“Quei temerari delle strade bianche”: straordinarie foto di Nuvolari, Varzi e Campari in mostra a Cuneo

Inaugurata la mostra del MAUTO a Cuneo, sostenuta da Eberhard: le immagini dell’archivio di Adriano Scoffone raccontano una piccola grande epopea motoristica nella “Provincia Granda” tra gli anni ’20 e ’30. Nel 2021 si sposterà al Museo dell’Auto di Torino. Magnifica l'ambientazione nel Complesso Monumentale di San Francesco

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L'alfa Romeo P2 del Mauto.

Quante sono 39.221 lastre fotografiche? Quanto spazio occupano? Come si fa ad estrarle, una ad una, dalle buste di velina gialla, riposte in duemila scatole di cartone? Ma, soprattutto, quanto tempo occorrerà per capire, per davvero, cosa c’è dentro? La Città di Cuneo riscopre dopo novant’anni una miniera di memoria, l’archivio del fotografo Adriano Scoffone, e lo celebra con la grande mostra “Quei temerari delle strade bianche Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo - Colle della Maddalena”. La mostra, un’esperienza immersiva tra fotografia, automobili leggendarie, grandi scenografie e un poema musicale composto per l’occasione, è un progetto di Giosuè Boetto Cohen. L’esposizione, realizzata dalla Città di Cuneo e dal MAUTO - Museo nazionale dell’Automobile di Torino con il sostegno della casa orologiera Eberhard & Co, si è aperta venerdì 26 giugno allo Spazio Museale di San Francesco (fino al 29 settembre, il giorno di San Michele, Festa Patronale a Cuneo) e arriverà a Torino al MAUTO nel 2021.

Personaggio fondamentale delle foto in mostra è Tazio Nuvolari, uno dei più grandi nomi dell'automobilismo mondiale, che partecipò alla quarta edizione (1930) e la vinse con un'Alfa Romeo P2, alla incredibile media di 103,771 km/h. Accanto alle istantanee del campione il pubblico può ammirare un orologio Eberhard & Co. da tasca degli anni ’30 con funzione di sveglia, identico a quello appartenuto a “Nivola” e del quale fu ritrovata solo la custodia. “Il contributo di Eberhard & Co. a sostegno della mostra dedicata al Fondo Scoffone rispecchia la vocazione della Maison a favore di iniziative di grande spessore culturale, che riportino alla luce un patrimonio ancora celato e lo rendano fruibile a tutto il pubblico. Inoltre il nostro legame di lunga data con Nuvolari ci vede sempre coinvolti in eventi che ne celebrino la figura - ha dichiarato Mario Peserico, Amministratore Delegato di Eberhard Italia -. Queste immagini aprono uno spaccato molto affascinante sul mondo delle gare automobilistiche d’epoca, quando piloti del calibro di Nuvolari realizzavano imprese incredibili e stupivano il pubblico accorso a vederli. Il percorso espositivo saprà coinvolgere adulti e bambini e rievocare un passato fatto di mitiche acrobazie sulle quattro ruote.”

“La Città di Cuneo è orgogliosa di presentare al pubblico questa mostra all’interno del nostro monumento nazionale, il Complesso Monumentale di San Francesco – ha detto Cristina Clerico, Assessore alla Cultura della Città di Cuneo -. L’evento valorizza, in grandezza e risoluzione ottimizzate, i preziosi fotogrammi dell’archivio del fotografo Adriano Scoffone (1891-1980) relativi alle edizioni 1925, ‘26, ‘27 e ‘30 della gara automobilistica Cuneo-Colle della Maddalena, che richiamava i migliori piloti dell’epoca, italiani e stranieri. L’opera di Scoffone, straordinaria per quantità e stato di conservazione dei materiali fotografici, è uno dei fondi caratterizzanti la città di Cuneo e il Museo civico”.

