17 October 2019

Prima classe in coda: la storia delle Giulietta Sprint di Zagato

L’argomento di copertina di Automobilismo d’epoca di ottobre. All’interno anche i 60 anni di Mini, la prova della Porsche 356 pre-A, la breve storia della De Tomaso F1 di Frank Williams. E poi la Bugatti Baby II, resoconti da Goodwood, Monza, Modena e la 1^ edizione dell’International Meeting delle Giulia GT

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L’argomento di copertina del fascicolo di ottobre di Automobilismo d’epoca parla della lunga storia della relazione tra l’Alfa Romeo e la carrozzeria milanese Zagato che quest’anno ha compiuto 100 anni. Abbiamo messo a confronto tutte tre le “serie” delle berlinette, quasi imbattibili nella propria classe nelle gare Anni Sessanta: la SVZ nata per caso, la SZ coda tonda e quella “coda tronca”. Con i contributi di Andrea Zagato ed Ercole Spada.

La Mini ha compiuto 60 anni: ne ripercorriamo la storia partendo dalle origini del suo disegnatore, Alec Issigonis, uno dei più grandi personaggi della storia dell’auto. Un progettista a cui piaceva molto più disegnare che fare calcoli.

La Porsche 356 è una delle auto più amate dagli appassionati di auto storiche, sia per la brillantezza sia per la versatilità: dai raduni alle scampagnate fino alle gare di Regolarità. Ma anche per la sua bellezza da concorso di eleganza, come dimostra la pre-A del 1953 che abbiamo provato. È davvero una storica buona per tutte le stagioni.

La De Tomaso ha avuto una storia molto breve in F1, divisa in due stagioni: il 1961 e il 1970. Nel secondo caso, il progetto coinvolse, oltre al Costruttore italo-argentino Alejandro, che lo finanziò, altri due “pezzi da novanta”: GianPaolo Dallara, il progettista, e Frank Williams come team manager. La De Tomaso 505 era una buona monoposto, ma la sua scalata alle classifiche fu bruscamente interrotta dall’incidente in cui morì il pilota Piers Courage. Oltre quarant’anni dopo, la macchina è tornata a girare a Zandvoort.

Nel 1926 Ettore Bugatti, insieme al figlio Jean, costruisce una T35 in miniatura, per l’altro figlio Roland. Si chiama “Baby” ed è una vera, piccola, automobile in scala 1:2 e spinta da un motore monocilindrico; ne furono costruiti 500 esemplari. Oggi la Casa di Molsheim ha deciso di replicare l’operazione, ma in scala maggiore (1:1,5) e con motore elettrico: si chiama “Baby II”.

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Fine estate è periodo di eventi e gare di ogni tipo: ci sono stati Modena Motor Gallery, la Settimana Motoristica Bresciana, il concorso Lamborghini Design, il 1° International Meeting Alfa Romeo GT, Goodwood Revival, Monza Historic e il Gran Premio Nuvolari. Vi diamo conto di tutti questi.

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