di Luca Gastaldi
30 December 2014

Il restauro: Porsche 911 T versione USA (1973)

E' stato il dipartimento Porsche Classic a riportare in vita questo esemplare che possiamo ripercorrere tramite le foto di questa gallery, dalle condizioni originarie al lavoro concluso

Il restauro: Porsche 911 T versione USA (1973)

Avete mai vinto alla lotteria una Porsche 911 T del 1973 completamente restaurata? Molto probabilmente no. Eppure, ad un fortunatissimo appassionato americano è successo davvero. L’ottantacinquenne Bud Kibbee ha staccato il biglietto vincente che gli ha garantito le chiavi di un esemplare riportato a nuovo dal dipartimento Porsche Classic nell’ambito del progetto intitolato “Revive the Passion” (Rivivere la passione) e organizzato insieme al Porsche Club of America (il sodalizio più grande del mondo dedicato alle sportive di Stoccarda, conta oltre cento mila soci).

 

L’idea di questa iniziativa risale addirittura al 2007, quando a Daytona, durante l’evento “Rennsport Reunion”, i rappresentanti del Porsche Club of America, del Porsche Club Service e di Porsche Classic decisero di mettere in palio una storica anziché una vettura moderna alla tradizionale lotteria del PCA. Detto e fatto, l’auto giusta è stata recuperata vicino a Los Angeles e successivamente presentata ai soci (nelle sue pessime condizioni in stile “barn find”) in occasione della Porsche Parade 2010 organizzata nell’Illinois: una 911 T versione USA spinta dal sei cilindri boxer raffreddato ad aria di 2,4 litri, carrozzeria in grigio metallizzato e interni neri.

 

Le vettura è stata quindi spedita a Stoccarda dagli specialisti di Porsche Classic, che si sono ritrovati fra le mani un esemplare bisognoso di molte attenzioni. Abbandonato da anni, incompleto in molte parti (senza fari, vetri e buona parte degli interni) e con numerosi elementi non originali. Insomma, un’impresa disperata. Ma non per i tecnici di Porsche Classic, coordinati da Barbara Bockenhoff, responsabile del progetto. “Durante i lavori – ha raccontato la Bockenhoff – abbiamo pubblicato foto e video sul nostro sito internet ed ai membri del Porsche Club America è stata inviata una newsletter periodica con l’avanzamento del restauro. Nelle nostre officine sono stati usati solo pezzi originali oppure ricostruiti seguendo i disegni dell’epoca. Ogni anno restauriamo e garantiamo assistenza a circa 250 Porsche d’epoca che arrivano da tutto il mondo, dalle più vecchie 356 alle ultime 911 raffreddate ad aria, le 993”.

 

DA DOVE INIZIARE

Il restauro è durato circa un anno e il nuovo, fortunato proprietario di questa 911 T del 1973 ha ricevuto in dotazione anche la completa documentazione del ripristino. La 911 T è stata totalmente smontata per arrivare alle lamiere nude, poi trattate con le più moderne tecnologie anti corrosione, riverniciate con vernici ad acqua, e infine protette con un rivestimento ad immersione catodica per garantirne una maggior durata. La scocca è stata messa sul banco dima per appurarne le misure esatte ed eventualmente riallineare le forme. Grazie a questa operazione è stato scoperto un incidente subito dalla vettura nella parte anteriore sinistra. Nello specifico, sono state anche riportate le misure di questi scompensi: troppo alto di 10 millimetri l’angolo anteriore sinistro, deformato di 9 millimetri anteriormente e 12 millimetri posteriormente il doppio braccio oscillante. Per controllare le aperture di parabrezza e lunotto sono state invece utilizzate delle apposite intelaiature metalliche.

 

LA MECCANICA

A questo punto, tutto era pronto per il successivo step: riportare in vita la meccanica. Una vettura che ha macinato chilometri per oltre quarant’anni porta inevitabilmente i segni di tutte le battaglie. Una scatola in magnesio ospita il cambio manuale a cinque marce della Porsche 911 (fino al 1970 era in alluminio) ed stata completamente svuotata e ripulita manualmente utilizzando piccole spazzole in ottone anziché in acciaio. La trasmissione stessa è stata completamente smantellata in tutti i suoi circa 100 elementi, che sono stati puliti ed esaminati. Tutti quelli che presentavano eccessivi segni di usura sono stati sostituiti, come gli ingranaggi della seconda marcia, i sincronizzatori, cuscinetti e leveraggi. Grazie all’utilizzo dell’attrezzatura originale è stato possibile regolare con assoluta precisione la corona dentata conica e inserirla nuovamente nella trasmissione.

 

IL MOTORE

Per il motore è stato necessario un intervento a cuore aperto. Tanti anni di inutilizzo hanno lasciato il segno e ovviamente nelle officine di Porsche Classic non si è perso tempo per smontare il propulsore di questa 911. Il procedimento è sempre il medesimo: smontare, ripulire, controllare, ripristinare e, quando necessario, sostituire. Alcune parti della 911, come ad esempio la calotta del ventilatore , sono state sottoposte a controlli specifici per rilevare le eventuali crepe invisibili. Particelle di acciaio elettromagnetiche vengono depositate nelle fessure per renderle poi visibili sotto la luce ultravioletta. Al termine di tutti questi processi è stato anche stimato il probabile chilometraggio della vettura, pari a circa 100.000 miglia, nemmeno così eccessivo per un motore di quarant’anni. In più non si è nemmeno trattato di un uso sconsiderato da parte dei precedenti proprietari, anzi, è stato il non utilizzo a causare più danni. Sono stati sostituiti l’impianto di scarico, la pompa dell’olio, l’albero motore e la frizione. Pompa della benzina, distributore e alternatore sono stati semplicemente revisionati. L’impianto elettrico completo è stato totalmente rinnovato.

 

IL RIMONTAGGIO

Il rimontaggio della vettura è stato lungo e difficoltoso, soprattutto nel ripristino di numerosi lamierati. Un lavoro che ha richiesto occhio esperto, pazienza e precisione . Soprattutto, però, è stato necessario l’utilizzo di un banco dima originale sul quale fissare la scocca per saldare e allineare con precisione millimetrica le parti mancanti. È stato applicato un nuovo frontale, sono stati montati nuovi supporti per la batteria e per il serbatoio e un nuovo cofano. Altri elementi strutturali sono stati sostituti, come parte del sottoscocca posteriore e i piantoni dei montanti centrali. Un certosino lavoro manuale ha poi permesso di riportare in vita anche gli interni, che al ritrovamento dell’auto erano praticamente inesistenti. Quasi tutto l’abitacolo è stato rimesso a nuovo, rivestito con nuova moquette e nuovi tessuti perfettamente conformi agli originali.

 

Completata la vettura, è arrivato il momento della prima prova su strada. L’onore e l’onere del test drive spetta al capo officina armato di apposito modulo per la spunta di eventuali difetti. Al rientro in officina, gli addetti provvedono all’eventuale risoluzione dei problemi riportati e successivamente si torna su strada con un altro responsabile al volante in modo da confrontare meglio le impressioni. In tutto vengono coperti circa 700 chilometri, una distanza necessaria per far emergere ulteriori problemi.

 

Un ultimo controllo di qualità è riservato all’aspetto esteriore. Anche questa Porsche 911 T del 1973 è passata sotto i raggi X del dipartimento Classic di Zuffenhausen per esaminare ogni centimetro della carrozzeria. L’auto è stata posizionata su una superfice speciale di revisione segnata con linee gialle che servono a riflettere eventuali difetti nella protezione del sottoscocca e nella vernice.

© RIPRODUZIONE RISERVATA