Porsche 911 (964) RS: corsia box

Porsche 911 (964) RS: corsia box

Il model year 1989 vede il debutto, nell’agosto del 1988, di una “super” 911: laCarrera 4che, oltre allatrazione integraleche apre un nuovo capitolo sulla fruibilità e guidabilità di questo modello, propone un deciso passo verso il lusso e la connotazione da granturismo della 911, modello notoriamente refrattario a tutte le rivoluzioni nonostante una sua generale obsolescenza ne rendesse, alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, inevitabile il pensionamento.Inizialmente affiancato alla Carrera 3.2, rispetto alla quale è molto più costoso, il nuovo modello, come previsto, la sostituisce ben presto, cioè quando Stoccarda mette in commercio laCarrera 2 a trazione posteriore: è questa la vera erede della Carrera 3,2, sulla quale i porschisti di lungo corso si aspettano di ritrovare tutte quelle caratteristiche di sportività che sulla versione a trazione integrale sono, in parte, andate perdute.Ecco quindi che, dopo diciotto anni dalla leggendaria 2.7, vede di nuovo la luce unaversione RS,derivata, in questo caso,dalla Porsche 964 Carrera 2con cui la Casa ha sostituito la 944 Turbo come auto da utilizzare nel suo tradizionale trofeo monomarca (che da quel momento prende il nome di Carrera Cup).La prima 964 RS che vede la luce è quindi un’auto da corsaa tutti gli effetti, neppure omologata per la circolazione su strada.Non sappiamo se l’idea di una versione “borghese” di questa affilata arma per la pista fosse già nella mente dei dirigenti Porsche prima della sua delibera (è l’ipotesi più probabile) o se si sia insinuata dopo, vedendo che comunque questa belva conservava una trattabilità adatta all’uso stradale. Fatto sta che già ai Saloni diBirminghameParigi 1990e poi a quello diGinevra ‘91un belprototipo della versione stradalecolore “Stern Rubin” (fucsia) fa bella mostra di sé anticipando alla lettera quella che sarà prodotta dal dicembre successivo.

Il model year 1989 vede il debutto, nell’agosto del 1988, di una “super” 911: laCarrera 4che, oltre allatrazione integraleche apre un nuovo capitolo sulla fruibilità e guidabilità di questo modello, propone un deciso passo verso il lusso e la connotazione da granturismo della 911, modello notoriamente refrattario a tutte le rivoluzioni nonostante una sua generale obsolescenza ne rendesse, alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, inevitabile il pensionamento.

Inizialmente affiancato alla Carrera 3.2, rispetto alla quale è molto più costoso, il nuovo modello, come previsto, la sostituisce ben presto, cioè quando Stoccarda mette in commercio laCarrera 2 a trazione posteriore: è questa la vera erede della Carrera 3,2, sulla quale i porschisti di lungo corso si aspettano di ritrovare tutte quelle caratteristiche di sportività che sulla versione a trazione integrale sono, in parte, andate perdute.

Ecco quindi che, dopo diciotto anni dalla leggendaria 2.7, vede di nuovo la luce unaversione RS,derivata, in questo caso,dalla Porsche 964 Carrera 2con cui la Casa ha sostituito la 944 Turbo come auto da utilizzare nel suo tradizionale trofeo monomarca (che da quel momento prende il nome di Carrera Cup).

La prima 964 RS che vede la luce è quindi un’auto da corsaa tutti gli effetti, neppure omologata per la circolazione su strada.

Non sappiamo se l’idea di una versione “borghese” di questa affilata arma per la pista fosse già nella mente dei dirigenti Porsche prima della sua delibera (è l’ipotesi più probabile) o se si sia insinuata dopo, vedendo che comunque questa belva conservava una trattabilità adatta all’uso stradale. Fatto sta che già ai Saloni diBirminghameParigi 1990e poi a quello diGinevra ‘91un belprototipo della versione stradalecolore “Stern Rubin” (fucsia) fa bella mostra di sé anticipando alla lettera quella che sarà prodotta dal dicembre successivo.