La “riscoperta” dell’archivio del fotografo Adriano Scoffone presenta i fotogrammi chiave dell’edizione 1930 della Cuneo-Colle della Maddalena e dei suoi celebri protagonisti (insieme ad alcune immagini del triennio 1925-1927). Ottanta foto che pure non rappresentano che un modesto campione del tesoro nascosto, che copre i temi, le pagine, i ritratti più diversi della Provincia Granda. In realtà il fondo di Adriano Scoffone non è affatto sconosciuto. Almeno non ai cuneesi, che iniziarono a catalogarlo nel 1980 e ristamparono duecento scatti per allestire tre piccole mostre. Negli anni successivi, la raccolta ha alimentato alcune pubblicazioni ed eventi locali ma, di fatto, la mostra “Quei temerari delle strade bianche” è la prima occasione di ampio respiro pubblico e di collaborazione con uno dei più importanti musei motoristici del mondo. Con l’esposizione prende avvio la digitalizzazione del Fondo Adriano Scoffone e la sua custodia in una banca di immagini online, aperta al pubblico, alla scuola e ai ricercatori. Un primo passo di un grande progetto di valorizzazione storica, realizzata con il supporto tecnico del Museo nazionale dell’Automobile.

La mostra, come suggerisce il titolo, parte da un fatto cruciale, ma non chiaro a molti: le corse automobilistiche di novant’anni fa si svolgevano su strade completamente diverse da quelle di oggi. E l’automobilismo sportivo fu una delle motivazioni che portarono, negli anni ’30, alla costruzione di una rete viabile più moderna. L’audacia - di uomini e mezzi - le medie orarie, i record diventano ancora più incredibili se si immagina correttamente lo scenario in cui furono raggiunti. Quindi ‘le strade bianche’ sono insieme alle vetture, ai campioni e alla folla, le protagoniste dell’esposizione. Un complesso impianto scenografico, e una colonna sonora originale, sono state realizzate proprio per enfatizzarne il ruolo” così Giosuè Boetto Cohen, giornalista e regista, per molti anni, de “La Storia siamo noi” alla RAI, introduce la mostra da lui curata.

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Tazio Nuvolari ripreso da Adriano Scoffone.

Complesse scenografie

Il percorso espositivo è costituito da complesse scenografie, a cui ha contribuito anche Angelo Sala, per molti anni direttore dell’allestimento scenico del Teatro alla Scala di Milano. Insieme alle musiche originali e alle stampe giganti, esse abbracciano tre automobili straordinarie. Una è proprio l’Alfa Romeo 1500 MMS con cui, nel 1930, il pilota Emilio Gola tentò la scalata alla Maddalena e che dopo novant’anni torna a Cuneo al volante dell’attuale proprietario, Federico Göttsche Bebert. Le altre non sono da meno: un’Alfa Romeo P2 identica a quella con cui vinse Nuvolari e una preziosa Bugatti 35, uguale a quella con cui Avattaneo si ribaltò durante la gara. Entrambe appartengono alla collezione del MAUTO.

“Questa mostra è un magnifico viaggio nel tempo - ha commentato Benedetto Camerana, Presidente del MAUTO - Museo nazionale dell’Automobile di Torino - che ci permette di rivivere quasi in diretta l’atmosfera, il coraggio e l’entusiasmo di una corsa come la Cuneo-Colle della Maddalena. Le straordinarie fotografie di Scoffone ci restituiscono con realismo i folli sovrasterzi dei temerari sui bianchi tornanti alpini, al volante di auto come la leggendaria Alfa Romeo P2 qui in mostra, proveniente dalla nostra collezione. Una conferma che il MAUTO è il fulcro della storia del pionierismo automobilistico italiano, sia per la collezione di automobili sia per il Centro di documentazione con il suo straordinario patrimonio storico.”

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Pubblico assiepato lungo il percorso.

