Franco Ceccato e la Scuderia 4 Rombi Corse
Il Triveneto è sempre stato terreno fertile per i rally e tutto quanto gira intorno a questa affascinante specialità automobilistica. I nostri campioni più forti e osannati provengono dal nord-est italiano (Sandro Munari e Miki Biasion su tutti) ma sin dagli anni Sessanta c’è sempre stato un gran fermento rallistico anche tra gentleman driver, squadre corse, scuderie, preparatori e organizzazioni varie.
Il vicentino Franco Ceccato (è nato a Schio nel 1953) non è semplicemente il proprietario della Fiat 131 Abarth Gruppo 4 di questo servizio. Con questo esemplare, infatti, Ceccato corse e vinse nei rally a cavallo degli anni Settanta e Ottanta e da allora non se n’è mai più separato, tanto questa vettura gli è rimasta nel cuore.
Franco Ceccato è oggi un noto imprenditore nel settore delle concessionarie di automobili, ma è legato ai rally sin dalle origini. Ad iniziare dal padre Lorenzo, capostipite e fondatore del Gruppo Ceccato, per proseguire con il fratello maggiore Pino. Quest’ultimo è stato tra i primissimi piloti ufficiali della Squadra Corse Fiat a partire dal 1970, quando il Lingotto si cimentava nei rally con le 124 e 125 berlina. Franco Ceccato debutta nelle corse su strada come navigatore del fratello, per passare, nel 1973, al volante di una Fiat 127 Gruppo 2. Nel 1974 partecipa al Campionato Triveneto e in alcune gare del tricolore con la 124 Special T e con la 124 Abarth. Nel 1976 è la volta della 131 Abarth, con la quale Ceccato si aggiudica il Trofeo Alpe Adria, il Campionato Italiano 1982 e la Mitropa Cup 1983.
Vedere oggi Franco Ceccato al volante della 131 Abarth è sempre esaltante. L’auto gli calza come un guanto. Terra e neve sono i “loro” fondi prediletti. Terreni ideali per far muovere con sensualità il posteriore della 131, che raramente riesce a viaggiare dritta. Il quattro cilindri aspirato, che viaggia nell’ordine dei 250 CV, tira bene agli alti regimi e il suo rumore è inconfondibile. Franco Ceccato, come testimonia la livrea della sua 131, è stato alfiere della gloriosa Scuderia 4 Rombi. Una fucina di campioni che prende vita a Padova nel 1978 grazie alla passione e all’intraprendenza di Pio Cantoni, l’allora direttore della locale filiale Fiat. Cantoni riesce a riunire decine di concessionari Fiat della zona per formare una vera e propria squadra sportiva. La preparazione delle vetture, però, viene affidata a Giuseppe Volta di Torino e altri aiuti economici arrivano da “mamma Fiat”.
L’attività della 4 Rombi (nomi che fa riferimento al logo Fiat di quegli anni) prosegue per una decina d’anni portando la livrea rosso-nero-gialla sulle successive Fiat Ritmo e Uno.
Il ponte posteriore vede l’adozione di un differenziale specifico a lamelle studiato dalla ZF. Qualche problema di gioventù affligge i semiassi,inizialmente sottodimensionati. Una versione intermedia provoca il disastroso ritiro di tutte le vetture tranne una (che adottava la vecchia soluzione) in gara all’Acropoli in Grecia 1976. Si adotta infine una versione definitiva con i giunti maggiorati rifacendo tutti i montanti posteriori. Per le sospensioni, si ricorda l’adozione di articolazioni su uni-ball, che permettono una maggior precisione di guida. Dall’ottobre 1977 vengono di gioventù della trasmissione.