La Cobra 427 ha una sorella più pacata, almeno nell'aspetto

Linea elegante e raffinata per la AC Frua 428, che nei primi esemplari utilizzava il medesimo V8 della Cobra

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Dall’eleganza della AC Ace e dalla fervida mente da corsa di Carroll Shelby nacque la Cobra, una belva da domare, velocissima, violentissima e capace di rivaleggiare in pista con la 250 GTO. Per quanto affascinante però non era proprio ciò che definireste ‘sobria’ mentre la AC voleva produrre qualcosa con la stessa delicatezza della Ace e i muscoli della Cobra. Per farlo incaricò Pietro Frua, designer artefice della Maserati Mistral, che sul telaio della Cobra MkIII disegnò la linea di una coupé Gran Turismo sinuosa ed elegante. I primi modelli montavano il rabbioso motore della Cobra 427, le versioni successive passarono al più pacato 428, sempre dotato di una coppia colossale e con 350 cavalli, gli stessi di una Miura P400.

Lo 0-100 avveniva in meno di 6,5 secondi e la velocità massima era prossima ai 230 orari. Di AC Frua ne vennero costruite solamente 81 esemplari in tutto il mondo, anche perché il prezzo era salatissimo e molti venivano stregati dalla sorella più ribelle. Mentre la Cobra oggi vale tranquillamente intorno al milione di euro la 428 si può trovare a 100.000/150.000 euro, ancor meno per l’esemplare in foto valutato tra i 72.000 e i 102.000 euro per l’asta di Bonhams del 3 Luglio. Ha percorso solo 6.000 chilometri nei suoi cinquant’anni e passa di vita, tuttavia alcuni punti necessitano di una rinfrescata. La leggendaria Cobra ha un fascino unico ma immaginate un motore simile in una berlina di lusso… scommettiamo che ci sarebbe di che divertirsi.

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