Come con il drone

Tra le navate di San Francesco, le automobili dialogano con i negativi di Adriano Scoffone, le fotografie che raccontano la sfida per il Colle della Maddalena e il costume del primo Novecento. La gara è, per difficoltà e lunghezza, una delle più ardite. Lo si capisce dalle fughe nei rettilinei e dalle sbandate nel polverone prima dei tornanti. Il “circo” della competizione è poca cosa se paragonato al gigantismo di oggi, ma l’emozione è anche superiore, perché nel 1930, in Italia - è bene ricordarlo - circola un’automobile ogni duecento abitanti. Fissano l’obbiettivo (qualcuno con aria truce), i semidei del volante: il tedesco Stuck che sembra Lawrence d’Arabia, gli italiani Varzi, Marinoni e Maserati, sotto gli occhi di un impettito Campari. Ma anche la tripletta della scuderia Fiat in un angolo di piazza Vittorio (oggi piazza Galimberti) fa la sua figura. O la squadra (piccola, ma sceltissima) dei meccanici e collaudatori. Nuvolari, il vincitore del 1930, è più nero e legnoso che mai (causa anche dell’emulsione) e in uno degli scatti, praticamente inedito, è fermo davanti a un portone del Piemonte rurale. Intorno al palco c’è un tramestio di autorità, la Principessa di Savoia, il podestà con la tuba, una pletora di notabili e donne elegantissime. Ma le facce più interessanti, alcune da cinema, sono nel pubblico sorridente, tra i portici, la piazza e i picnic. Adriano Scoffone corre, non si sa come, al lago della Maddalena. E ancora più su. I visitatori della mostra potranno immaginarlo dall’alto del nostro tempo, interconnesso e viziato da Photoshop, mentre per strada riesce a catturare ancora una Bugatti ribaltata, e poi controsterzi, gli allunghi e i voli d’uccello, manco avesse il drone.

Motori e musica

La musica è un altro elemento fondamentale del percorso di “Quei temerari delle strade bianche”; il “tappeto musicale”, di Marco Robino e degli Architorti, è diventato una suite tutta da ascoltare, una complessa partitura di 11 minuti. Marco Robino ha lavorato molto con il regista Peter Greenaway, per il quale ha composto nel cinema, sul Cenacolo Vinciano e alla Venaria Reale. Ma ha composto in più occasioni anche con gli autori di questa mostra, a Villa Giulia a Roma, a Palazzo Pepoli a Bologna, al Museo Accorsi-Ometto di Torino e alla Castiglia di Saluzzo, per l’installazione “La scelta di Giulio”. Per la mostra di Adriano Scoffone, Robino ha creato un poema inebriante, che narra di motori, velocità, polvere e grandi paesaggi. Anche in omaggio al luogo, la ex chiesa di San Francesco, sarà eseguito con organo e orchestra.

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L'interno del complesso monumentale San Francesco a Cuneo.

informazioni

Il costo del biglietto d’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto di ingresso al Complesso Monumentale di San Francesco, acquistabile anche on line. Per acquistare on line i biglietti: http://www.comune.cuneo.it/cultura/museo-civico-di-cuneo/visite-e-servizi/biglietti.html Il servizio di vendita on line è attivo a partire dal 23 giugno 2020.

“Quei temerari delle strade bianche-Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo- Colle della Maddalena”

Cuneo - Spazio Museale di San Francesco 25 giugno – 29 settembre 2020

Realizzata con il sostegno di Eberhard & Co. Un progetto di Giosuè Boetto Cohen sulle immagini del fondo Adriano Scoffone – Museo Civico di Cuneo. Musiche originali di Marco Robino – Architorti. Consulenza alla scenografia Angelo Sala. Ricerche storiche Gianni Cancellieri e Alessandro Silva. Allestimento a cura di Alessandro Zillio.

Orari mostra: Martedì – Domenica, 15.30 – 18.30

Su prenotazione e in altri orari: 0171 634175 | e-mail: museo@comune.cuneo.it.

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