Porsche celebra vent'anni di Porsche Cayenne

Il controverso Suv tedesco comincia il suo ingresso nel mondo storico compiendo due decadi

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Vent’anni fa il mondo inorridì. Per la prima volta nella storia il logo della casa di Stoccarda, celebre per il piacere di guida delle sue sportive, campeggiò sopra il cofano di una cosa alta, grossa, pesante e decisamente non sportiva. Era nata la Cayenne. Oggigiorno quasi tutte le case di lusso e di supercar – Rolls, Bentley, Lambo, Ferrari, persino Lotus – hanno a listino o stanno per presentare un Suv, quei veicoli che hanno invaso le strade e il mercato per lo spazio, gli optional e la seduta alta, anche se in fuoristrada se la cavano peggio (e di parecchio) di una Panda 4x4. Sono un filone d’oro ormai accettato universalmente, ma indietro di vent’anni la Cayenne sembrava un tradimento, una tragedia. Era vero, se non fosse che il Suv tedesco salvò Porsche e rimpinguò istantaneamente le casse per permetterle di continuare a fare ciò che le veniva meglio: le auto sportive.

Un male necessario insomma, e un azzardo – bisogna ammetterlo – davvero lungimirante. Quest’anno la Cayenne compie vent’anni dalla sua presentazione, e per assurdo la prima serie magari manuale sta diventando abbastanza ricercata. La classica motorizzazione era un V8 da 4.5 litri aspirato o turbo, capace di passare i 500 cavalli nella versione Turbo S. L’ultima versione invece è un energumeno sgraziato da 680 cavalli e 900 Nm con prestazioni siderali, capaci di stupire persino Walter Rohrl… nonostante in fuoristrada l’unica versione valida probabilmente sia stata solo la Cayenne Transsyberia. Qui trovate un breve corto di celebrazione realizzato da Porsche per i vent’anni della Cayenne, un Suv capace di aprire una nuova via sul mercato, unendo prestazioni, lusso e discrete abilità fuoristradistiche.

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