potenza e segreti celati.
Lancia Thema
Sotto il cofano pulsava un propulsore di derivazione Maranello, un V8 da 3,2 litri capace di erogare ben 215 cavalli, proiettando la berlina a una velocità massima di 240 km/h. Prodotta tra il 1988 e il 1994, è tutt’oggi considerata il Sacro Graal della Lancia Thema. Non meno affascinante è la SAAB 9000 Aero. Sebbene di origini svedesi, la sua “nascita” è strettamente legata all’ingegneria italiana, essendo stata sviluppata sulla piattaforma Tipo 4 di casa Fiat, la stessa che diede i natali alla Thema. Realizzata tra il 1986 e il 1992, la 9000 Aero era equipaggiata con un motore V6 da 2,3 litri che erogava 235 cavalli, raggiungendo anch’essa i 240 km/h.
Le svedesi e la tedesca: quando la discrezione nascondeva la furia
Svedesi e tedesche: la quiete apparente di queste navi nascondeva una forza devastante.
Gli anni ’90 hanno segnato un’ulteriore evoluzione nel panorama delle berline ad alte prestazioni. Nel 1991, Volvo presentò la 850, ma fu quattro anni dopo che, grazie a una proficua collaborazione con Porsche, vide la luce la Volvo 850 T-5R. L’acronimo, “Turbocompresso 5 cilindri Racing”, era una chiara dichiarazione d’intenti per una berlina con muscoli ben celati. Sotto il cofano, questa svedese montava un motore 2.0 litri a 5 cilindri capace di sviluppare ben 250 cavalli. La sua velocità massima di 250 km/h la poneva al pari di alcune supercar dell’epoca, un dato impressionante per una vettura con un rapporto cavalli/cilindri davvero esagerato.
Anche il colosso tedesco Audi non restava a guardare; tra il 1988 e il 1993, svelò la sua risposta a Mercedes AMG e BMW M: l’imponente Audi V8 Quattro. Questa ammiraglia, inizialmente, era equipaggiata con un motore V8 da 3,6 litri con una potenza di 250 cavalli. Con un’ulteriore evoluzione, il propulsore crebbe a 4,2 litri, erogando ben 280 cavalli. Questo motore non solo garantiva prestazioni entusiasmanti, ma gettò anche le basi per lo sviluppo dei successivi propulsori montati su modelli iconici come la S4 e l’Audi A8, consolidando la reputazione di Audi nel segmento delle berline di lusso ad alte prestazioni. La sua trazione integrale Quattro garantiva una tenuta di strada impeccabile.
