L’autodromo di Monza racconta la vita di Gilles Villeneuve

Con oltre 170 fotografie di Ercole Colombo, video, memorabilia e oggetti che ripercorrono
la carriera di uno dei piloti più amati della storia del motorismo, con le parole di Giorgio Terruzzi
È stata presentata al Monza Eni Circuit – Museo Autodromo la mostra “Gilles Villeneuve. Il mito che non muore”, che ripercorre la storia umana e sportiva di uno dei piloti più amati dal pubblico, morto a Zolder l’8 maggio 1982 lasciando un enorme vuoto nel cuore degli appassionati e nell’automobilismo in genere, ma entrando direttamente nella leggenda dopo una carriera breve ma intensa. Gilles Villeneuve ha lasciato a generazioni di appassionati il ricordo di un pilota che superava le difficoltà con il suo coraggio e che dava tanto spettacolo agli spettatori, tanto da essere venerato anche da chi non lo vide mai correre.
La rassegna, curata da Giorgio Terruzzi ed Ercole Colombo in collaborazione con Autodromo Nazionale Monza SIAS SpA, Automobile Club Milano e il Museo Gilles Villeneuve di Berthierville, con il patrocinio del Comune di Monza e la Reggia di Monza, presenta fino al 22 luglio oltre 170 fotografie di Colombo, reporter di sport tra i più apprezzati, una vita passata in F1 dietro l’obiettivo delle sue reflex, utilizzate per ritrarre gli eroi del volante negli intensi momenti della gara e in quelli della vita privata.
L’esposizione offre anche l’opportunità di ammirare, fino al 3 giugno, la Ferrari 312 T4 oggi di proprietà delle Cantine Giacobazzi, storico sponsor personale di Gilles fin dai primi tempi in cui correva per la Scuderia. La monoposto guidata da Villeneuve è la stessa protagonista dell’epica lotta a suon di ruotate con la Renault di René Arnoux sul circuito di Digione al GP di Francia ‘79.
La rassegna è arricchita da alcune immagini provenienti dal Museo Villeneuve di Berthierville in Canada, da un video realizzato per l’occasione con una testimonianza di Mauro Forghieri, storico ingegnere motorista della Ferrari, oltre che da una sezione con altri oggetti e memorabilia legati al mito di Villeneuve.
Il percorso espositivo segue un doppio canale, in cui alle immagini di Colombo fanno da contrappunto i testi di Terruzzi che accompagnano il visitatore lungo la vicenda biografica di Villeneuve.
Il racconto, infatti, prende avvio proprio dal 1950, anno della nascita di Gilles, e analizza il periodo della giovinezza, quando comincia ad articolare la sua passione per i motori, attraverso le scorribande notturne alla guida delle auto del padre, partecipando alle prime gare di accelerazione, quindi gareggiando con le motoslitte, grazie alle quali inizia a costruirsi una certa notorietà. Del 1973 è il suo debutto nel mondo delle monoposto: Formula Ford, Formula Atlantic, Formula 2, sino all’esordio in Formula 1 con una McLaren, nel Gran Premio di Gran Bretagna.
Siamo nel 1977, l’anno che sconvolgerà la sua esistenza e la sua carriera. Il 29 agosto, a Maranello, Villeneuve incontra per la prima volta Enzo Ferrari che, nel mezzo di un divorzio burrascoso da Niki Lauda, desidera ribadire la supremazia delle sue macchine rispetto al pilota. La trattativa è breve: Gilles debutta sulla rossa, il 9 ottobre, in Canada.
“Quando mi presentarono quel piccolo canadese - ricordava Enzo Ferrari -, tutto nervi, riconobbi subito in lui il fisico di Nuvolari e mi dissi: Dagli una possibilità”.
Con le sue fotografie, Ercole Colombo cattura appieno l’emozione del momento. La mostra raccoglie inoltre le immagini più significative e inedite di una carriera folgorante: dai primi, clamorosi incidenti che portarono al soprannome ‘Aviatore’ - visto che Gilles sembrava voler trascorrere più tempo in aria che sull’asfalto - alla prima vittoria, ottenuta sul circuito di casa nel 1978, al duello epico con René Arnoux nel Gran Premio di Francia a Digione, 1979. Una lunga sequenza di sorpassi, azzardi, sbandate, e contatti che fece nascere tra i tifosi ferraristi quella “Febbre Villeneuve” che mai li abbandonerà.
La mostra prosegue con la ricostruzione dell’annus horribilis, il 1982, fino al tragico volo di Zolder e si chiude idealmente con la sala dedicata al figlio Jacques, capace di vincere la 500 Miglia di Indianapolis, nel 1995, e il campionato del mondo di F1 nel 1997.


GILLES VILLENEUVE. IL MITO CHE NON MUORE
Monza Eni Circuit-Museo Autodromo (via Vedano, 5 - Monza)

Orari:
giovedì e venerdì: 10-13; 14-18
sabato e domenica: 10-19
lunedì, martedì e mercoledì chiuso


Ingresso:
Intero: 9 Euro
Ridotto: 7 Euro

Informazioni:
039/24821 | 02/36638600
http://www.monzanet.it/

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