di Eugenio Mosca
07 December 2017

Le Alfa Romeo hanno dato spettacolo anche al Motor Show di Bologna

Dieci auto in varie cilindrate e configurazioni, si sono date battaglia nel “Trofeo GTA”
Sfide dirette che il numeroso pubblico ha gradito. Il pilota di Automobilismo d’Epoca ha vinto la classe 1600
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Domenica scorsa a Bologna l’aria era piuttosto frizzante, ma a scaldare l’atmosfera e il numeroso pubblico presente sugli spalti dell’Area 48 ci hanno pensato i piloti del Trofeo GTA. Un po’ per il disegno e le condizioni del tracciato, con asfalto freddo e piuttosto scivoloso, un po’ per le caratteristiche stesse delle auto storiche, che si lasciano guidare anche con una certa “fantasia”, e un po’ anche perché i dieci piloti in gara non si sono certo risparmiati, fatto sta che la gara organizzata dalla Scuderia del Portello per le Alfa Romeo GT ha regalato grande spettacolo al pubblico che ha dimostrato di amare sempre molto le vetture del Biscione, sia per l’indubbio fascino sia per la fresca ondata emozionale suscitata dalla presentazione del ritorno in Formula 1 del marchio avvenuto il giorno prima presso il Museo Storico di Arese.
GT declinata all’ennesima potenza
Allo spettacolo ha contribuito anche la varietà dello schieramento e il format di gara. Infatti, se vent’anni, per la prima edizione del Trofeo lo schieramento era composto da 10 GTA 1600, per questa quarta edizione la partecipazione è stata allargata a molte versioni in cui è stato declinato il mitico modello Giulia Sprint GT. Così, da una GTA 1300 Junior si passava alla GT Veloce 1.6 Gr 1 preparato che avevamo a disposizione noi di Automobilismo d’Epoca, per salire alle GT Veloce 2.0 Gr. 1, GTAm Gr. 2 fino alla mostruosa GTAm Gr. 5 da oltre 200 cv. Quindi vetture dalle caratteristiche molto diverse tra loro, per cilindrata, potenza, assetto e, naturalmente, estetica, un mix che ha contribuito a rimescolare le carte rendendo ancora più avvincente e incerta la sfida. Anche perché, grazie ai piloti che ci hanno messo del loro, non sempre l’esito delle sfide è stato scontato come poteva apparire sulla carta.
Scontro diretto
Allo spettacolo ha indubbiamente contribuito anche il format di gara, che dopo le prove libere e di qualificazione, per determinare gli abbinamenti, prevedeva scontri diretti tra le coppie di piloti selezionati articolati su due manche di tre giri ciascuna del tracciato per giocarsi l’accesso alle fasi finali. Al termine dei “duelli” ha prevalso il favorito della vigilia, Roberto Arnaldi al volante della sua velocissima GTAm Gr. 5, ma la sua è stata una vittoria tutt’altro che scontata ed anche per lui non sono mancati i brividi, quando durante la seconda manche dei quarti di finale ha rischiato di compromettere tutto con un errore che gli è costato una pericolosa digressione su uno dei mucchi di terra che delimitano il tracciato. Superato quello scoglio il ligure ha “navigato” con relativa tranquillità, memore di quanto successo in precedenza e per le insidie del fondo particolarmente scivoloso del tracciato, verso la conquista del Trofeo GTA, davanti a Giacomo Corbellini al volante di una GTV 1.6 Gr. 5. La finale per il terzo e quarto posto si è conclusa con un colpo di scena ancora prima del via, con la GTAm di Gianni Giudici ammutolita per un problema meccanico mentre si stava avviando alla partenza e l’incredulo Alessandro Morteo che si guadagnava il terzo gradino del podio senza colpo ferire. Un piazzamento più che meritato per il pilota milanese, schieratosi con il cambio parzialmente bloccato in seconda e quarta marcia che lo aveva già penalizzato in semifinale.
Automobilismo d’Epoca a podio
Noi di Automobilismo d’Epoca non siamo voluti mancare a questa sfida, spremendo al massimo la GT Veloce 1600 Gr. 1 preparato affidataci dalla Scuderia del Portello. Una macchina che ci ha fatto divertire e anche un po’ sudare, come potete vedere nel video, perché a fronte di un motore brillante e un assetto che pur se un po’ morbido si adattava bene alle condizioni del tracciato, calzava “gommine” un po’ sottodimensionate (185/70 R15), che ci costringevano a lavorare parecchio di volante per compensare le divagazioni del posteriore sia in frenata, peraltro bella potente ma non sfruttabile al massimo per quanto detto e per l’azione dell’autobloccante, sia in accelerazione. Un comportamento certamente divertente da controllare ma non sempre redditizio in termini cronometrici, che ci è costato anche qualche errorino quando abbiamo voluto forzare. Nonostante tutto la “nostra” fida GT ci ha portato a battagliare fino ai quarti di finale, guadagnando il primato della classe fino a 1600.
(Foto di Dario Pellizzoni)
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