La Peugeot 205 Turbo 16 Gr. B di Zanussi compie 30 anni

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La Peugeot 205 Turbo 16 Gr. B di Zanussi compie 30 anni10 Immagini29/03/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Nel marzo del 1986 scendeva in gara l’auto della filiale italiana di Peugeot, guidata da Andrea Zanussi con accanto Paolo “Popi” Amatia cura della RedazioneSono passati 30 anni da quel marzo 1986 quandola “tisedici” di Peugeot Italia si presentò per la prima volta in gara guidata da un 25enne che già era riuscito a farsi notare. Al volante della 205 Turbo 16 Gruppo B, l’auto campione del mondo 1985, c’era appunto il friulanoAndrea Zanussi, accanto a lui Paolo “Popi” Amati. Per la francesina “italiana” il debutto ufficiale era avvenuto l’anno precedente con la vittoria dell’equipaggio Gianni Del Zoppo – Elisabetta Tognana a Sassari, il primo successo assoluto del Leone in un rally italiano dei tempi moderni.Il 21 marzo 1986, sulla seconda PS del 1000 Miglia Zanussi stacca il miglior tempo e ingaggia un bel duello con Dario Cerrato (Lancia Delta S4) e con il pilota di casa Giacomo Bossini (Lancia 037). Al termine della prima tappa la Peugeot n°2 è seconda nella classifica provvisoria. Tappa finale: Andrea Zanussi vince la classica PS di Sant’Eusebio, ma nella ronde del Vittoriale centra un bidone, danneggiando la ruota posteriore destra, tanto che per portare a termine la prova Popi Amati deve sistemarsi sulla parte sinistra del cofano motore per controbilanciare l’assetto. Alla fine è quarto posto assoluto. Un mese più tardi, in Costa Smeralda, l’italiano se la deve vedere con una leggenda, Henry Toivonen, dal quale non si fa staccare di molto, piazzandosi sul podio. La svolta, poi, arriva quando la Casa madre decide di dare a Zanussi la Evo 2, la stessa auto della squadra ufficiale: il duo sulla 205 vince il Rally della Lana dando più di otto minuti al secondo equipaggio. Stessa scena al rally di Piancavallo, poi a Messina. Per alcune coincidenze non raggiunse il titolo ma di certo si guadagnò un posto nella storia della disciplina.Tutto su:peugeotpeugeot 205 turbo 16rallySocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di Aprile 2016Ferruccio Lamborghini e la Miura protagonisti della copertina di questo mese: ricorrono i 100 anni della nascita del fondatore e cinquant’anni dell’automobile. E poi Bianchi, Abarth-Simca, Austin-Healey, la De Sanctis sport-prototipo e… una Fulvia coupé spider!Sfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

La Peugeot 205 Turbo 16 Gr. B di Zanussi compie 30 anni10 Immagini29/03/2016Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Nel marzo del 1986 scendeva in gara l’auto della filiale italiana di Peugeot, guidata da Andrea Zanussi con accanto Paolo “Popi” Amatia cura della RedazioneSono passati 30 anni da quel marzo 1986 quandola “tisedici” di Peugeot Italia si presentò per la prima volta in gara guidata da un 25enne che già era riuscito a farsi notare. Al volante della 205 Turbo 16 Gruppo B, l’auto campione del mondo 1985, c’era appunto il friulanoAndrea Zanussi, accanto a lui Paolo “Popi” Amati. Per la francesina “italiana” il debutto ufficiale era avvenuto l’anno precedente con la vittoria dell’equipaggio Gianni Del Zoppo – Elisabetta Tognana a Sassari, il primo successo assoluto del Leone in un rally italiano dei tempi moderni.Il 21 marzo 1986, sulla seconda PS del 1000 Miglia Zanussi stacca il miglior tempo e ingaggia un bel duello con Dario Cerrato (Lancia Delta S4) e con il pilota di casa Giacomo Bossini (Lancia 037). Al termine della prima tappa la Peugeot n°2 è seconda nella classifica provvisoria. Tappa finale: Andrea Zanussi vince la classica PS di Sant’Eusebio, ma nella ronde del Vittoriale centra un bidone, danneggiando la ruota posteriore destra, tanto che per portare a termine la prova Popi Amati deve sistemarsi sulla parte sinistra del cofano motore per controbilanciare l’assetto. Alla fine è quarto posto assoluto. Un mese più tardi, in Costa Smeralda, l’italiano se la deve vedere con una leggenda, Henry Toivonen, dal quale non si fa staccare di molto, piazzandosi sul podio. La svolta, poi, arriva quando la Casa madre decide di dare a Zanussi la Evo 2, la stessa auto della squadra ufficiale: il duo sulla 205 vince il Rally della Lana dando più di otto minuti al secondo equipaggio. Stessa scena al rally di Piancavallo, poi a Messina. Per alcune coincidenze non raggiunse il titolo ma di certo si guadagnò un posto nella storia della disciplina.Tutto su:peugeotpeugeot 205 turbo 16rally

