DeLorean: una storia travagliata

Molti associano la DeLorean soltanto al film Ritorno al Futuro, ma pochi conoscono la sua genesi e la storia del suo ideatore, che riassumiamo in questo articolo. Il servizio completo, sul fascicolo luglio 2022

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DeLorean accanto a uno dei prototipi e in compagnia della terza moglie Cristina Ferrare

Dimenticate l’immagine del classico manager tutto cravatta e scrivania: John DeLorean è un personaggio vero. Sa come, dove e con chi apparire, al punto da essere definito già all’epoca “la rockstar dei colletti bianchi”: perennemente circondato da attrici, modelle, star di Hollywood e personaggi del jet-set internazionale, anche grazie al suo fascino impone alle aziende in cui passa una lunga scia di idee rivoluzionarie, causando l’ira e l’invidia dei suoi colleghi. Quando, nel 1973, abbandona il gruppo General Motors, la sua elevata esposizione mediatica e le ottime doti manageriali e persuasive lo portano alle stelle, e con lui vanno alle stelle anche le aspettative per la sua nuova automobile, che raccoglie sulla parola diversi milioni di dollari di preordini e finanziamenti.
Ma mantenere sulla cresta dell’onda un personaggio tanto popolare costa, e parecchio: DeLorean si concede una vita privata parecchio mondana ed estremamente costosa, al punto da mettere a rischio l’intero progetto. Basti pensare che al completamento del secondo prototipo ha già “bruciato” un capitale iniziale di oltre 5 milioni di dollari. Per la costruzione del sito produttivo, scartate diverse alternative sceglie la soluzione economicamente più vantaggiosa, ma anche la più rischiosa: lo stabilimento viene realizzato in Irlanda del Nord, a Dunmurry, poco distante da Belfast, in un territorio martoriato dal terrorismo separatista, con zero esperienza nella produzione automobilistica e un tasso di disoccupazione vicino all’80%.
La produzione della DMC-12 parte, faticosamente, a gennaio del 1981, due anni dopo l’avvio inizialmente programmato. La vettura definitiva ha ormai perso gran parte della carica innovativa promessa e, per scongiurare le conseguenze di una produzione di cattiva qualità, viene inizialmente venduta addirittura senza garanzia. In America si prova a tamponare la situazione allestendo due centri di riparazione specializzati nel far fronte ai problemi di inaffidabilità dei primi lotti di produzione. Le aspettative disattese, a cui si aggiungono aumenti repentini dei costi di produzione e tassi di cambio sfavorevoli, abbassano la produzione dagli iniziali 10/12.000 pezzi all’anno a soli 7.000, e portano il prezzo di vendita della vettura dagli annunciati 12.000 (da cui il nome DMC-12) a 18.000 e successivamente a ben 25.000 dollari, innescando un crollo dei risultati di vendita che DeLorean tenta di contrastare prima imponendo ai rivenditori l’acquisti di alcuni esemplari e, successivamente, con operazioni ai limiti dell’illecito, che lo vedono coinvolto in un traffico di cocaina, dal quale verrà poi scagionato ma con un’immagine ormai irrimediabilmente compromessa.
Lo scandalo creatosi attorno ai sospetti, unito alla crisi dell’industria automobilistica americana e il mancato rispetto degli accordi economici da parte del nuovo Governo britannico, insediatosi nel 1979 e guidato dal ministro Thatcher, assestano il colpo di grazia sulla DeLorean Motor Company, che fallisce alla fine del 1982, dopo meno di due anni dall’avvio della produzione e circa 9.000 esemplari costruiti.
Nelle grane finanziarie dell’americano resta invischiato pure Colin Chapman, patron della Lotus e incaricato di industrializzare la vettura: gli estremi dell’accordo (si sospetta di circa 10 milioni di dollari pagati in nero) fruttano infatti a Chapman un processo per evasione fiscale, che si interrompe solo con la morte dell’inglese, nel dicembre del 1982, in concomitanza con l’interruzione della produzione della DMC-12 e il fallimento della DeLorean.
Probabilmente non sapremo mai com’è andata davvero. DeLorean viene scagionato dalle accuse per droga nel 1984, ma deve comunque vedersela con almeno un’altra quarantina di processi, che lo spogliano progressivamente di tutto il suo patrimonio. La sua villa di campagna a Bedminster, New Jersey, viene acquistata da Donald Trump, che lì realizza il suo Trump National Golf Club.
Negli anni 90 DeLorean tenta una nuova avventura automobilistica, provando a realizzare l’erede della DMC-12; per finanziare il progetto lancia un innovativo orologio al quarzo a carica automatica, ma l’operazione non porta i frutti sperati. Dichiara quindi bancarotta nel 1999 e, il 19 marzo 2005, muore di ictus. Per vedere una nuova DeLorean ci vorrà il 2022, ma non avrà nulla a che fare col controverso personaggio di John Zachary DeLorean.

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