Lancia Appia Zagato GTZ

CERCALogin / RegistratiEditLog outxLog inricordamirecupera passwordRegistrati a Automobilismodepoca.itEDITORIALENEWSBELLISSIMEGUIDA ACQUISTOSPORTTECNICAIO E LA MIA AUTOGALLERYVIDEOLancia Appia Zagato GTZ71 Immagini15/01/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati UnitiPagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONIdi Elvio DeganelloNon è agevole tracciare il percorso evolutivo delle Appia Zagato, perché come quasi tutte le auto costruite in piccolissime serie non hanno seguito uno sviluppo lineare. Questa scheda riporta comunque le principali tappe dell’evoluzione, con l’avvertenza che, specialmente nei primi anni, il sopraggiungere di un nuovo allestimento non sempre ha segnato la fine del precedente.Salone di Torino 1956– Debutta la cosiddetta Appia Cammello con la calandra a scudo Lancia stilizzato e con le classiche doppie gobbe Zagato sul tetto, sul cofano motore, sul bagagliaio.Mille Miglia 1957– Giorgio Lurani prende il via con una Cammello aggiornata (telaio #812.-*1005*) che conserva la calandra a scudo e le gobbe sul tetto, ma perde quelle sui cofani. Enrico Anselmi (numero di gara 024) corre invece con un’Appia siglata GTS Zagato, con il muso più basso, le doppie gobbe sul tetto e la coda ridisegnata nella zona del lunotto e dei parafanghi posteriori, i quali però non presentano le “pinnette”. Queste ultime invece compaiono sull’Appia GT di Luciano Mantovani (numero di gara 012, telaio #812.1026), che mostra pure il tetto senza gobbe e profili lucidi sulle fiancate.Primi mesi del 1958– Non si hanno tracce di altre Cammello. La produzione prosegue sull’impianto stilistico delle Appia di Anselmi e Mantovani, con la presenza variabile di gobbe, “pinnette” e fari ricoperti da calotte di plastica.Estate 1958– A Monza si fa notare un’Appia Zagato speciale più bassa e allungata, con un particolarissimo deflettore aerodinamico sulla calandra. Il nuovo disegno della carrozzeria, che prefigura quello della GTE, è utilizzato pure per altri esemplari speciali da corsa.Salone di Torino 1958– Debutta ufficialmente l’Appia GTE con fari arretrati e carenati e con una linea più bassa e allungata. Il modello entra nei listini ufficiali della Lancia al prezzo di 1.800.000 lire. La Casa offre un motore da 60 Cv, oltre quello da 53 Cv, senza però che ciò dia luogo a una variante ufficiale del modello.Gennaio 1959– Iniziano le consegne della GTE. Gli appassionati le appiccicano il nomignolo di Bassotto, prendendo spunto dal dépliant pubblicitario che la raffigura accanto a un cane bassotto con la pettorina a scacchi.Primavera 1959– Con l’Appia III Serie debuttano gli autotelai aggiornati con i cerchi di 14 pollici al posto di quelli da 15 della II Serie. Inizialmente gli autotelai dell’una e dell’altra serie si mescolano, aumentando la confusione.Autunno 1959– Sulle GTE destinate ad alcuni mercati, fra i quali quello italiano, i fari avanzano e perdono le carenature di plexiglas in ottemperanza alle nuove norme sulla circolazione.Febbraio 1960– Alcune GTE, come la #812.01 *3275* esportata in Norvegia, hanno di nuovo le doppie gobbe sul tetto.Marzo 1961– Al prezzo di 1.840.000 lire, iniziano le consegne delle Sport a passo corto che hanno la solita linea, ma pesano 20 kg meno delle GTE. Queste ultime rimangono in listino al nuovo prezzo di 1.751.000 lire. Nonostante la produzione sia la più standardizzata da quando il modello è entrato nella gamma ufficiale della Lancia, si notano alcune differenze fra esemplare ed esemplare, soprattutto riguardo ai lampeggiatori laterali che volte sono quelli rettangolari dell’Appia III Serie, altre quelli di produzione tedesca montati su alcuni modelli Volkswagen e Porsche.11 aprile 1962– Con la #812.03 *5245* termina la produzione della GTE.31 gennaio 1963– Con la #812.05 *1200* termina anche la produzione dell’Appia Sport.Pagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONITutto su:lancialancia appialancia appia zagatozagatoSocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di Giugno 2016La copertina è dedicata alla Porsche 550 RS 1500, “giant killer” anni ’50. Tra gli altri servizi: Alfa Romeo 2000 GTV, Jensen C V8, BMW Isetta, lancia Aurelia B50 Cabriolet, il GP storico di Monaco e la Targa Florio, un’intervista a Daniele Audetto.Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Lancia Appia Zagato GTZ71 Immagini15/01/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati UnitiPagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONIdi Elvio DeganelloNon è agevole tracciare il percorso evolutivo delle Appia Zagato, perché come quasi tutte le auto costruite in piccolissime serie non hanno seguito uno sviluppo lineare. Questa scheda riporta comunque le principali tappe dell’evoluzione, con l’avvertenza che, specialmente nei primi anni, il sopraggiungere di un nuovo allestimento non sempre ha segnato la fine del precedente.Salone di Torino 1956– Debutta la cosiddetta Appia Cammello con la calandra a scudo Lancia stilizzato e con le classiche doppie gobbe Zagato sul tetto, sul cofano motore, sul bagagliaio.Mille Miglia 1957– Giorgio Lurani prende il via con una Cammello aggiornata (telaio #812.-*1005*) che conserva la calandra a scudo e le gobbe sul tetto, ma perde quelle sui cofani. Enrico Anselmi (numero di gara 024) corre invece con un’Appia siglata GTS Zagato, con il muso più basso, le doppie gobbe sul tetto e la coda ridisegnata nella zona del lunotto e dei parafanghi posteriori, i quali però non presentano le “pinnette”. Queste ultime invece compaiono sull’Appia GT di Luciano Mantovani (numero di gara 012, telaio #812.1026), che mostra pure il tetto senza gobbe e profili lucidi sulle fiancate.Primi mesi del 1958– Non si hanno tracce di altre Cammello. La produzione prosegue sull’impianto stilistico delle Appia di Anselmi e Mantovani, con la presenza variabile di gobbe, “pinnette” e fari ricoperti da calotte di plastica.Estate 1958– A Monza si fa notare un’Appia Zagato speciale più bassa e allungata, con un particolarissimo deflettore aerodinamico sulla calandra. Il nuovo disegno della carrozzeria, che prefigura quello della GTE, è utilizzato pure per altri esemplari speciali da corsa.Salone di Torino 1958– Debutta ufficialmente l’Appia GTE con fari arretrati e carenati e con una linea più bassa e allungata. Il modello entra nei listini ufficiali della Lancia al prezzo di 1.800.000 lire. La Casa offre un motore da 60 Cv, oltre quello da 53 Cv, senza però che ciò dia luogo a una variante ufficiale del modello.Gennaio 1959– Iniziano le consegne della GTE. Gli appassionati le appiccicano il nomignolo di Bassotto, prendendo spunto dal dépliant pubblicitario che la raffigura accanto a un cane bassotto con la pettorina a scacchi.Primavera 1959– Con l’Appia III Serie debuttano gli autotelai aggiornati con i cerchi di 14 pollici al posto di quelli da 15 della II Serie. Inizialmente gli autotelai dell’una e dell’altra serie si mescolano, aumentando la confusione.Autunno 1959– Sulle GTE destinate ad alcuni mercati, fra i quali quello italiano, i fari avanzano e perdono le carenature di plexiglas in ottemperanza alle nuove norme sulla circolazione.Febbraio 1960– Alcune GTE, come la #812.01 *3275* esportata in Norvegia, hanno di nuovo le doppie gobbe sul tetto.Marzo 1961– Al prezzo di 1.840.000 lire, iniziano le consegne delle Sport a passo corto che hanno la solita linea, ma pesano 20 kg meno delle GTE. Queste ultime rimangono in listino al nuovo prezzo di 1.751.000 lire. Nonostante la produzione sia la più standardizzata da quando il modello è entrato nella gamma ufficiale della Lancia, si notano alcune differenze fra esemplare ed esemplare, soprattutto riguardo ai lampeggiatori laterali che volte sono quelli rettangolari dell’Appia III Serie, altre quelli di produzione tedesca montati su alcuni modelli Volkswagen e Porsche.11 aprile 1962– Con la #812.03 *5245* termina la produzione della GTE.31 gennaio 1963– Con la #812.05 *1200* termina anche la produzione dell’Appia Sport.Pagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONITutto su:lancialancia appialancia appia zagatozagatoSocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di Giugno 2016La copertina è dedicata alla Porsche 550 RS 1500, “giant killer” anni ’50. Tra gli altri servizi: Alfa Romeo 2000 GTV, Jensen C V8, BMW Isetta, lancia Aurelia B50 Cabriolet, il GP storico di Monaco e la Targa Florio, un’intervista a Daniele Audetto.Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

