Per i datori di lavoro italiani è più importante avere la laurea o la patente? | La risposta non è affatto banale

Per i datori di lavoro italiani è più importante avere la laurea o la patente? | La risposta non è affatto banale

Patente @automobilismodepoca

Sembra una domanda assurda, ma in tanti lavori la patente “taglia fuori” più della laurea: tutto dipende da cosa fai ogni giorno.

Ci sono colloqui in cui la laurea è la porta d’ingresso naturale, e altri in cui non viene neppure nominata. E poi ci sono quei momenti, molto più frequenti di quanto si creda, in cui la prima domanda pratica è un’altra: “Hai la patente B?”. Non per curiosità, ma perché senza, quel lavoro non si può proprio fare, a prescindere dalle competenze teoriche.

La verità è che laurea e patente non competono sullo stesso piano. La prima è un segnale di formazione e di potenziale, la seconda è spesso un lasciapassare operativo. E in Italia, dove molte mansioni includono spostamenti, assistenze sul territorio o turni “fuori sede”, la patente diventa un requisito imprescindibile più spesso di quanto si ammetta. Ecco perché la risposta non è banale: dipende dal tipo di azienda, dal settore e soprattutto da cosa devi fare, ora, appena firmi.

Quando la patente pesa più della laurea: il lavoro comincia dalla strada

In tante realtà, soprattutto piccole e medie, il lavoro non è confinato in un ufficio. Si va dal cliente, si porta materiale, si interviene su guasti, si coprono zone diverse, si gestiscono consegne o appuntamenti. In questi casi la patente non è un “plus”, è la condizione per essere assunti. Puoi avere un curriculum brillante, ma se non puoi guidare, l’azienda vede subito un limite che non riesce a compensare.

È anche una questione di affidabilità percepita: chi ha la patente viene associato a autonomia, flessibilità, capacità di muoversi in autonomia. In molte posizioni operative, commerciali o di assistenza, la patente diventa il requisito che decide chi entra nella rosa e chi resta fuori, perché il datore di lavoro cerca qualcuno che possa essere “pronto” senza dover riorganizzare turni e spostamenti.

Patente B @automobilismodepoca

Quando la laurea diventa decisiva: l’azienda compra competenze, non chilometri

All’estremo opposto ci sono i ruoli in cui la differenza la fanno le competenze specialistiche: amministrazione, finanza, progettazione, ricerca, comunicazione, ambiti tecnici avanzati. Qui la laurea non è sempre obbligatoria, ma spesso è ciò che dimostra preparazione, metodo e capacità di reggere processi complessi. In questi casi la patente può essere utile, ma raramente è ciò che sposta l’ago della bilancia.

La risposta finale, quindi, è una: il datore di lavoro dà più importanza a ciò che rende la persona immediatamente utile in quel ruolo. Se serve muoversi, la patente può contare più di tutto. Se serve competenza, la laurea diventa il biglietto d’accesso. E chi ha entrambe, spesso, non “somma” soltanto requisiti: aumenta la propria libertà di scelta.