Quadrifoglio ever green

Cosa spinge i giovani a scegliere una moderna Alfa Romeo sportiva? Quanto c’è in una Mito o una Giulietta delle Giulia di allora? Lo abbiamo chiesto a un ventenne, a un trentenne e ad alcuni personaggi “speciali”

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“Me la terrò fino a che ne sarà rimasto un solo pezzo” dice Simone; “Cosa c’è di meglio di un’Alfa?” sottolinea Ludovico. Scandiscono queste parole affettuosamente appoggiati alle loro Alfa Romeo, rispettivamente una Giulietta e una Mito, entrambe griffate con l’ambitissimo Quadrifoglio Verde. Le hanno cercate, scovate e subito comprate con una bramosia che non ti aspetteresti da dei millennials. Le hanno desiderate e non se le sono fatte sfuggire, appena se ne è presentata l’occasione. Ma siccome sono giovani, 35 anni Simone e appena 20 Ludovico, non hanno saputo resistere alla tentazione di renderle ancora più esclusive e se le sono personalizzate, per appropriarsi ancora di più di quel mito che già li aveva sedotti in partenza.

La forza del Quadrifoglio

Chissà se in quel lontano 15 Aprile del 1923, appena tagliato vittorioso il traguardo della Targa Florio, Ugo Sivocci ebbe la minima percezione che quel quadrifoglio verde dipinto ai lati del muso della sua Alfa Romeo RL sarebbe diventato il più conosciuto segnale della sportività delle auto del biscione. Per lui era stato un semplice portafortuna, importante per un pilota eterno secondo ed estremamente superstizioso. Dopo quella vittoria, venne adottato come segno distintivo delle Alfa Romeo da corsa e, dato che le macchine milanesi vincevano spesso e volentieri, divenne in breve sinonimo di velocità e di raffinatezza tecnica.

In tempi più recenti il quadrifoglio ha segnato il ritorno dell’Alfa Romeo alle corse, dopo il lungo periodo di assenza seguito al glorioso biennio 1950-’51 in cui le Alfetta, prima la 158 e poi la 159, conquistarono i primi due Campionati del Mondo di F1 della storia, con Nino Farina e Juan Manuel Fangio. A parte la breve parentesi delle Sport 6C 3000 CM e PR, fu la Giulia TI Super a riportare nelle corse il simbolo del quadrifoglio nel 1963, per una stagione di corse molto breve (solo un paio di anni in modo ufficiale, qualcosa di più grazie ai piloti privati) ma gloriosa, seguita nel 1965 dalla imbattibile Giulia GTA, sulle cui memorabili imprese sono stati consumati fiumi di inchiostro e tonnellate di carta. Grazie a queste due meravigliose automobili il quadrifoglio ha ricominciato ad accendere gli entusiasmi degli alfisti, tanto che ancora oggi le versioni più prestazionali dei modelli Alfa Romeo lo esibiscono con orgoglio. Per saggiare la consistenza della passione dei nostri due amici alfisti, li abbiamo voluti incontrare insieme alle loro amate Quadrifoglio Verde e in compagnia di altre due Quadrifoglio, storiche e dall’indiscutibile blasone, la Giulia TI Super e la Giulia GTA, entrambe prelevate dal Museo Storico Alfa Romeo…

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