Più che per lo sviluppo in altezza, l’850 City Taxi stupisce per le asimmetrie: sul lato sinistro c’è una porta convenzionale utilizzata soltanto dall’autista, mentre sul lato destro i passeggeri entrano in vettura attraverso un’inusuale e innovativa lunga porta scorrevole a comando elettrico. Le differenti dimensioni delle porte si ripercuotono anche sulle diverse misure dei primi due vetri laterali. Inoltre, i due tergicristalli sono particolarmente lunghi perché devono pulire un parabrezza molto più alto del normale: quello dal lato del conducente – realizzato nella configurazione “a pantografo” – si articola con due bracci e, come su alcuni pullman dell’epoca, nella posizione di riposo resta verticale; anche l’altro tergicristalli non è del tutto convenzionale, perché descrive un arco dall’interno verso l’esterno del vetro, al contrario rispetto alle altre Fiat contemporanee. Il divano posteriore ospita tre passeggeri: se, in casi straordinari, fosse necessario ospitarne un quarto per brevi tratti, è presente un sedile supplementare a ribalta posto accanto a quello del conducente. Le particolarità degli interni proseguono: la Fiat City Taxi si caratterizza infatti anche per una plancia avveniristica imbottita con materiale deformabile, che ingloba il quadro strumenti, il tassametro e – una condizione innovativa ancora oggi! - lo schermo di un piccolo televisore. Inoltre, il conducente può dialogare direttamente con la centrale dei taxi attraverso un radiotelefono il cui microfono è integrato nell’aletta parasole. Sono molto importanti le innovazioni dedicate alla sicurezza, che successivamente diventeranno standard nelle vetture di serie: come il piantone dello sterzo snodato per salvaguardare il guidatore in caso d’impatto frontale, la plancia imbottita in materiale deformabile e il fissaggio dei bagagli tramite cinghia.