Lâauto in jeans: compie 50 anni la Citroën Dyane
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Dino, Maserati, Mercedes e Porsche nel pieno degli anni di piombo: oggi hanno quotazioni raggiungibili e sono affidabiliSi parla anche dei 70 anni di Cisitalia, dei 50 di AMG e dei 30 di una regina: la Lancia Delta integrale
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in edicolaFCA HeritageTutto newsiridi e scudettiGruppo PSA: al Motor Show di Bologna la DS prototipo da RallyePoco conosciuta, è una delle due auto che servirono per gli studi della SM. Sarà espostada sabato 1° dicembre nello stand del gruppo, insieme alle colleghe WRC Peugeot 206 e Citroën C470Freccia RossaA Brescia nuovi capolavori alla mostra per i 90 anni della Mille MigliaLa mostra al Museo della “Freccia Rossa” resterà aperta fino al 7 gennaio 2018Fiat 8V, Giaur e Osca protagoniste della storia della “gara più bella del mondo”30maratoneL’epopea dei rally-avventura allo stand di FCA Heritage a âMilano AutoClassicaâLa Fiat 131 Diesel Abarth della Londra-Sidney e la Campagnola della Algeri-Le Capesposte al pubblico insiema alla Delta del Safari e alla Giulietta della Pechino-Parigi60sicurezzaATE Classic, frenare bene oggi come ieri (e anche meglio)Il marchio del gruppo Continental ha un fornito catalogo di ricambi per i sistemi frenantidelle auto d’epoca. Dal 2018 ci sarà anche un corso dedicato per le officine0Chiudi
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iridi e scudettiGruppo PSA: al Motor Show di Bologna la DS prototipo da RallyePoco conosciuta, è una delle due auto che servirono per gli studi della SM. Sarà espostada sabato 1° dicembre nello stand del gruppo, insieme alle colleghe WRC Peugeot 206 e Citroën C470
Gruppo PSA: al Motor Show di Bologna la DS prototipo da Rallye
Poco conosciuta, è una delle due auto che servirono per gli studi della SM. Sarà espostada sabato 1° dicembre nello stand del gruppo, insieme alle colleghe WRC Peugeot 206 e Citroën C4
Freccia RossaA Brescia nuovi capolavori alla mostra per i 90 anni della Mille MigliaLa mostra al Museo della “Freccia Rossa” resterà aperta fino al 7 gennaio 2018Fiat 8V, Giaur e Osca protagoniste della storia della “gara più bella del mondo”30
A Brescia nuovi capolavori alla mostra per i 90 anni della Mille Miglia
La mostra al Museo della “Freccia Rossa” resterà aperta fino al 7 gennaio 2018Fiat 8V, Giaur e Osca protagoniste della storia della “gara più bella del mondo”
maratoneL’epopea dei rally-avventura allo stand di FCA Heritage a âMilano AutoClassicaâLa Fiat 131 Diesel Abarth della Londra-Sidney e la Campagnola della Algeri-Le Capesposte al pubblico insiema alla Delta del Safari e alla Giulietta della Pechino-Parigi60
L’epopea dei rally-avventura allo stand di FCA Heritage a âMilano AutoClassicaâ
La Fiat 131 Diesel Abarth della Londra-Sidney e la Campagnola della Algeri-Le Capesposte al pubblico insiema alla Delta del Safari e alla Giulietta della Pechino-Parigi
sicurezzaATE Classic, frenare bene oggi come ieri (e anche meglio)Il marchio del gruppo Continental ha un fornito catalogo di ricambi per i sistemi frenantidelle auto d’epoca. Dal 2018 ci sarà anche un corso dedicato per le officine0
ATE Classic, frenare bene oggi come ieri (e anche meglio)
Il marchio del gruppo Continental ha un fornito catalogo di ricambi per i sistemi frenantidelle auto d’epoca. Dal 2018 ci sarà anche un corso dedicato per le officine
classica invernaleProgramma su due tappe per la Winter Marathon 2018!
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Programma su due tappe per la Winter Marathon 2018!
