Ferrari Challenge Stradale: 20 di questi anni

La versione stradale della Ferrari 360 Challenge ha fatto immediatamente innamorare i cultori della guida grazie a due ingredienti base: peso ridotto di 110 kg e potenza aumentata di 25 Cv rispetto alla 360 Modena

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Parola d'ordine: leggerezza

Chi ha avuto la fortuna di guidarla, oppure anche semplicemente di incrociarla per strada, sarà sicuramente rimasto letteralmente folgorato dall’inconfondibile e inimitabile sound del suo V8 aspirato di 3,6 litri che "urla" sul filo dei 9.000 giri.

Ma anche dopo 20 anni, già, perché proprio a gennaio la Challenge Stradale festeggia il suo ventesimo anniversario, la situazione non è certo cambiata. In un mondo di supercar sempre più simili tra loro, la versione “pistaiola” della 360 Modena dice ancora la sua. Non raggiungerà certo i 600 e passa CV dei mostri sacri di oggi, ma il suo peso di 1.180 kg a secco (1.280 dichiarati in ordine di marcia) suona quasi come qualcosa di miracoloso.

Sono stati infatti “limati” la bellezza di 110 kg rispetto alla 360 Modena, ripartiti così: 11 kg nel cambio (-4%), 5 kg per quanto riguarda le masse non sospese (-3%) e 94 kg (-12%) sulla carrozzeria.

Carico verticale +50%

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Lo scudo frontale ottimizzato per convogliare meglio l'aria verso il fondo carenato

L’estetica della Challenge Stradale si distingue da quella della 360 Modena da cui deriva per alcuni elementi sviluppati per ottimizzare l’aerodinamica. Nel dettaglio, lo scudo paracolpi anteriore è stato ridisegnato per canalizzare meglio l'aria verso il fondo carenato, i sottoporta ottimizzano il flusso d’aria in corrispondenza delle ruote posteriori e l’estrattore d’aria posteriore assicura una migliore deflusso dell’aria proveniente dal sottoscocca. Il tutto per un carico verticale alla velocità di 200 km/h aumentato di 40 kg rispetto a quello della 360 Modena.

Cambiano anche i cerchi, che misurano 19 pollici, mentre l’impianto frenante è stato direttamente ripreso dalla Ferrari Enzo. Nel dettaglio, adotta dischi anteriori carboceramici da 380 mm di diametro e 34 mm di spessore, dato quest’ultimo comune con quelli posteriori, che però hanno un diametro di 350 mm e sono stretti da pinze Brembo a 4 pistoncini al posto di quelle a 6 pompanti anteriori.

ALLUNGO SUL FILO DEI 9.000 GIRI

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Aumentare la potenza di un motore aspirato dalla potenza specifica superiore ai 110 CV/litro è un obiettivo molto ambizioso, ottenuto dai tecnici della Casa di Maranello con un’ottimizzazione meccanica davvero accurata, che si riflette in una potenza massima di 425 CV (400 CV per la 360 Modena), mentre la coppia indica un picco di 38 kgm (373 Nm) a 4.750 giri.

Gli ingredienti per rendere ancora più prestazionale il V8 di 3,6 litri con distribuzione a 5 valvole per cilindro sono numerosi: il rapporto di compressione è passato da 11:1 a 11,2:1, i condotti di aspirazione con trombette riportate sfruttano condotti lucidati, gli alberi a camme di aspirazione adottano una fasatura più spinta e il misuratore di portata d’aria è stato modificato per ridurre le perdite di carico. Anche l’impianto di scarico è completamente diverso rispetto a quello della 360, con il principale obiettivo di diminuire la contropressione e migliorare le prestazioni.

Che si traducono in un tempo di 4,1 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, mentre la velocità massima si attesta a 300 km/h. La Challenge Stradale è stata prodotta solo con il cambio elettroattuato F1, che all’epoca era all’avanguardia, con un tempo di cambiata di 150 millesimi di secondo, un dato evidentemente poco significativo nell’attuale panorama delle trasmissioni a doppia frizione, ma condito da passaggi di marcia talmente bruschi e "maleducati" da riuscire ancora oggi a coinvolgere i cultori della guida intesa nel senso più puro del termine.

DIVERTIMENTO ALLO STATO PURO

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Lo confermano le sensazioni riportate dal mensile Automobilismo sul fascicolo Luglio 2003: “Il rombo cupo del V8 si trasforma in un urlo coinvolgente e impetuoso, intrigante almeno quanto la progressione del motore, che si interrompe solo poco prima dei 9.000 giri”.

Ma l’entusiasmo del tester non si ferma certo qui: ”Mi piacerebbe proprio guardare dritto negli occhi chi, di fronte a un lungo rettilineo libero dal traffico, sia capace di cambiare prima che l’ago del contagiri schizzi in un batter di ciglio a 8.700 giri”.

Ma giudicare la Challenge Stradale solo in base alle sensazioni che è capace di offrire in linea retta sarebbe a dir poco riduttivo, come ribadisce puntualmente il tester che all’epoca guidò la supercar di Maranello sia su strada che sul circuito di Fiorano.

“Se mi avessero chiesto cosa migliorare della 360 Modena non avrei saputo rispondere,

ma dopo aver guidato la Challenge Stradale ho impresso nella mia mente nuovi parametri, un nuovo punto di riferimento tra le sportive omologate per poter circolare liberamente su strada”.

MENO DI 1.000 PEZZI

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La vista dall'alto esalta la livrea tricolore (optional)

Conoscere il numero esatto di Challenge Stradale uscite dai cancelli di Maranello è praticamente impossibile, ma all’epoca della presentazione fu dichiarata una produzione totale di circa 900 pezzi. Essendo di fatto la capostipite di quelle che Ferrari definisce come Serie Speciali, le sue quotazioni sono sempre state molto elevate e hanno inevitabilmente seguito il trend rialzista che negli ultimi tempi ha coinvolto la totalità delle auto storiche.

All’atto pratico, per parcheggiare nel proprio garage una 360 CS occorrono almeno 300.000 euro, prezzo destinato ad aumentare optando per i rarissimi esemplari equipaggiati con i finestrini scorrevoli. La livrea con striscia bianca che percorre la vettura in tutta la sua lunghezza era offerta a richiesta e richiamava le Ferrari che in passato venivano destinate alle corse clienti, mentre la tinta denominata “rosso scuderia” riprendeva quella delle monoposto di Formula 1.

Un'ultima curiosità: il settimanale inglese Autocar assegnò alla Ferrari Challenge Stradale il premio di Performance Car of the Year 2003. I membri della giuria l'hanno eletta vincitrice tra una serie di auto come Porsche GT3, BMW M3 CSL, Mercedes SL55 e Pagani Zonda C12S. La motivazione del premio fu:

La Challenge Stradale è la miglior Ferrari che sia stata prodotta dalla F40 in poi

ed è attualmente la macchina più emozionante del pianeta.

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