Si chiama “Targa Oro” la Ritmo che in Fiat decisero di mettere in listino poco dopo la presentazione della berlina che sostituì la 128: serviva un po’ di calore nell’immagine dell’auto per compensare la freddezza della profusione di plastica. Ne venne fuori un piccolo gioiello alla portata di tutti.
L’Alfetta è stata la sportiva di tanti padri di famiglia, anche quando ormai era a fine carriera: raccontiamo la storia di un figlio che ha conservato, e poi ripristinato dopo un incidente che ne consigliava la demolizione, la 2.0 di suo padre.
La Puma, kit-car all’italiana, nasceva in realtà dal progetto della ditta inglese Nova. Abbiamo trovato l’esemplare originario, il prototipo che diede il via alla produzione alle porte di Roma: monta addirittura un motore Porsche 356 Carrera GS 2000.
La Ferrari 512 BB ebbe una storia sportiva piuttosto lunga, anche se senza grandi squilli. È stata un’auto bella e tuttavia non vincente, protagonista delle 24 Ore di Le Mans dominate dalle “Silhouettes” Gruppo 5.
La Lotus Elan è stata ed è tuttora una delle auto preferite da tanti piloti “della domenica”: riempiva le griglie e fu fondamentale per la sopravvivenza della Casa inglese, con una tecnica sopraffina e secondo la nota massima per cui grazie alla leggerezza si è veloci ovunque.
Il nuovo numero è completato dal resoconto della Modena Cento Ore e dall’intervista a Jean Guichet, unico sopravvissuto dei piloti protagonisti della parata Ferrari a Daytona ’67. Nell’attualità parliamo di restauro con il corso in collaborazione con ASI giunto alla 4^ puntata, della Jaguar E-type Collection per il 60° del modello e del Concorso di eleganza della Marina di Varazze.