Il Quadrifoglio Alfa Romeo sulla copertina del nuovo Automobilismo d’epoca

Qual è la percezione di questo simbolo tra i più giovani? E come sono cambiate le auto che lo portano? Per scoprirlo abbiamo messo a confronto due Giulia anni ’60 con Mito e Giulietta. E poi parliamo di Ferrari, Aston Martin, Mercedes, Jaguar, Vanwall, Mille Miglia, Padova e tanto altro…

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Il Quadrifoglio dell’Alfa Romeo è il protagonista della copertina dell’ultimo numero di Automobilismo d’epoca. Il simbolo che apparve per la prima volta alla Targa Florio del 1923, è ricomparso periodicamente sui modelli sportivi del Portello, tanto da diventare simbolo stesso dell’Alfa Romeo, ed è tuttora presente nella gamma. È ancora un simbolo importante per le nuove generazioni? Lo abbiamo chiesto a due giovani proprietari di Mito e Giulietta, che abbiamo messe a confronto con Giulia Ti Super e GTA. Chiedendo un parere anche a tre personaggi direttamente coinvolti nel mondo Alfa Romeo.

Si parla anche di Ferrari, con il racconto di una 400 GT a carburatori ritrovata e rimessa in perfetta forma, e dell’Aston Martin DB5, l’auto più famosa di James Bond, ricordando anche la figura di Sean Connery, il più noto tra gli attori che hanno incarnato 007, recentemente scomparso.

Passiamo poi alla Mercedes-Benz 450 SEL 6.9, poderosa super ammiraglia di Stoccarda che compie 45 anni e fu una seria rivale delle Rolls-Royce della sua epoca, grazie a comfort e prestazioni di livello extra, tanto da essere preferita da molte celebrità, piloti di F1 e principi compresi.

La Jaguar E-Type difficilmente può essere considerata un’auto da famiglia, eppure ne abbiamo trovata una che l’appassionatissimo proprietario usava anche per i viaggi con moglie e figli; questi ultimi ora l’hanno ereditata e intendono usarla ancora a lungo.

La Vanwall è stata una scuderia di F1 tanto importante quanto spesso dimenticata, prima iridata tra i Costruttori nel 1958. L’annuncio che il marchio (di proprietà della Mahle) intenda produrre sei esemplari “continuation” della monoposto, è l’occasione per raccontarne la storia, breve ma intensa e di successo.

Ricca la sezione di sport con i resoconti di Mille Miglia, Modena Cento Ore e Circuito Valli Piacentine di Campionato italiano Regolarità, oltre a un’intervista a Gianfranco Cunico, velocissimo rallysta primatista di vittorie.

Infine, l’attualità ci porta a Padova per la fiera Auto Moto d’Epoca ed a ripercorrere la vita di Ferdinand Piëch nel ruolo di capo di Audi e Volkswagen, che sotto il suo “regno”, a partire dalla Audi quattro del 1980, sono diventate i colossi di oggi. Un manager-ingegnere visionario, come dimostrò pensando ai motori a “W”.

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