Enrico Barbano
30 January 2023

BMW M1 Procar Series: che nostalgia!

Il campionato Procar disputato con le BMW M1 nel 1979 e 1980 rimarrà un’esperienza probabilmente irripetibile di confronto ad armi pari tra “big” della F1, giovani rampanti ed esperti gentleman driver. Il pubblico si entusiasma ancora oggi ai “revival” organizzati saltuariamente

Hans Stuck jr e Jan Lammers

Immaginate che oggi la Mercedes, o la Renault, o un’altra marca qualsiasi - Porsche, magari -organizzino un campionato monomarca con un loro modello per fare da contorno alle gare del mondiale di F1. E che in quelle gare i vari Hamilton, Vettel, Leclerc incrocino le traiettorie con piloti di altri campionati, anche minori, o perfino gentleman driver.

È quanto accadde con la BMW M1 Procar Series nel 1979 e 1980: un campionato dal sapore di F1 ma nel quale c’era la possibilità di misurarsi ad armi pari, con la garanzia di una grande Casa come organizzatore. Il pubblico aveva l’occasione di vedere il proprio beniamino battersi per la vittoria, cosa che gli era magari preclusa nei GP. E i piloti potevano gustarsi una gran bagarre senza la pressione di dover vincere.

Gabbiani vs Jones a Montecarlo

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Beppe Gabbiani ha recentemente ricordato in queste pagine quella volta che a Monte-Carlo, lui ragazzo ventenne di belle speranze, fece a ruotate nientemeno con Alan Jones, il quale in tutta risposta… ai box gli fece i complimenti e gli offrì da bere! Altri tempi, in cui il campionato firmato BMW non a caso riscosse un grandissimo successo. Tanto grande, anche per merito della bellezza della M1 disegnata da Bertone, da essere ricordato ancor oggi; e non solo ricordato, ma anche spesso… riproposto, a titolo rievocativo, cosa che accade soprattutto a contorno delle gare del DTM, il campionato tedesco riservato ad auto Turismo derivate di serie.

A capo del DTM da qualche tempo c’è Gerhard Berger, da sempre uomo BMW (nonostante i lunghi trascorsi in Ferrari) e questo ovviamente favorisce la cosa.

Un paio di anni fa, per esempio, una rievocazione è stata organizzata a Norimberga, sede di una delle gare più tradizionali del campionato, sul circuito cittadino del Norisring, dove si sono date appuntamento ben quattordici BMW M1 Procar.

Si parte da un foglio bianco

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D’altro canto le M1, stradali o da corsa che siano, sono macchine stupende e di grande interesse collezionistico. La M1 è stata la prima auto progettata da zero, o dal “foglio bianco”, come si suol dire, da BMW Motorsport per le competizioni, e anche l’auto tedesca di serie più veloce di sempre, con 277 CV e oltre 260 km/h di velocità massima. Il campionato Procar è stato un palcoscenico perfetto per un’auto di questo tipo, e allo stesso tempo ha creato una nuova forma di competizione e di spettacolo, in parallelo con la F1.

Le M1 per questo campionato erano preparate secondo il regolamento del Gruppo 4, quindi il motore erogava 470 CV, una potenza di poco inferiore a quella delle monoposto a motore aspirato di quegli anni. Ancor oggi i piloti che salgono sulle M1 Procar negli eventi rievocativi ne elogiano la maneggevolezza, insieme al sound del sei cilindri in linea, uno dei motori più riusciti nella storia.

Una formula promossa da Ecclestone

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La BMW M1 fu presentata nell’autunno del 1978, in ritardo rispetto ai programmi sportivi, che prevedevano l’omologazione per le competizioni. A Jochen Neerpasch, l’allora direttore di BMW Motorsport, venne l’idea di proporre a Bernie Ecclestone, già “padrino” della Formula 1, la creazione di un campionato del tutto nuovo rispetto al panorama attuale delle corse. Ecclestone fu ben lieto di associare commercialmente alla “sua” F1 un nome importante come; i tedeschi, d’altra parte ottennero il migliore dei palcoscenici per la loro supercar, che in seguito avrebbe trovato sbocco in altre gare internazionali.

Le gare BMW Procar si disputavano nell’ambito dei Gran Premi di F1 europei e davano la possibilità a piloti provati e giovani talentuosi che si affacciavano al professionismo di correre con i “pro” della F1. Il regolamento prevedeva che alla gara BMW partecipassero i cinque piloti più veloci nelle qualifiche di F1 del venerdì: gente come Niki Lauda, Nelson Piquet, Alan Jones, Jacques Laffite, Emerson Fittipaldi.

Il fatto che fosse il solo talento dei piloti a determinare il vincitore era di grande richiamo per il pubblico su ogni pista, e questo fece della Procar una serie estremamente popolare; una striscia sulla parte superiore del parabrezza, con il nome del pilota scritto a chiare lettere, era un piccolo ma decisivo contributo a questo successo.

Fino a 1000 CV nel Gruppo 5

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La M1 di Niki Lauda

Nel 1979 il campionato fu vinto da Niki Lauda, che evidentemente si divertiva più alla guida della M1 che al volante della F1, che abbandonò al GP del Canada di quell’anno. Nel 1980 fu il suo compagno di squadra in Brabham, Nelson Piquet, a vincere la Procar grazie a tre vittorie di fila.

In seguito la M1 continuò la sua carriera agonistica nei campionati germanico e nell’IMSA-GTO in America, dove fu omologata anche in Gruppo 5, con turbocompressore, 1000 CV e vistose appendici aerodinamiche che ne fecero un’auto vincente e tra le più rappresentative della sua epoca.

Stuck, primo al Norisring nel 1980

Neerpasch (a sinistra), inventore della Procar, mentre parla con Hans Stuck

Nel 1980 fu organizzata una gara anche al di fuori dei Gran Premi di Formula 1, proprio al Norisring, che fu vinta da Hans-Joachim Stuck, davanti a Jan Lammers e Marc Surer. Nel 2021, Stuck ha partecipato al revival a Norimberga, organizzato dopo il precedente del 2018 in occasione del GP d’Austria, che coinvolse numerosi ex-piloti di grido della Formula 1.

Stuck ha ricordato: “La combinazione dei cinque piloti più veloci del Gran Premio con i giovani e i privati migliori del momento era una cosa mai vista prima; poi la macchina aveva un sound stupendo, e lo è ancora oggi. Ho un ricordo così bello di quest’auto che oggi non m’importa della gara in sé, mi interessa soltanto guidarla, sentirla e riprovare le emozioni di quegli anni”.

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