Enorme sconto sull’IVA per chi acquista un’auto nuova nel 2026 | Come un black friday infinito: regalone dell’UE

L’UE ha prorogato la detrazione IVA al 40% per le auto aziendali fino al 2028. Scopri le implicazioni della nuova decisione del Consiglio Europeo e come influirà sulla tua impresa.

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IVA auto 40%: la proroga UE è ufficiale
L’UE ha prorogato la detrazione IVA al 40% per le auto aziendali fino al 2028. Scopri le implicazioni della nuova decisione del Consiglio Europeo e come influirà sulla tua impresa.Una notizia di grande rilevanza per le aziende italiane è giunta dal Consiglio Europeo. Con la pubblicazione della Decisione n. 2025/2529 sulla Gazzetta Europea lo scorso 12 dicembre 2025, è stata ufficialmente approvata la proroga della misura speciale che limita al 40% la detrazione dell’IVA sull’acquisto e le spese connesse ai veicoli stradali a motore. Questa decisione estende l’applicazione della precedente Decisione 2007/441/CE, che sarebbe scaduta il 31 dicembre 2025, fino al 31 dicembre 2028. Si tratta di un provvedimento atteso da molti operatori economici, che garantisce stabilità e continuità nel trattamento fiscale dei beni strumentali fondamentali per molteplici attività professionali in Italia.

La misura in questione riguarda in particolare i veicoli che non sono utilizzati esclusivamente per fini professionali, bensì presentano il cosiddetto uso promiscuo. Questo include non solo l’acquisto del veicolo, ma anche i contratti di assemblaggio, fabbricazione, acquisto intracomunitario, importazione, leasing o noleggio, modificazione, riparazione e manutenzione. Sono comprese anche le spese connesse, come lubrificanti e carburante. Per questi mezzi, l’Italia era stata autorizzata a non considerare l’utilizzo privato come una prestazione di servizi a titolo oneroso soggetta a IVA, applicando una detrazione fissa e semplificata del 40%. La richiesta di proroga, protocollata dalla Commissione il 31 marzo 2025, è stata accolta, riconoscendo che l’applicazione di queste misure speciali avrà un’incidenza soltanto trascurabile sulle entrate fiscali complessive del paese e non impatterà negativamente sulle risorse proprie dell’Unione Europea.

Il quadro normativo e le implicazioni per le imprese

Per comprendere appieno il significato e l’impatto di questa proroga, è fondamentale richiamare il contesto normativo europeo che ne costituisce la base. L’articolo 168 della direttiva 2006/112/CE, fulcro della legislazione europea in materia di IVA, stabilisce il principio generale del diritto del soggetto passivo a detrarre l’IVA addebitata sulle cessioni di beni e prestazioni di servizi impiegati ai fini delle sue operazioni soggette a imposta. Questo principio mira a garantire la neutralità dell’IVA per le imprese. Tuttavia, l’articolo 26, paragrafo 1, lettera a), della medesima direttiva introduce una specificità importante: un bene destinato all’impresa che sia utilizzato a fini privati dal soggetto passivo o dal suo personale o, più generalmente, per fini estranei alla sua impresa deve essere considerato una prestazione di servizi a titolo oneroso e, come tale, è soggetto all’IVA. Questo impedirebbe la detrazione completa in caso di uso non esclusivamente aziendale.

Perché la proroga e cosa aspettarsi

Perché la proroga e cosa aspettarsi

La proroga: perché e cosa comporta per il futuro.

 

La decisione di concedere la proroga per l’applicazione delle misure speciali fino al 31 dicembre 2028 è stata il risultato di un’approfondita valutazione da parte della Commissione Europea. Come dettagliato nella Decisione 2025/2529, è stato rilevato che l’applicazione continuata di queste misure speciali oltre il 31 dicembre 2025 avrà un’incidenza soltanto trascurabile sull’importo complessivo delle entrate fiscali riscosse dall’Italia nella fase del consumo finale. Ancora più importante dal punto di vista comunitario, non avrà alcun impatto negativo sulle risorse proprie dell’Unione provenienti dall’IVA. Questi fattori, uniti alla richiesta formale presentata dall’Italia il 31 marzo 2025, che è stata poi trasmessa agli altri Stati membri, hanno spinto la Commissione a raccomandare e il Consiglio ad approvare l’estensione dell’autorizzazione, a vantaggio della stabilità fiscale e della prevedibilità per le imprese italiane.

Tuttavia, è fondamentale per le imprese e i professionisti italiani tenere a mente che questa proroga è stata espressamente concepita come limitata nel tempo. Questa restrizione è stata imposta per consentire alla Commissione di svolgere una valutazione approfondita dell’efficacia delle misure speciali e dell’adeguatezza della percentuale del 40% applicata al diritto a detrazione dell’IVA. Ciò implica che, mentre fino alla fine del 2028 il regime attuale rimarrà invariato, in vista della scadenza potrebbero essere introdotte nuove discussioni o revisioni. Per il momento, comunque, il regime della detrazione IVA al 40% per i veicoli aziendali a uso promiscuo rimarrà un punto fermo, offrendo prevedibilità nella pianificazione finanziaria e nella gestione delle risorse aziendali per i prossimi anni. Le aziende possono quindi contare su un quadro normativo stabile in questo ambito per il medio termine.