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Nel marzo del 1986 scendeva in gara l’auto della filiale italiana di Peugeot, guidata da Andrea Zanussi con accanto Paolo “Popi” Amati

a cura della RedazioneSono passati 30 anni da quel marzo 1986 quandola “tisedici” di Peugeot Italia si presentò per la prima volta in gara guidata da un 25enne che già era riuscito a farsi notare. Al volante della 205 Turbo 16 Gruppo B, l’auto campione del mondo 1985, c’era appunto il friulanoAndrea Zanussi, accanto a lui Paolo “Popi” Amati. Per la francesina “italiana” il debutto ufficiale era avvenuto l’anno precedente con la vittoria dell’equipaggio Gianni Del Zoppo – Elisabetta Tognana a Sassari, il primo successo assoluto del Leone in un rally italiano dei tempi moderni.Il 21 marzo 1986, sulla seconda PS del 1000 Miglia Zanussi stacca il miglior tempo e ingaggia un bel duello con Dario Cerrato (Lancia Delta S4) e con il pilota di casa Giacomo Bossini (Lancia 037). Al termine della prima tappa la Peugeot n°2 è seconda nella classifica provvisoria. Tappa finale: Andrea Zanussi vince la classica PS di Sant’Eusebio, ma nella ronde del Vittoriale centra un bidone, danneggiando la ruota posteriore destra, tanto che per portare a termine la prova Popi Amati deve sistemarsi sulla parte sinistra del cofano motore per controbilanciare l’assetto. Alla fine è quarto posto assoluto. Un mese più tardi, in Costa Smeralda, l’italiano se la deve vedere con una leggenda, Henry Toivonen, dal quale non si fa staccare di molto, piazzandosi sul podio. La svolta, poi, arriva quando la Casa madre decide di dare a Zanussi la Evo 2, la stessa auto della squadra ufficiale: il duo sulla 205 vince il Rally della Lana dando più di otto minuti al secondo equipaggio. Stessa scena al rally di Piancavallo, poi a Messina. Per alcune coincidenze non raggiunse il titolo ma di certo si guadagnò un posto nella storia della disciplina.Tutto su:peugeotpeugeot 205 turbo 16rally

Sono passati 30 anni da quel marzo 1986 quandola “tisedici” di Peugeot Italia si presentò per la prima volta in gara guidata da un 25enne che già era riuscito a farsi notare. Al volante della 205 Turbo 16 Gruppo B, l’auto campione del mondo 1985, c’era appunto il friulanoAndrea Zanussi, accanto a lui Paolo “Popi” Amati. Per la francesina “italiana” il debutto ufficiale era avvenuto l’anno precedente con la vittoria dell’equipaggio Gianni Del Zoppo – Elisabetta Tognana a Sassari, il primo successo assoluto del Leone in un rally italiano dei tempi moderni.Il 21 marzo 1986, sulla seconda PS del 1000 Miglia Zanussi stacca il miglior tempo e ingaggia un bel duello con Dario Cerrato (Lancia Delta S4) e con il pilota di casa Giacomo Bossini (Lancia 037). Al termine della prima tappa la Peugeot n°2 è seconda nella classifica provvisoria. Tappa finale: Andrea Zanussi vince la classica PS di Sant’Eusebio, ma nella ronde del Vittoriale centra un bidone, danneggiando la ruota posteriore destra, tanto che per portare a termine la prova Popi Amati deve sistemarsi sulla parte sinistra del cofano motore per controbilanciare l’assetto. Alla fine è quarto posto assoluto. Un mese più tardi, in Costa Smeralda, l’italiano se la deve vedere con una leggenda, Henry Toivonen, dal quale non si fa staccare di molto, piazzandosi sul podio. La svolta, poi, arriva quando la Casa madre decide di dare a Zanussi la Evo 2, la stessa auto della squadra ufficiale: il duo sulla 205 vince il Rally della Lana dando più di otto minuti al secondo equipaggio. Stessa scena al rally di Piancavallo, poi a Messina. Per alcune coincidenze non raggiunse il titolo ma di certo si guadagnò un posto nella storia della disciplina.

Sono passati 30 anni da quel marzo 1986 quandola “tisedici” di Peugeot Italia si presentò per la prima volta in gara guidata da un 25enne che già era riuscito a farsi notare. Al volante della 205 Turbo 16 Gruppo B, l’auto campione del mondo 1985, c’era appunto il friulanoAndrea Zanussi, accanto a lui Paolo “Popi” Amati. Per la francesina “italiana” il debutto ufficiale era avvenuto l’anno precedente con la vittoria dell’equipaggio Gianni Del Zoppo – Elisabetta Tognana a Sassari, il primo successo assoluto del Leone in un rally italiano dei tempi moderni.

Il 21 marzo 1986, sulla seconda PS del 1000 Miglia Zanussi stacca il miglior tempo e ingaggia un bel duello con Dario Cerrato (Lancia Delta S4) e con il pilota di casa Giacomo Bossini (Lancia 037). Al termine della prima tappa la Peugeot n°2 è seconda nella classifica provvisoria. Tappa finale: Andrea Zanussi vince la classica PS di Sant’Eusebio, ma nella ronde del Vittoriale centra un bidone, danneggiando la ruota posteriore destra, tanto che per portare a termine la prova Popi Amati deve sistemarsi sulla parte sinistra del cofano motore per controbilanciare l’assetto. Alla fine è quarto posto assoluto. Un mese più tardi, in Costa Smeralda, l’italiano se la deve vedere con una leggenda, Henry Toivonen, dal quale non si fa staccare di molto, piazzandosi sul podio. La svolta, poi, arriva quando la Casa madre decide di dare a Zanussi la Evo 2, la stessa auto della squadra ufficiale: il duo sulla 205 vince il Rally della Lana dando più di otto minuti al secondo equipaggio. Stessa scena al rally di Piancavallo, poi a Messina. Per alcune coincidenze non raggiunse il titolo ma di certo si guadagnò un posto nella storia della disciplina.

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Ferruccio Lamborghini e la Miura protagonisti della copertina di questo mese: ricorrono i 100 anni della nascita del fondatore e cinquant’anni dell’automobile. E poi Bianchi, Abarth-Simca, Austin-Healey, la De Sanctis sport-prototipo e… una Fulvia coupé spider!

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