StorieLâauto in jeans: compie 50 anni la Citroën Dyane2 luglio 2017a cura della Redazione
Lâauto in jeans: compie 50 anni la Citroën Dyane
Lâauto in jeans: compie 50 anni la Citroën Dyane
Così soprannominata nella campagna pubblicitaria che ne metteva in primo piano le doti di autobuona per tutte le occasioni. Era una versione più rifinita, e poi anche più veloce, della 2CV
Così soprannominata nella campagna pubblicitaria che ne metteva in primo piano le doti di autobuona per tutte le occasioni. Era una versione più rifinita, e poi anche più veloce, della 2CV
Cinquant’anni fa -era l’agosto del 1967- nasceva la Dyane. Era la risposta di Citroën alle richieste di una parte consistente della clientela che desiderava una versione più pratica e moderna della 2CV, sul mercato dal lontano 1948, ma senza rinunciare alle doti di quest’ultima in fatto di facilità di guida, affidabilità, praticità, economia d’esercizio.Il risultato fu un modello più veloce, comodo, spazioso, con una carrozzeria dalle linee tese (frutto della matita dello stilista Louis Bionier), che disponeva di un pratico portellone posteriore ma conservava l’ampia capote della 2CV ora dotata di un sistema d’apertura semplificato, azionabile anche dall’interno della vettura.La Dyane offriva quattro posti su sedili molto confortevoli, tanto spazio per le gambe e una buona visibilità. Inoltre, la sua altezza da terra insieme al grande comfort assicurato dalla morbidezza delle sospensioni ne permettevano l’utilizzo anche su strade dissestate o addirittura laddove le strade non esistevano proprio. Su strade asfaltate, Dyane filava via liscia e sicura, grazie alla sofistica sospensione interconnessa, morbida e precisa, coricandosi in curva ma senza mai staccare le ruote da terra e grazie ad una aerodinamica piuttosto curata, garantiva ottime medie anche in termini di velocità.Motore 425La meccanica, derivata da quella collaudatissima della 2CV, era straordinariamente solida: la trazione era anteriore, il motore boxer bicilindrico di 425 cc raffreddato ad aria, l’accensione comandata direttamente dall’albero a camme, l’alimentazione avveniva tramite un carburatore che sfruttava la ventola di raffreddamento per aumentare il volume d’aria immesso nei cilindri. Come sulla 2CV, in caso d’emergenza era possibile avviare il motore con una manovella esterna, da inserire nell’apposito foro sulla mascherina anteriore.Contrariamente alle aspettative, però, l’accoglienza in patria della Dyane (in seguito denominata Dyane4) fu piuttosto fredda. Secondo la stampa francese non offriva sufficienti motivi per giustificarne l’acquisto al posto della gloriosa 2CV, ormai diventata una sorta di “monumento nazionale” all’automobile francese.Più potente per l’ItaliaFu la Filiale italiana del Marchio a trovare la soluzione al problema: dotare la Dyane di un motore più prestante, quello della berlina compatta Ami6. Si trattava sempre di un bicilindrico ma di 602 cc, contro i 425 cc degli esemplari venduti al di là delle Alpi. La potenza (inizialmente 28 CV, poi 35 CV già nel 1969) spingeva la vettura a sfiorare i 120 km/h, che si raggiungevano in quarta marcia ben al di sotto del regime massimo di rotazione del motore.Presentata nel 1967, la Dyane6, come fu poi denominata questa versione potenziata, conquistò immediatamente i giornalisti italiani che la valutarono “nervosa”, “funzionale”, “veloce” ed ovviamente “affidabile e confortevole”. Il grande successo riscosso dalla Dyane nel nostro paese fu accompagnato anche da una efficace campagna pubblicitaria pensata dalla B-Communications, l’agenzia che seguiva l’immagine di Citroën in Italia, basata su uno slogan semplice e geniale: “Dyane: l’auto in jeans”. Come i jeans, i popolari pantaloni da lavoro che, grazie alla moda casual che al tempo spopolava, andavano bene per lavorare in cantiere o per andare a cena con gli amici, così la Dyane si trovava a suo agio sia nel traffico delle città sia sulle strade di campagna.Azzurro e beige furono i colori più popolari sul nostro mercato, ma buone richieste furono anche per lo sgargiante Rouge Mandarin, per l’Orange Teneré o per il vivissimo Giallo Calabria. Ogni tinta, anche la più viva, rendeva questa “piccola” Citroën riconoscibile nel panorama delle squadrate vetturette degli anni ‘70 e l’inconfondibile rumore del bicilindrico ne anticipava l’arrivo a centinaia di metri di distanza.La carriera della Dyane6 terminò nel 1983 con la vendita di un esemplare di colore beige con numero di telaio 83CB5394, proprio là dove era iniziata: in Italia.Complessivamente la Citroën Dyane fu prodotta in 1.443.583 esemplari, di cui 253.393 in versione furgonette.