Se la neve copre la targa, sono passibile di multa? | Trovato un “buco” nel Codice della Strada: i precedenti

Se la neve copre la targa, sono passibile di multa? | Trovato un “buco” nel Codice della Strada: i precedenti

Targa innevata @automobilismodepoca

Quando la neve imbianca tutto, può capitare che copra anche la targa dell’auto: ma in quel caso il conducente rischia davvero una multa o il Codice della Strada lascia uno spiraglio aperto che qualcuno definisce “buco normativo”?

La regola di partenza è chiara: la targa deve essere sempre leggibile e riconoscibile. Il Codice della Strada, infatti, impone che non venga coperta da pellicole, portabici, fango o qualsiasi altro elemento che ne impedisca la lettura. Sulla carta, quindi, una targa nascosta dalla neve rientra a pieno titolo tra le situazioni irregolari. Ma cosa succede se il fiocco cade all’improvviso, magari mentre si è già in viaggio, e l’automobilista non se ne accorge?

È qui che entra in gioco la zona grigia. Da un lato c’è l’obbligo di circolare con veicolo in condizioni di sicurezza e riconoscibilità, dall’altro ci sono casi in cui la neve si accumula in pochi minuti sulla parte posteriore, soprattutto su strade extraurbane e autostrade, trasformando l’auto in un “mucchio bianco” senza che il guidatore abbia la possibilità di fermarsi subito. In questi scenari, più di un giudice ha valutato la situazione come evento improvviso, ridimensionando la responsabilità del conducente.

Quando la multa è più probabile e quando può saltare

Se la macchina è parcheggiata e già completamente innevata, il margine di discussione è molto più stretto. Prima di partire, infatti, il Codice impone buon senso e prudenza: questo significa pulire vetri, fari e targa, proprio per evitare di viaggiare in condizioni di scarsa visibilità e con il numero di immatricolazione irriconoscibile. In una situazione simile, trovare gli agenti pronti a contestare l’infrazione non dovrebbe stupire nessuno.

Diverse sono le vicende finite davanti ai Giudici di Pace in cui gli automobilisti hanno sostenuto di essere partiti con targa perfettamente pulita e di averla vista coprirsi di neve solo dopo molti chilometri. In questi casi, soprattutto quando il verbale non documenta con precisione luogo, orario e intensità delle precipitazioni, è stato riconosciuto che la responsabilità non può essere automatica. Il confine, dunque, sta tra chi non si cura affatto delle condizioni del veicolo e chi viene colto da una nevicata improvvisa durante il tragitto.

Auto nella neve @pexels, automobilismodepoca

Buco di legge o semplice buon senso? Cosa conviene fare davvero

Più che di vero “buco normativo”, si può parlare di spazio di valutazione caso per caso. Le forze dell’ordine, quando fermano un’auto con la targa coperta dalla neve, devono capire se c’è stata negligenza evidente o se il guidatore si è trovato oggettivamente in difficoltà. Questo non annulla l’obbligo, ma apre la porta a interpretazioni diverse, soprattutto nei ricorsi dove si dimostra che la situazione è cambiata rapidamente e in modo imprevedibile.

Per evitare guai, la regola pratica resta semplice: prima di partire, soprattutto dopo una nevicata o in presenza di fango e ghiaccio, controllare sempre la targa come si controllano vetri e specchietti. Durante il viaggio, se la neve è intensa, conviene approfittare di aree di sosta sicure per dare un’occhiata e, se necessario, ripulire il retro della vettura. È vero che qualche precedente giurisprudenziale può salvare in caso di targa coperta “a tradimento”, ma per non doversi affidare alla fortuna è meglio non dare alla neve – e alla multa – nessuna possibilità di attecchire.