Renault 5 Turbo: il piccolo diavolo

Renault 5 Turbo: il piccolo diavolo

Nel luglio 1977 Renault debutta nel mondiale diFormula 1con una monoposto completamente realizzata “in casa”, telaio e motore. Il suomotoreèsovralimentato con turbocompressore: per questo motivo, la cilindrata è di soli1,5 litri, come prevede il regolamento tecnico in vigore.Nel 1976, Règie acquisisce l’Alpine, con cui già aveva uno stretto rapporto tecnico, per acquisire anche il progetto della A441 Sport Prototipo, che l’anno prima vinse il campionato europeo della categoria. Renault decide quindi diessere vincente sia in F1, sia a Le Mans. Per questo secondo obbiettivo, l’A441 è ancora “debole”, dato che il suo motore 2 litri V6 aspirato non è abbastanza potente (circa 270 CV). Così, si decide di potenziarlo, naturalmente montando un turbo. Nel giro di un paio d’anni, laRenault-Alpine A442 vince la 24 Ore di Le Mans. A quel punto la Casa può concentrarsi sulla F1 dove, nonostante i tanti ritiri per rottura di motori e di turbine, s’intravvede che la strada possa essere quella giusta. Infatti,nel 1979 arriva la prima vittoria, al GP di Francia.A quel punto la Règie identifica ilturbocome latecnologia del futuroe avvia uno sviluppo anche sulle auto di serie, che porterà ad avere in listino almeno una versione sovralimentata per ciascun modello in produzione, comprese le utilitarie.La5 Alpine Turbodiviene quindi protagonista sia nelle vendite che in pista, con il famoso trofeo a lei riservato. Oltre alla passione dellasfida sportivae al gusto della vittoria, il mondo delle competizioni offre l’opportunità di svilupparetecnologie d’avanguardiadi cui in seguito potranno avvalersi, direttamente o indirettamente, anche imodelli di serie.

Nel luglio 1977 Renault debutta nel mondiale diFormula 1con una monoposto completamente realizzata “in casa”, telaio e motore. Il suomotoreèsovralimentato con turbocompressore: per questo motivo, la cilindrata è di soli1,5 litri, come prevede il regolamento tecnico in vigore.

Nel 1976, Règie acquisisce l’Alpine, con cui già aveva uno stretto rapporto tecnico, per acquisire anche il progetto della A441 Sport Prototipo, che l’anno prima vinse il campionato europeo della categoria. Renault decide quindi diessere vincente sia in F1, sia a Le Mans. Per questo secondo obbiettivo, l’A441 è ancora “debole”, dato che il suo motore 2 litri V6 aspirato non è abbastanza potente (circa 270 CV). Così, si decide di potenziarlo, naturalmente montando un turbo. Nel giro di un paio d’anni, laRenault-Alpine A442 vince la 24 Ore di Le Mans. A quel punto la Casa può concentrarsi sulla F1 dove, nonostante i tanti ritiri per rottura di motori e di turbine, s’intravvede che la strada possa essere quella giusta. Infatti,nel 1979 arriva la prima vittoria, al GP di Francia.

A quel punto la Règie identifica ilturbocome latecnologia del futuroe avvia uno sviluppo anche sulle auto di serie, che porterà ad avere in listino almeno una versione sovralimentata per ciascun modello in produzione, comprese le utilitarie.

La5 Alpine Turbodiviene quindi protagonista sia nelle vendite che in pista, con il famoso trofeo a lei riservato. Oltre alla passione dellasfida sportivae al gusto della vittoria, il mondo delle competizioni offre l’opportunità di svilupparetecnologie d’avanguardiadi cui in seguito potranno avvalersi, direttamente o indirettamente, anche imodelli di serie.