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinquant’anni fa -era l’agosto del 1967- nasceva la Dyane. Era la risposta di Citroën alle richieste di una parte consistente della clientela che desiderava una versione più pratica e moderna della 2CV, sul mercato dal lontano 1948, ma senza rinunciare alle doti di quest’ultima in fatto di facilità di guida, affidabilità, praticità, economia d’esercizio.Il risultato fu un modello più veloce, comodo, spazioso, con una carrozzeria dalle linee tese (frutto della matita dello stilista Louis Bionier), che disponeva di un pratico portellone posteriore ma conservava l’ampia capote della 2CV ora dotata di un sistema d’apertura semplificato, azionabile anche dall’interno della vettura.La Dyane offriva quattro posti su sedili molto confortevoli, tanto spazio per le gambe e una buona visibilità. Inoltre, la sua altezza da terra insieme al grande comfort assicurato dalla morbidezza delle sospensioni ne permettevano l’utilizzo anche su strade dissestate o addirittura laddove le strade non esistevano proprio. Su strade asfaltate, Dyane filava via liscia e sicura, grazie alla sofistica sospensione interconnessa, morbida e precisa, coricandosi in curva ma senza mai staccare le ruote da terra e grazie ad una aerodinamica piuttosto curata, garantiva ottime medie anche in termini di velocità.Motore 425La meccanica, derivata da quella collaudatissima della 2CV, era straordinariamente solida: la trazione era anteriore, il motore boxer bicilindrico di 425 cc raffreddato ad aria, l’accensione comandata direttamente dall’albero a camme, l’alimentazione avveniva tramite un carburatore che sfruttava la ventola di raffreddamento per aumentare il volume d’aria immesso nei cilindri. Come sulla 2CV, in caso d’emergenza era possibile avviare il motore con una manovella esterna, da inserire nell’apposito foro sulla mascherina anteriore.Contrariamente alle aspettative, però, l’accoglienza in patria della Dyane (in seguito denominata Dyane4) fu piuttosto fredda. Secondo la stampa francese non offriva sufficienti motivi per giustificarne l’acquisto al posto della gloriosa 2CV, ormai diventata una sorta di “monumento nazionale” all’automobile francese.Più potente per l’ItaliaFu la Filiale italiana del Marchio a trovare la soluzione al problema: dotare la Dyane di un motore più prestante, quello della berlina compatta Ami6. Si trattava sempre di un bicilindrico ma di 602 cc, contro i 425 cc degli esemplari venduti al di là delle Alpi. La potenza (inizialmente 28 CV, poi 35 CV già nel 1969) spingeva la vettura a sfiorare i 120 km/h, che si raggiungevano in quarta marcia ben al di sotto del regime massimo di rotazione del motore.Presentata nel 1967, la Dyane6, come fu poi denominata questa versione potenziata, conquistò immediatamente i giornalisti italiani che la valutarono “nervosa”, “funzionale”, “veloce” ed ovviamente “affidabile e confortevole”. Il grande successo riscosso dalla Dyane nel nostro paese fu accompagnato anche da una efficace campagna pubblicitaria pensata dalla B-Communications, l’agenzia che seguiva l’immagine di Citroën in Italia, basata su uno slogan semplice e geniale: “Dyane: l’auto in jeans”. Come i jeans, i popolari pantaloni da lavoro che, grazie alla moda casual che al tempo spopolava, andavano bene per lavorare in cantiere o per andare a cena con gli amici, così la Dyane si trovava a suo agio sia nel traffico delle città sia sulle strade di campagna.Azzurro e beige furono i colori più popolari sul nostro mercato, ma buone richieste furono anche per lo sgargiante Rouge Mandarin, per l’Orange Teneré o per il vivissimo Giallo Calabria. Ogni tinta, anche la più viva, rendeva questa “piccola” Citroën riconoscibile nel panorama delle squadrate vetturette degli anni ‘70 e l’inconfondibile rumore del bicilindrico ne anticipava l’arrivo a centinaia di metri di distanza.La carriera della Dyane6 terminò nel 1983 con la vendita di un esemplare di colore beige con numero di telaio 83CB5394, proprio là dove era iniziata: in Italia.Complessivamente la Citroën Dyane fu prodotta in 1.443.583 esemplari, di cui 253.393 in versione furgonette.
Contattacivia Don Luigi Sturzo, 7- 20016 Pero (Mi) – Tel. 02/380851- Fax 02/38010393 – E-mail:automobilismodepoca@edisport.it
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Automobilismodepoca.it – Quotidiano di informazione Reg. Trib. di Milano n.394 in data 23.06.2003
