La 3.0 Turbo viene commercializzata per tre anni con lievi modifiche ogni “Model Year” (i dettagli sono illustrati nella tabella a pagina 94). In questa prima versione le evoluzioni principali sono l’utilizzo delle lamiere zincate anticorrosione per il “Model Year 76” e l’adozione del servofreno e di barre antirollio di maggiore diametro accoppiate a gomme da 16” sul Model Year 1977. 1977: aumenta cilindrata e potenza Nell’agosto del 1977, come MY 1978, viene presentata la vera evoluzione della Turbo: la 3.3. E’ una vettura dalle profonde differenze meccaniche ma, come da tradizione Porsche, con una chiara similitudine di linea e di carattere con la versione precedente. All’interno le modifiche sono di dettaglio, con il fondo scala del contachilometri che ora arriva a 300 e un nuovo manometro del turbo. Il resto cambia profondamente. Il motore, dal nuovo codice 930/60, è rivisto nelle dimensioni dell’alesaggio e della corsa. Per mantenere inalterata l’affidabilità, l’albero motore ha spessi rinforzi e i supporti più grandi e la superficie di attrito dei sei cilindri è rivestita in Nikasil. Il rapporto di compressione viene portato a 7,0:1 e la vettura viene dotata di un intercooler aria/aria, posizionato sotto lo spoiler posteriore di dimensioni più grandi e con una forma più elabora- ta, che abbassa la temperatura dell’aria aspirata di 50/60 gradi, rendendola più densa e quindi più ricca di ossigeno. La potenza arriva a 300 CV, ma è soprattutto la coppia che aumenta arrivando a 41,2 (dall’agosto del 1980 a 43,0 kgm a 4.000 giri). Cresce anche la portata della pompa dell’olio e la ventola gira 1,8 volte più veloce del motore (questa base, aspirata, verrà poi usata sulle 911 SC). Aggiornato anche l’impianto frenante con dischi di diametro maggiorato (rispettivamente da 304 mm davanti e 309 mm dietro), entrambi autoventilanti e forati. Le pinze Alcan, a 4 pistoncini, vengono impreziosite dal logo Porsche bene in vista. Le altre modifiche estetiche, oltre a quella dell’alettone posteriore, si limitano a uno spoiler anteriore più grande e squadrato e alle frecce anteriori che non incorporano più le luci di posizione.
La 3.0 Turbo viene commercializzata per tre anni con lievi modifiche ogni “Model Year” (i dettagli sono illustrati nella tabella a pagina 94). In questa prima versione le evoluzioni principali sono l’utilizzo delle lamiere zincate anticorrosione per il “Model Year 76” e l’adozione del servofreno e di barre antirollio di maggiore diametro accoppiate a gomme da 16” sul Model Year 1977. 1977: aumenta cilindrata e potenza Nell’agosto del 1977, come MY 1978, viene presentata la vera evoluzione della Turbo: la 3.3. E’ una vettura dalle profonde differenze meccaniche ma, come da tradizione Porsche, con una chiara similitudine di linea e di carattere con la versione precedente. All’interno le modifiche sono di dettaglio, con il fondo scala del contachilometri che ora arriva a 300 e un nuovo manometro del turbo. Il resto cambia profondamente. Il motore, dal nuovo codice 930/60, è rivisto nelle dimensioni dell’alesaggio e della corsa. Per mantenere inalterata l’affidabilità, l’albero motore ha spessi rinforzi e i supporti più grandi e la superficie di attrito dei sei cilindri è rivestita in Nikasil. Il rapporto di compressione viene portato a 7,0:1 e la vettura viene dotata di un intercooler aria/aria, posizionato sotto lo spoiler posteriore di dimensioni più grandi e con una forma più elabora- ta, che abbassa la temperatura dell’aria aspirata di 50/60 gradi, rendendola più densa e quindi più ricca di ossigeno. La potenza arriva a 300 CV, ma è soprattutto la coppia che aumenta arrivando a 41,2 (dall’agosto del 1980 a 43,0 kgm a 4.000 giri). Cresce anche la portata della pompa dell’olio e la ventola gira 1,8 volte più veloce del motore (questa base, aspirata, verrà poi usata sulle 911 SC). Aggiornato anche l’impianto frenante con dischi di diametro maggiorato (rispettivamente da 304 mm davanti e 309 mm dietro), entrambi autoventilanti e forati. Le pinze Alcan, a 4 pistoncini, vengono impreziosite dal logo Porsche bene in vista. Le altre modifiche estetiche, oltre a quella dell’alettone posteriore, si limitano a uno spoiler anteriore più grande e squadrato e alle frecce anteriori che non incorporano più le luci di posizione.