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15/01/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati Uniti

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40 anni fa come oggi, le Lancia Appia più ricercate erano quelle carrozzate da Zagato: morbide, eleganti e sinuose, erano le preferite dei gentleman driver di buona famiglia. E il loro fascino non fece fatica a varcare l’Oceano per farne un must anche negli Stati Uniti

di Elvio DeganelloNon è agevole tracciare il percorso evolutivo delle Appia Zagato, perché come quasi tutte le auto costruite in piccolissime serie non hanno seguito uno sviluppo lineare. Questa scheda riporta comunque le principali tappe dell’evoluzione, con l’avvertenza che, specialmente nei primi anni, il sopraggiungere di un nuovo allestimento non sempre ha segnato la fine del precedente.Salone di Torino 1956– Debutta la cosiddetta Appia Cammello con la calandra a scudo Lancia stilizzato e con le classiche doppie gobbe Zagato sul tetto, sul cofano motore, sul bagagliaio.Mille Miglia 1957– Giorgio Lurani prende il via con una Cammello aggiornata (telaio #812.-*1005*) che conserva la calandra a scudo e le gobbe sul tetto, ma perde quelle sui cofani. Enrico Anselmi (numero di gara 024) corre invece con un’Appia siglata GTS Zagato, con il muso più basso, le doppie gobbe sul tetto e la coda ridisegnata nella zona del lunotto e dei parafanghi posteriori, i quali però non presentano le “pinnette”. Queste ultime invece compaiono sull’Appia GT di Luciano Mantovani (numero di gara 012, telaio #812.1026), che mostra pure il tetto senza gobbe e profili lucidi sulle fiancate.Primi mesi del 1958– Non si hanno tracce di altre Cammello. La produzione prosegue sull’impianto stilistico delle Appia di Anselmi e Mantovani, con la presenza variabile di gobbe, “pinnette” e fari ricoperti da calotte di plastica.Estate 1958– A Monza si fa notare un’Appia Zagato speciale più bassa e allungata, con un particolarissimo deflettore aerodinamico sulla calandra. Il nuovo disegno della carrozzeria, che prefigura quello della GTE, è utilizzato pure per altri esemplari speciali da corsa.Salone di Torino 1958– Debutta ufficialmente l’Appia GTE con fari arretrati e carenati e con una linea più bassa e allungata. Il modello entra nei listini ufficiali della Lancia al prezzo di 1.800.000 lire. La Casa offre un motore da 60 Cv, oltre quello da 53 Cv, senza però che ciò dia luogo a una variante ufficiale del modello.Gennaio 1959– Iniziano le consegne della GTE. Gli appassionati le appiccicano il nomignolo di Bassotto, prendendo spunto dal dépliant pubblicitario che la raffigura accanto a un cane bassotto con la pettorina a scacchi.Primavera 1959– Con l’Appia III Serie debuttano gli autotelai aggiornati con i cerchi di 14 pollici al posto di quelli da 15 della II Serie. Inizialmente gli autotelai dell’una e dell’altra serie si mescolano, aumentando la confusione.Autunno 1959– Sulle GTE destinate ad alcuni mercati, fra i quali quello italiano, i fari avanzano e perdono le carenature di plexiglas in ottemperanza alle nuove norme sulla circolazione.Febbraio 1960– Alcune GTE, come la #812.01 *3275* esportata in Norvegia, hanno di nuovo le doppie gobbe sul tetto.Marzo 1961– Al prezzo di 1.840.000 lire, iniziano le consegne delle Sport a passo corto che hanno la solita linea, ma pesano 20 kg meno delle GTE. Queste ultime rimangono in listino al nuovo prezzo di 1.751.000 lire. Nonostante la produzione sia la più standardizzata da quando il modello è entrato nella gamma ufficiale della Lancia, si notano alcune differenze fra esemplare ed esemplare, soprattutto riguardo ai lampeggiatori laterali che volte sono quelli rettangolari dell’Appia III Serie, altre quelli di produzione tedesca montati su alcuni modelli Volkswagen e Porsche.11 aprile 1962– Con la #812.03 *5245* termina la produzione della GTE.31 gennaio 1963– Con la #812.05 *1200* termina anche la produzione dell’Appia Sport.Pagina 1L’ARRIVO DI ERCOLE SPADADA CLIENTE A FORNITOREGTE: L’APPIA GRAN TURISMOCRONOLOGIA E VERSIONITutto su:lancialancia appialancia appia zagatozagato

