Intervista Gianfranco Cunico

Intervista Gianfranco Cunico

Gianfranco Cunico, classe 1957, è stato uno dei piloti più veloci della sua generazione. Forse il più veloce, tra gli italiani; di sicuro il più longevo: ha debuttato nel 1977 e ha smesso nel 2012, dopo trentacinque anni di gare.È soddisfatto della sua carriera?Sicuramente, ho vinto tre campionati italiani e un International Rally Cup, con 72 vittorie assolute.Di queste però una soltanto mondiale, e non ha avuto spesso l’occasione di gareggiare in Rallye iridati: come mai?Beh, quando ero giovane non ho avuto la possibilità di correre con il Gruppo Fiat, decisero che non dovessi essere un loro pilota. E a quel punto tutto si complicò in partenza: da italiano, se non correvi con Fiat all’epoca non avevi molte speranze. Nel 1983 finii secondo nel Campionato italiano dietro Biasion. Correvamo con la stessa auto, la Lancia Delta 037: lui quella della Casa, io con la Scuderia Grifone. Vinsi quattro gare contro le tre di Miki, ma le sue avevano un coefficiente superiore e così arrivai secondo per cinque punti soltanto.

Gianfranco Cunico, classe 1957, è stato uno dei piloti più veloci della sua generazione. Forse il più veloce, tra gli italiani; di sicuro il più longevo: ha debuttato nel 1977 e ha smesso nel 2012, dopo trentacinque anni di gare.

Sicuramente, ho vinto tre campionati italiani e un International Rally Cup, con 72 vittorie assolute.

Di queste però una soltanto mondiale, e non ha avuto spesso l’occasione di gareggiare in Rallye iridati: come mai?

Beh, quando ero giovane non ho avuto la possibilità di correre con il Gruppo Fiat, decisero che non dovessi essere un loro pilota. E a quel punto tutto si complicò in partenza: da italiano, se non correvi con Fiat all’epoca non avevi molte speranze. Nel 1983 finii secondo nel Campionato italiano dietro Biasion. Correvamo con la stessa auto, la Lancia Delta 037: lui quella della Casa, io con la Scuderia Grifone. Vinsi quattro gare contro le tre di Miki, ma le sue avevano un coefficiente superiore e così arrivai secondo per cinque punti soltanto.