Bollo auto GRATIS anche se non hai la macchina elettrica: passato il regolamento 2026 | Vantaggio estendibile con la legge 104

Bollo auto GRATIS anche se non hai la macchina elettrica: passato il regolamento 2026 | Vantaggio estendibile con la legge 104

Bollo auto @automobilismodepoca

Nel 2026 il bollo può azzerarsi in tre casi: elettrico, disabilità e auto storiche. Il risparmio è totale, ma serve la procedura giusta.

Il bollo auto resta una delle tasse più detestate perché arriva puntuale, anche quando l’auto viene usata poco. Eppure, per il 2026, esistono situazioni in cui la regola cambia e la cifra si azzera davvero: non si parla di sconti o riduzioni, ma di esenzione totale, con vantaggi che possono alleggerire in modo concreto il bilancio di molte famiglie.

Secondo quanto riportato da MetalloPesante, le categorie che nel 2026 possono non pagare il bollo sono tre: veicoli elettrici, veicoli destinati a persone con disabilità e veicoli storici. È il punto che sorprende di più: l’esenzione non riguarda solo chi guida “green”, ma anche chi rientra nelle tutele per la mobilità e chi possiede auto considerate patrimonio automobilistico.

Non è solo elettrico: chi può davvero dire addio al bollo nel 2026

Per i veicoli elettrici, l’esenzione viene presentata come una scelta legata alla sostenibilità: l’obiettivo è incentivare l’acquisto e l’uso di auto che non producono emissioni di CO2. Qui l’idea è chiara: meno tasse per spingere verso un parco circolante più moderno e meno inquinante, con un beneficio che, anno dopo anno, fa la differenza.

Gli altri due casi, però, sono quelli che fanno capire perché il titolo “bollo gratis anche senza elettrica” non è una provocazione. I veicoli destinati a persone con disabilità rientrano in una esenzione completa pensata per favorire autonomia e mobilità. E poi ci sono le auto storiche: in Italia vengono considerate tali quelle con più di 30 anni e mantenute in buono stato, perché rappresentano un pezzo di cultura e memoria su quattro ruote.

Il risparmio non è automatico: la documentazione che decide tutto

Il punto decisivo è la richiesta. Per gli elettrici, viene indicata la necessità di presentare la prova d’acquisto e una certificazione sulle caratteristiche ecologiche del veicolo, come documentazione del produttore o certificato di omologazione. È qui che molti si bloccano: non basta “avere” l’auto giusta, bisogna dimostrarlo nel modo previsto.

Per la disabilità, serve una copia del verbale di invalidità rilasciato dalla commissione medica, oltre al documento di identità e, in alcuni casi, una dichiarazione di utilizzo del veicolo per scopi legati alla disabilità. Per i veicoli storici, invece, viene richiesta un’attestazione di storicità rilasciata da un club di auto d’epoca o da un ente competente. La domanda può passare dagli sportelli o dai servizi online, e conviene informarsi in anticipo su eventuali differenze locali e scadenze regionali.