Non è agevole tracciare il percorso evolutivo delle Appia Zagato, perché come quasi tutte le auto costruite in piccolissime serie non hanno seguito uno sviluppo lineare. Questa scheda riporta comunque le principali tappe dell’evoluzione, con l’avvertenza che, specialmente nei primi anni, il sopraggiungere di un nuovo allestimento non sempre ha segnato la fine del precedente.Salone di Torino 1956– Debutta la cosiddetta Appia Cammello con la calandra a scudo Lancia stilizzato e con le classiche doppie gobbe Zagato sul tetto, sul cofano motore, sul bagagliaio.Mille Miglia 1957– Giorgio Lurani prende il via con una Cammello aggiornata (telaio #812.-*1005*) che conserva la calandra a scudo e le gobbe sul tetto, ma perde quelle sui cofani. Enrico Anselmi (numero di gara 024) corre invece con un’Appia siglata GTS Zagato, con il muso più basso, le doppie gobbe sul tetto e la coda ridisegnata nella zona del lunotto e dei parafanghi posteriori, i quali però non presentano le “pinnette”. Queste ultime invece compaiono sull’Appia GT di Luciano Mantovani (numero di gara 012, telaio #812.1026), che mostra pure il tetto senza gobbe e profili lucidi sulle fiancate.Primi mesi del 1958– Non si hanno tracce di altre Cammello. La produzione prosegue sull’impianto stilistico delle Appia di Anselmi e Mantovani, con la presenza variabile di gobbe, “pinnette” e fari ricoperti da calotte di plastica.Estate 1958– A Monza si fa notare un’Appia Zagato speciale più bassa e allungata, con un particolarissimo deflettore aerodinamico sulla calandra. Il nuovo disegno della carrozzeria, che prefigura quello della GTE, è utilizzato pure per altri esemplari speciali da corsa.Salone di Torino 1958– Debutta ufficialmente l’Appia GTE con fari arretrati e carenati e con una linea più bassa e allungata. Il modello entra nei listini ufficiali della Lancia al prezzo di 1.800.000 lire. La Casa offre un motore da 60 Cv, oltre quello da 53 Cv, senza però che ciò dia luogo a una variante ufficiale del modello.Gennaio 1959– Iniziano le consegne della GTE. Gli appassionati le appiccicano il nomignolo di Bassotto, prendendo spunto dal dépliant pubblicitario che la raffigura accanto a un cane bassotto con la pettorina a scacchi.Primavera 1959– Con l’Appia III Serie debuttano gli autotelai aggiornati con i cerchi di 14 pollici al posto di quelli da 15 della II Serie. Inizialmente gli autotelai dell’una e dell’altra serie si mescolano, aumentando la confusione.Autunno 1959– Sulle GTE destinate ad alcuni mercati, fra i quali quello italiano, i fari avanzano e perdono le carenature di plexiglas in ottemperanza alle nuove norme sulla circolazione.Febbraio 1960– Alcune GTE, come la #812.01 *3275* esportata in Norvegia, hanno di nuovo le doppie gobbe sul tetto.Marzo 1961– Al prezzo di 1.840.000 lire, iniziano le consegne delle Sport a passo corto che hanno la solita linea, ma pesano 20 kg meno delle GTE. Queste ultime rimangono in listino al nuovo prezzo di 1.751.000 lire. Nonostante la produzione sia la più standardizzata da quando il modello è entrato nella gamma ufficiale della Lancia, si notano alcune differenze fra esemplare ed esemplare, soprattutto riguardo ai lampeggiatori laterali che volte sono quelli rettangolari dell’Appia III Serie, altre quelli di produzione tedesca montati su alcuni modelli Volkswagen e Porsche.11 aprile 1962– Con la #812.03 *5245* termina la produzione della GTE.31 gennaio 1963– Con la #812.05 *1200* termina anche la produzione dell’Appia Sport.

Non è agevole tracciare il percorso evolutivo delle Appia Zagato, perché come quasi tutte le auto costruite in piccolissime serie non hanno seguito uno sviluppo lineare. Questa scheda riporta comunque le principali tappe dell’evoluzione, con l’avvertenza che, specialmente nei primi anni, il sopraggiungere di un nuovo allestimento non sempre ha segnato la fine del precedente.

