Dino Brunori
Editore Fondazione Negri
Pagine 220 con 400 foto
Euro 58 euro
Una città toccata dalla prima corsa automobilistica disputata nella primavera del 1899 (Verona-Brescia-Mantova-Verona) vinta da due ragazzi destinati a diventare piuttosto famosi come Giovanni Agnelli ed Ettore Bugatti, poi sede del primo Gran Premio d’Italia nel 1921 e della magica Mille Miglia di velocità dal 1927 al 1957, non poteva certo rassegnarsi al declino sportivo. Fu così che nel 1964 Alfredo Belponer, mecenate bresciano, fondò con alcuni appassionati amici la Brescia Corse, prestigiosa e dinamica scuderia. Il volume racconta come attingendo dal suo patrimonio personale, Alfredo Belponer acquistò fior di automobili come Ford GT40, Dino 206S, Ferrari 512 e Alfa Romeo 33TT12 ingaggiando piloti famosi. Grande folla alla presentazione del libro, avvenuta al Museo Mille Miglia con la partecipazione di Arturo Merzario, Carlo Facetti, Danilo Castellarin, presidente della Commissione Storia e Musei ASI, e Lorenzo Boscarelli, presidente AISA. Dino Brunori, l’autore del libro, ha raccolto dopo una ricerca durata anni e grazie alla collaborazione della Fondazione Negri, ben 400 fotografie, aneddoti, ricordi e preziose testimonianze.
Alla 24 Ore di Daytona 1967, la stessa della parata trionfale delle tre Ferrari P4, Brescia Corse iscrisse una Ford GT 40 con Mario Casoni e Umberto Maglioli, costretta al ritiro al 100° giro. Poche settimane dopo, alla 12 Ore Sebring, la scuderia bresciana iscrive due equipaggi: Mario Casoni-Jonathan Williams su una Dino Ferrari acquistata da Belponer e Maglioli-Vaccarella, sulla Ford GT 40. La Dino Ferrari cedette troppo presto per un guasto al circuito di raffreddamento. La Ford GT 40 di Brescia-Corse risalì invece posizioni su posizioni e conquistò il primo posto fra le vetture Sport. Maglioli e Vaccarella sono i primi fra i piloti italiani. Brescia Corse schierò le sue auto anche a Le Mans, Zeltweg, Reims, ai GP di Vienna e Innsbruck, alla 1000 km di Parigi, Monza, Pergusa, Targa Florio, Bondone, Sestriere, Vallelunga. Nel 1968 Alfredo Belponer finanziò anche il progetto del prototipo Panther che avrebbe dovuto essere equipaggiato da un propulsore BRM a 12 cilindri da 3 litri di cilindrata. Ma i soldi finirono e la Panther s’involò.