Salone di Torino 1956– Debutta la cosiddetta Appia Cammello con la calandra a scudo Lancia stilizzato e con le classiche doppie gobbe Zagato sul tetto, sul cofano motore, sul bagagliaio.

Mille Miglia 1957– Giorgio Lurani prende il via con una Cammello aggiornata (telaio #812.-*1005*) che conserva la calandra a scudo e le gobbe sul tetto, ma perde quelle sui cofani. Enrico Anselmi (numero di gara 024) corre invece con un’Appia siglata GTS Zagato, con il muso più basso, le doppie gobbe sul tetto e la coda ridisegnata nella zona del lunotto e dei parafanghi posteriori, i quali però non presentano le “pinnette”. Queste ultime invece compaiono sull’Appia GT di Luciano Mantovani (numero di gara 012, telaio #812.1026), che mostra pure il tetto senza gobbe e profili lucidi sulle fiancate.

Primi mesi del 1958– Non si hanno tracce di altre Cammello. La produzione prosegue sull’impianto stilistico delle Appia di Anselmi e Mantovani, con la presenza variabile di gobbe, “pinnette” e fari ricoperti da calotte di plastica.

Estate 1958– A Monza si fa notare un’Appia Zagato speciale più bassa e allungata, con un particolarissimo deflettore aerodinamico sulla calandra. Il nuovo disegno della carrozzeria, che prefigura quello della GTE, è utilizzato pure per altri esemplari speciali da corsa.

Salone di Torino 1958– Debutta ufficialmente l’Appia GTE con fari arretrati e carenati e con una linea più bassa e allungata. Il modello entra nei listini ufficiali della Lancia al prezzo di 1.800.000 lire. La Casa offre un motore da 60 Cv, oltre quello da 53 Cv, senza però che ciò dia luogo a una variante ufficiale del modello.

Gennaio 1959– Iniziano le consegne della GTE. Gli appassionati le appiccicano il nomignolo di Bassotto, prendendo spunto dal dépliant pubblicitario che la raffigura accanto a un cane bassotto con la pettorina a scacchi.

Primavera 1959– Con l’Appia III Serie debuttano gli autotelai aggiornati con i cerchi di 14 pollici al posto di quelli da 15 della II Serie. Inizialmente gli autotelai dell’una e dell’altra serie si mescolano, aumentando la confusione.

Autunno 1959– Sulle GTE destinate ad alcuni mercati, fra i quali quello italiano, i fari avanzano e perdono le carenature di plexiglas in ottemperanza alle nuove norme sulla circolazione.

Febbraio 1960– Alcune GTE, come la #812.01 *3275* esportata in Norvegia, hanno di nuovo le doppie gobbe sul tetto.

Marzo 1961– Al prezzo di 1.840.000 lire, iniziano le consegne delle Sport a passo corto che hanno la solita linea, ma pesano 20 kg meno delle GTE. Queste ultime rimangono in listino al nuovo prezzo di 1.751.000 lire. Nonostante la produzione sia la più standardizzata da quando il modello è entrato nella gamma ufficiale della Lancia, si notano alcune differenze fra esemplare ed esemplare, soprattutto riguardo ai lampeggiatori laterali che volte sono quelli rettangolari dell’Appia III Serie, altre quelli di produzione tedesca montati su alcuni modelli Volkswagen e Porsche.

11 aprile 1962– Con la #812.03 *5245* termina la produzione della GTE.

31 gennaio 1963– Con la #812.05 *1200* termina anche la produzione dell’Appia Sport.

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In edicola Automobilismo d’Epoca di Giugno 2016La copertina è dedicata alla Porsche 550 RS 1500, “giant killer” anni ’50. Tra gli altri servizi: Alfa Romeo 2000 GTV, Jensen C V8, BMW Isetta, lancia Aurelia B50 Cabriolet, il GP storico di Monaco e la Targa Florio, un’intervista a Daniele Audetto.Sfoglia il numero

La copertina è dedicata alla Porsche 550 RS 1500, “giant killer” anni ’50. Tra gli altri servizi: Alfa Romeo 2000 GTV, Jensen C V8, BMW Isetta, lancia Aurelia B50 Cabriolet, il GP storico di Monaco e la Targa Florio, un’intervista a Daniele Audetto.

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